MotoGP, lasciando Miller, Ducati perde la spalla perfetta di Bagnaia?

MotoGP, lasciando Miller, Ducati perde la spalla perfetta di Bagnaia?© Luca Gorini

Jack va forte, vince, va sul podio, collabora e non da fastidio: Borgo Panigale lo ha giubilato, a perderne sarà soprattutto Pecco? 

03.10.2022 ( Aggiornata il 03.10.2022 15:20 )

Durante la conferenza stampa MotoGP del giovedì - quando vi partecipa - Jack Peter Miller appare sempre ansioso, sospettoso e tendente al taciturno. L'australiano è solito agitare di gran lena la gamba destra, a volte la sinistra. Il suo sguardo è nascosto dalla visiera del berretto, ma gli occhi ci vedono benissimo e, soprattutto le orecchie funzionano perfettamente. In quel momento, tutto può succedere: da frasi originali e slang, dalle dichiarazioni petate e divertenti. Come minimo, al suo cospetto ci si diverte parecchio.

Dieci vittorie per Jack nel mondiale, per un peso specifico diverso

Un conto è vivere Cinisello Balsamo, un altro è radici nel Queensland. Il ventisette di Townsville è "costretto" - in realtà si tratta la sua di scelta professionale - a stare lontano da casa, lasciando famiglia e abitudini per almeno 9 mesi l'anno, diciamo anche 10, col nuovo calendario pure 11. 

Viaggiare dall'Europa - meglio se da Italia o Spagna - è fondamentale per chi voglia correre nel Motomondiale, sicché Jackass ha accettato di buon grado la cosa sin da ragazzino, trasferendosi nel Vecchio Continente, salutando il posto in cui è nato. Al pari dei connazionali. 

Quali? Ne menzioniamo qualcuno dai: Michael Doohan e Casey Stoner rimanendo nel paddock dei prototipi, Troy Corser e Troy Bayliss andando nell'ambito delle derivate di serie. Ah, non sapete quanto ognuno di loro avrebbe voluto spendere più tempo in patria, però non era proprio possibile. Ecco perché, al netto di tutto, ogni impresa ha un valore doppio, particolare: tra i tanti sacrifici da affrontare, pure il conto di rinunciare al luogo nativo.

Personaggio naturale

Mai e poi mai Jack vi dirà una bugia. Piuttosto con voi ci litiga, si scontra, vi manda  a quel paese. Evitando menzogne, andando incontro a tensioni momentane, rivelatesi più tardi assoluti momenti proficui. Perché con gli onesti è così: sapete che sarà dura venire a patti, sapete che non ve la metterà in quel posto.

Dipende, ovviamente, dai gusti personali, però attenzione: quanti di voi affermano di voler avere a che fare con gente schietta, sincera, onesta e dal sol volto? Tanti, nevvero?! Ecco, Thriller è così. Con lui, niente sorprese alle spalle, casomai sorprese a quattr'occhi.

Ad esempio? Battute ficcanti, espressioni da attore, ironia ficcante ma educata. E, a volte, qualche sana parolaccia. Piace tutto questo, poiché calibrato e mixato alla perfezione, non ostentato né assolutamente cercato. La naturalezza di chi vive così, come è.

Lasciate tranquillo Jack, e lo vedrete vincere

Jack regge la pressione, prediligendo tuttavia evitare rotture di scatole. Si potrebbe pensare che tanti piloti siano come lui, invece non è così. Fidatevi: diversi nomi adoravano apparire, nel bene e nel male. No, a Miller gliene cale poco e niente.

Sicché, nel weekend di lavoro l'australiano tende al "pragmatic", ovvero, alla persona concentrata esclusivamente sulle questioni serie e importanti, cioè, provare ad andare forte. Peccato, tuttavia, che la MotoGP di oggi offra parecchia "fuffa", un vero fastidio per un soggetto come lui.

Oltretutto, da quando i team e le Case hanno il "vizio" di stabilire giochi di mercato ad inizio stagione, l'aussie ha digerito mal volentieri voci, passaggi, negoziazioni e illazioni. Fa parte del mestiere, certo, sebbene egli preferisca stare sulle sue, tranquillo, sentendo la fiducia di chi lo circonda. Nella descritta Condicio sine qua non, il numero 43 fai i numeri: viaggia spedito, sale sul podio, vince o ci va vicino.

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