Il Dottor Corbascio sulla Clinica Mobile: "Il business prevale sul fattore umano"

Il Dottor Corbascio sulla Clinica Mobile: "Il business prevale sul fattore umano"© GPAgency

Massimo ha operato dagli albori, seguendo i piloti del Motomondiale e della SBK: "Che la struttura venisse sostituita, lo sapevamo da tempo. Il motivo? Costi troppo alti, e il Medical Center ormai decide tutto"

01.10.2022 ( Aggiornata il 01.10.2022 16:00 )

Niente più Clinica Mobile, per un Motomondiale che non sarà più lo stesso. Se non siete d'accordo con noi, scrivetelo nei commenti. Difficilmente ci darete torto ma, piaccia o no, le cose andranno come descritto. La notizia ha fatto il giro del mondo, arrivando in ogni dove. 

Massimo Corbascio, Dottore dalla comprovata abilità ed esperienza, ha curato i piloti, seguendoli da molto lontano: "Ho operato già dal 1971 - comincia il racconto, dimostrandosi disponibile come sempre - insieme a Claudio Costa e altri colleghi. Bei tempi, perché c'era voglia di fare, supportata dall'apertura mentale dei sistemi. Dovete sapere che Claudio potè godere dell'aiuto della Federazione Internazionale e del sostegno del Presidente Francesco Zerbi. La Clinica Mobile venne inserita da statuto nel Motomondiale, più avanti in SBK. Io ho avuto la fortuna di lavorarci per tanti anni".

L'ambiente è cambiato, e chi meglio del Dottor Corbascio lo può spiegare? "Ho qualche primavera sulle spalle (ride). Comunque sì, oggi è tutto diverso. O meglio, prima era diverso: il senso di umanità aleggiava nell'aria, il presente vede invece un sacco di musi lunghi... Eppure, la paura di correre rimane la stessa, solo che non si palesa come nel passato".

Il Dottor Corbascio: "Oggi contano i soldi, non il panino col salame"

Massimo descrive la Clinica Mobile esattamente come è sempre stata: "La casa dei piloti, lo ha detto Costa, io dico che fosse la casa delle persone. Non solo i corridori entravano a farsi curare, venivano anche amici, meccanici, dirigenti, parenti... era meraviglioso stare tutti insieme".

L'attualità propone un ambiente più "professionale", tuttavia freddo e distaccato: "E dispiace molto, poiché Michele Zasa e il suo staff sono davvero bravi e competenti, ma è un altro mondo. Se prima si entrava in Clinica liberamente, adesso bisogna prenotare, anche per un semplice massaggio. E' finito il tempo del panino col salame, ora ci vuole il denaro".

I soldi muovono il pianeta, mica lo scopriamo nel 2022: "Infatti, ecco il motivo della rinuncia alla Clinica Mobile: il business prevale sul fattore umano. Ci aspettavamo da tempo che arrivasse la decisione relativa all'abbandono della struttura, dato che i costi si dimostravano sempre più alti. Far viaggiare in lungo e in largo dalle 4 alle 6 persone prevede un esborso ingente. In più, bisogna tener conto di un altro fattore".

Il Medical Center decide, la Clinica Mobile si adegua

Massimo continua, evidenziando un po' di malinconia: "La burocrazia e le giurisdizioni decidono: è il Medical Center a stabilire se il pilota in oggetto sia 'fit' o 'unfit'. Sicché, è il Medical Center a stabilire se il pilota oggetto può correre o meno. La Clinica Mobile si adegua, apportando cure, trattamenti e consulenze, però non può porre veti né forzare la mano".

Corbascio, nella sua professione riconosciuta e conosciuta, ha praticato il campo per lungo tempo: "Direi... 45 anni, mese più mese meno. E mi sono divertito. Ecco, vorrei vedere visi divertiti, non le facce tristi. Quelle dovrebbero restare fuori dai paddock".

Le gare, invece, sono sempre gare: "Ah, sicuro. Cambia l'atteggiamento, tuttavia corsa e corsa. Potrei raccontarne di ogni, prendendo in causa nomi mitici: Giancarlo Falappa, Pierfrancesco Chili, Troy Bayliss... sapete quanto volte sono entrati in Clinica a far nulla? Tante. A loro serviva una buona parola, più del massaggio e del denaro".

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