Esclusiva MotoGP, Vinales: “L'Aprilia mi ha reso felice”

Esclusiva MotoGP, Vinales: “L'Aprilia mi ha reso felice”© Luca Gorini

A tu per tu con il pilota Aprilia: "Dopo Assen 2021 ho fatto un click interiore, adesso sogno il Mondiale"

24.07.2022 ( Aggiornata il 24.07.2022 14:35 )

Sarà per il nome, affidatogli quel 12 gennaio 1995, oppure per la modalità con cui ha abbattuto il nemico affrontato nel suo ultimo anno agonistico. A noi il Maverick Viñales ammirato e intervistato in Olanda ha ricordato Tom Cruise nel film “Maverick: Top Gun”, sequel di una pellicola caratterizzata da scene d’azione e dagli umori altalenanti del protagonista che, al pari del ventisettenne catalano, è dotato di enorme talento istintivo, a far coppia con un’emotività spiccata.

L’emozione del pilota Aprilia, invece, è palesata da lui stesso al termine del GP Olanda, primo podio condiviso insieme all’Aprilia: “Mi sento felice - ha detto finalmente con il sorriso - e ti dirò, qualora non fossi giunto terzo, avrei provato il medesimo sentimento. Sembrerà strano da sentire, ma è proprio così. Ho capito che il peso dei risultati, buoni o meno buoni che siano, non deve scalfirmi. Questo podio è stato ovviamente bellissimo, dopo un anno esatto di attesa”.

Dodici mesi da quel podio conquistato da separato in casa con la Yamaha: da allora, in cosa sei cambiato?

”Andandomene da Assen un anno fa, giurai di impegnarmi a dare il massimo in ogni attività intrapresa. E non parlo soltanto delle moto, bensì in tutto, dalla quotidianità casalinga, allo stare in famiglia. Decisi di mettere il 100% personale anche nelle corse, un pensiero fisso rimasto nella mente tutt’ora”.

Da quanto avevi in mente di salire sul podio vestito di nero Aprilia?

“Almeno dal Sachsenring, dove soltanto una noia tecnica mi ha tarpato le ali. Altrimenti, pure in Germania io e la squadra avremmo potuto raccogliere i frutti del nostro magnifico lavoro condiviso. Se sono qui è grazie all’Aprilia, ricordiamolo”.

Cosa hai trovato nella tua nuova sfida personale?

“Tutto quanto serve per andare forte ed essere competitivo”.

Si può svelare?

“In questo momento della carriera, per me conta tutto: le sensazioni di guida, il metodo intrapreso con la squadra, il rapporto con gli addetti del team. Per vincere una gara, ti può mancare qualcosa ma puoi farcela ugualmente. Però per puntare al titolo il pacchetto deve essere completo”.

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