Il CEO della Dorna a tutto campo ai nostri microfoni: "Non abbiamo più Rossi, ma grazie a lui la MotoGP è diventata uno show globale"
“Ho letto che il commissioner NBA Adam Silver ha detto di non essere pronto per il ritiro di LeBron James. È una sua opinione, per me la NBA è Michael Jordan, che conobbi a Valencia dove fu ospite in un GP, e poi giocammo assieme a golf con la leggenda Severiano Ballesteros. Io dico soltanto che, come Dorna, abbiamo sempre guardato avanti: Valentino è stato importantissimo in tutti questi anni, ma il Mondiale prosegue. Come dopo gli addii di un 15 volte iridato come Giacomo Agostini, di Mike Hailwood, degli americani, di Mick Doohan. Ci sono cose che non puoi controllare: l’età è tra queste. Rossi ha già allungato tanto la carriera, è stato buonissimo per noi, ma sapevamo che il ritiro sarebbe arrivato. Resta una figura unica, che prima di essere un fenomeno mediatico è stato un grandissimo pilota, ma noi dobbiamo pensare al Mondiale. Siamo la Dorna, e la nostra missione è fare gare. Non cerchiamo un suo erede, ma grandi piloti. E grazie anche a ciò che ha fatto Valentino, ne abbiamo tanti”.
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