MotoGP, Pecco "Settebellezze": settimo iridato italiano in top Class

MotoGP, Pecco "Settebellezze": settimo iridato italiano in top Class

Non sono tanti i piloti italiani in grado di vantare un titolo nella massima serie del motomondiale. Pecco si aggiunge alla ristretta lista

06.11.2022 14:38

Con il risultato di Valencia, Pecco Bagnaia ha riportato in Italia il titolo mondiale della MotoGP, a 13 anni di distanza dall'ultima volta, quando Valentino Rossi vinse il suo nono ed ultimo iride nel 2009. La storia del motomondiale è contraddistinta in maniera importante se non addirittura primaria dai successi dei piloti italiani; basti pensare che i più titolati nonché leader di quasi tutte le statistiche principali, sono proprio due italiani: Giacomo Agostini e Valentino Rossi. Eppure, sebbene la storia del motomondiale sia caratterizzata dalla presenza vincente di moto e piloti di stampo tricolore, la lista dei vincitore italiani nella classe regina è paradossalmente corta. Bagnaia è infatti "solamente" il settimo pilota in grado di vincere un titolo nella massima serie (500-MotoGP), aggiungendosi a Umberto Masetti, Libero Liberati, Giacomo Agostini, Marco Luchhinelli, Franco Uncini e Valentino Rossi.


Umberto Masetti - due volte campione del mondo (1950-1952)

Il primo vincitore tricolore della classe regina del motomondiale (all'epoca la 500) fu Umberto Masetti, definito il "Primo divo" del motociclismo italiano in virtù non solo dei risultati ottenuti in moto, che lo issarono di diritto nel firmamento delle leggende delle due ruote, ma anche per un temperamento tale per cui attirò su di se riflettori e stampa dell'epoca, mostrando una chiara propensione per il jet set e per una vita 'sui generis'. Il pilota nato a Parma nel 1926 trionfò in quella che fu la seconda edizione della storia del motomondiale, nel 1950, conquistando due vittorie in sella alla Gilera e battendo il rivale più iconico della sua carriera, l'inglese Geoff Duke, che in seguito vincerà sei titoli tra 350 e 500.

L'anno successivo l'inglese si prese la rivincita sull'italiano che però, nel 1952, conquistò il secondo titolo della sua carriera, vincendo altri due GP. Masetti è stato il capostipite della dinastia dei pilota italiani, colui che segnò l'inizio di una storia vincente che tutt'ora persiste. L'ultimo successo arrivò nel 1955 in sella alla MV Agusta mentre la carriera terminò nel 1958, per un totale di due titoli mondiali, 6 GP vinti e 23 podi conquistati.


Libero Liberati - campione del mondo nel 1957

Soprannominato il "ternano volante" o anche "Il cavaliere d'acciaio" per via della rivalità con Geoff Duke, conosciuto come il "Duca di Ferro", Libero Liberati è stato uno dei piloti più iconici del motociclismo italiano, in virtù di un carisma forte che lo pose subito nell'elitè dello sport italiano, una fama che all'epoca non era propria dei piloti. A tal proposito, basti pensare al fatto che lo stadio comunale di Terni fu intitolato (e attualmente è ancora così) a lui, un riconoscimento estremamente raro nel mondo del calcio e dello sport in generale. Dopo aver vinto tutto in ambito nazionale, Liberati si laureò campione del mondo nel 1957 in sella alla Gilera, dopo un'annata perfetta in cui vinse quattro gare su sei disputate, avendo la meglio in classifica su Bob McIntyre e John Surtees


Giacomo Agostini - 8 volte campione del mondo in 500 (dal 1966 al 1972; 1975)

Non ha bisogno di presentazioni Giacomo Agostini, il pilota più vincente di tutti i tempi dall'alto dei suoi 15 titoli mondiali (tra tutte le categorie) e le 122 vittorie. L'impatto dell'italiano nel motomondiale fu da subito esaltante tanto da sfiorare il titolo già nella prima stagione, quando dovette arrendersi in favore di Mike Hailwood. Dall'anno dopo però la classe regina conobbe la legge di "Ago", capace di vincere sette titoli consecutivi e di imporre un dominio tecnico insieme alla sua MV Agusta, mai visto prima. L'ottavo e ultimo iride arrivò nel 1975, quando dopo aver accettato la sfida Yamaha, ebbe la meglio sulla MV del rivale Phil Read.

