Voce inaudita dalla Yamaha di Quartararo: il campione MotoGP rimarrà soddisfatto?

Voce inaudita dalla Yamaha di Quartararo: il campione MotoGP rimarrà soddisfatto?© Luca Gorini

Nei test del Montmelò, echeggia un suono mai sentito prima dalla quattro cilindri M1 di Fabio: il tanto richiesto nuovo motore è finalmente sotto il suo fondoschiena? 

06.06.2022 ( Aggiornata il 06.06.2022 16:15 )

Quattro passi - anzi, diciamo quattrocento, come siamo soliti fare - lungo la pit lane, perché no? Tanto è "solo" lunedì mattina, ci troviamo al Catalunya Circuit, reduci da un Gran Premio MotoGP vinto da Fabio Quartararo. Ah, eccolo lì, sta inforcando la sua M1. Chissà se da Iwata hanno spedito qualcosa di nuovo. Ehi, ma sembra abbia una voce diversa. Sì, il motore Yamaha esprime una voce mai sentita prima.

Yamaha e il tormentone propulsore: quando finirà questa lunga storia?


Sfogliando il Vocabolario Treccani, troverete due significati per la parola "inaudita". Il primo: "Di una gravità o intensità che esclude ogni confronto e provoca disorientamento, turbamento, sgomento". Oppure, ancora: "Di cui mai si è sentito parlare prima; straordinario, incredibile". Perciò, inserire nel titolo "inaudita" in qualità di aggettivo in appoggio della voce, sarebbe sbagliato, ma questo è un caso diverso. Gravi, infatti, le lamentele di El Diablo nei confronti di Yamaha, rea di non aver mai soddisfatto le richieste relative a un propulsore più prestante.

In effetti, si è invece sentito parlare molto del tema legato alla mancanza di cavalli del quattro cilindri in linea concepito dai tre diapason, dimenticandone però i pregi: eccellente l'erogazione garantita dalla fasatura a scoppi irregolari, ottima la modulabiltà all'apertura del gas, però qui servono potenza e allungo. Altrimenti, si fatica.

Lo spiegava un certo Valentino Rossi, lo dichiarava Jorge Lorenzo, lo ha sottolineato più volte Franco Morbidelli, è esploso in collera ripetutamente Fabio Quartararo. Per la serie: allora, arrivano sti cavalli o no? Altrimenti sappiate che io vado altrove. Il francese voleva lasciare Yamaha, ma i vertici lo hanno convinto a rimanere.

Voce mai udita dal motore Yamaha: sarà la volta buona?


Ovviamente, sarà il pilota a stabilire sella missione è compiuta o meno. A proposito, le memorie storiche ricorderanno la scelta della sigla dedicata alla MotoGP di Iwata: la categoria doveva ancora disputate il primo Gran Premio della storia, a occuparsi del prototipo a quattro tempi era John Kocinski, e in Giappone scelsero la M e il numero 1.

M1, appunto. Cioè, "Mission One", Missione numero 1. Vincere il titolo, chiaramente. Ci sono riusciti parecchie volte, in primis proprio con Valentino Rossi, poi insieme a Jorge Lorenzo, più avanti per mani del campione attuale: Fabio Quartararo che, tanto si sarà lamentato del propulsore Yamaha, tuttavia è stato in grado di battere tutti nel 2021.

Cosa succederà nel futuro prossimo? Sentiremo ancora i soliti disappunti, oppure tutto filerà liscio come l'olio? L'importante è che di olio non ne esca dai carter e dalla testata, altrimenti immaginate che teste El Diablo farebbe agli ingegneri dei tre diapason.

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