Da molti considerato l'erede di Masetti in termini di carisma e personalità, Agostini s'impose a livello mondiale come figura iconica delle due ruote; fu un pioniere nella preparazione alle gare da un punto di vista "atletico", un fattore prima di lui poco esplorato. Godette di una grande popolarità a livello mediatico nazionale e non solo, grazie ad un forte temperamento e una propensione innata per i riflettori, oltre che ovviamente per il palmarès. Con i suoi 8 titoli è il pilota più vincente della storia in classe regina, mentre grazie ai 68 successi è in seconda posizione tra i piloti con più vittorie nei GP in top class, dietro solo a Valentino Rossi


Marco Lucchinelli - campione iridato nel 1981

Con il ritiro di Agostini nel 1977, l'Italia perse il suo riferimento più luminoso e per cinque stagioni (dall'ultimo titolo di "Ago" nel 1975) il tricolore non sventolò sul tetto del mondo della massima serie. Fino al 1981, quando Marco Lucchinelli riuscì nell'impresa in sella alla Suzuki, laureandosi campione del mondo. Il suo stile di guida, funambolico ed istintivo lo fece risaltare all'attenzione dei più, fino alla conquista del tanto agognato iride. In un'annata in cui vinse 5 GP, Lucchinelli ebbe la meglio su Randy Mamola e Kenny Roberts, che fino all'anno prima era stato il mattatore della 500, con tre titoli consecutivi.


Franco Uncini - campione del mondo nel 1982

L'anno successivo l'inno di Mameli suonò nuovamente ma con un altro pilota. Parliamo di Franco Uncini, protagonista di una stagione perfetta nel 1982, con 5 vittorie. L'italiano vinse in sella alla sua Suzuki, battendo Graeme Crosby, un giovane Freddie Spencer e Kenny Roberts. Dallo stile di guida fluido e scorrevole, Uncini si presentava come l'opposto di Lucchinelli, sia dal punto di vista caratteriale che tecnico e stilistico. A tal proposito, celebre è la sua frase: "La moto va guidata, non spezzata", che sintetizza al meglio l'approccio alle corse del pilota di Civitanova. Per 19 lunghi anni Uncini è stato l'ultimo pilota italiano in grado di vincere in top class, fino all'arrivo di Valentino Rossi che nel 2001 gli tolse il primato di ultimo vincitore italiano in 500. 


Valentino Rossi - sette volte campione del mondo (dal 2001 al 2005; 2008, 2009)

L'arrivo di Valentino Rossi diede una ventata d'aria fresca al motomondiale, al quale serviva un'icona che trainasse tutto il movimento verso il nuovo millennio. Il campione di Tavullia impersonificò alla perfezione questo ruolo, diventando ben presto il pilota simbolo di un intero campionato a suon di vittorie. La tecnica di guida, la furbizia, il carisma e la capacità mediatica lo resero il riferimento della MotoGP, probabilmente il pilota più amato e tifato della storia delle due ruote. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza un palmares ricco come quello che si porta dietro il "dottore". Nove titoli mondiali tra tutte le categorie di cui sette in top class (1 in 500 e 6 in MotoGP), per un totale di 89 vittorie nei GP, numero che lo rende il pilota più vincente in termini di gare nella top class davanti a Giacomo Agostini.


Pecco Bagnaia - campione del mondo del 2022

L'ultimo titolo di Valentino Rossi arrivò nel 2009; per 13 anni l'Italia non riuscì a salire sulla vetta mondiale delle due ruote, fino alla stagione attuale. Fino a quando l'allievo del campione di Tavullia, Pecco Bagnaia, non è riuscito nell'impresa di conquistare l'iride, al termine di una stagione in cui ha messo in scena la rimonta più grande della storia del motomondiale, recuperando 91 punti sul rivale per il titolo, Fabio Quartararo. Per Bagnaia si tratta del secondo titolo in carriera, il primo in top class, diventando così il settimo italiano in grado di vincere nella massima serie.

 

 

 

 

  • Link copiato

Commenti

Leggi motosprint su tutti i tuoi dispositivi