MotoGP: Dorna, coraggio o presunzione?

MotoGP: Dorna, coraggio o presunzione?© Luca Gorini

Dal calendario sempre più serrato all'introduzione della Sprint Race: le recenti scelte della Dorna hanno destato parecchi dubbi

22.11.2022 ( Aggiornata il 22.11.2022 11:27 )

Carmelo Ezpeleta, presenzi fiero e tranquillo sulla linea di partenza del Red Bull Ring. Sta per scattare la MotoGP e tu, settantaseienne CEO della Dorna con un lungo trascorso al timone della serie che tutt’ora tieni stretto, hai ancora voglia di andare avanti, rischiare, innovare, cambiare.

Provarci, insomma, noncurante delle critiche ricevute nel weekend austriaco per la decisione di introdurre dal 2023 la Sprint Race, menefreghista se l’abito locale – costituito da pantaloni corti appena sopra il ginocchio, camicia stiriana tendente al tirolese e scarponi da trekking – ha ricevuto più dissensi che consensi. Tu, catalano di Barcellona, sei fatto così, ci credi, partecipando con testa, cuore, anima e pugno a ogni evento del “tuo” campionato, bene o male che se ne parli. Purché se ne parli, vorremmo scrivere, e lo facciamo. Il periodo pandemico, l’uscita dall’ambiente di Valentino Rossi, il periodo storico difficile (soprattutto in Europa), l’ossessione del paragone con la Formula 1, la voglia inconscia di emulare la F1 stessa, la precisazione che le due ruote non sono le quattro ruote, l’esigenza di sanare falle non causate dalla tua società, gli interessi TV, quelli dei team e dei piloti, la voglia di contare più spettatori in circuito, il rapporto con le Case, l’aspetto legato alla sicurezza, il mondo che cambia.

Occorre adeguarsi, e chi se ne importa se qualcuno sostiene che le categorie a rappresentare lo spettacolo danno poco spettacolo, tutte balle sentirsi dire che servono personaggi. Carmelo, sei transitato in mezzo al fuoco più di una volta, sei pronto a farlo e lo rifarai.

Ti ricordi il passaggio epocale dalla tecnologia a due tempi alle moto quattro tempi? I puristi avrebbero voluto sempre e comunque vedere, sentire e odorare le 500, ma i costruttori avevano da tempo intrapreso una strada dalla diversa fasatura. Infatti, Ezpeleta te ne accorgesti, spingendo per un inedito regolamento tecnico, capace di regalare linfa potente alla neonata MotoGP, che allora sì poteva lanciare volti, modi di fare, costumi e costume. La crisi arrivò una decina d’anni fa, con soltanto tre marchi a competere e l’introduzione del fornitore unico di gomme. Cosa già fatta in Superbike, quindi foriera di critiche.

La Superbike, appunto: quante “guerre” instaurate con i Flammini, nell’apice sfociato con il debutto tra i prototipi delle CRT che, contrariamente a quanto scritto su fogli bollati, prototipi non erano. L’acquisto del campionato rivale calmò un po’ le acque, svuotando un po’ le tasche, ma c’era tempo per riempirle. Le perdite di tanti protagonisti, culminata dalla scomparsa di Marco Simoncelli a Sepang. Malesia, terra dove si consumò anche l’atroce litigio tra Valentino Rossi e Marc Marquez, la visibilità incontrollata ricevuta, i commenti extra-settore, le conferenze stampa pubbliche e private, calendari onerosi e giornalisti curiosi.

Ezpeleta e le Gare Sprint 


È stata durissima, Carmelo, ma ce l’hai fatta: il GP Austria può far spegnere i semafori rossi, tu hai avuto il verde per la gara corta del sabato, ritenuta folle, poco adeguata, “una str......”. Dannazione, perché ti hanno chiesto se i piloti fossero d’accordo, dal momento in cui tu, IRTA e FIM avevate già stabilito di proporla in ogni trasferta iridata? Te ne hanno scritte di ogni, Ezpeleta, però tu guardi al futuro, consapevole del concetto simile a un mantra: per vincere devi voler vincere, il resto conta poco. Anzi, niente.

Ecco il motivo di una bozza 2023 capace di spaventare anche i più resilienti, per 21 Gran Premi sparsi tra Vecchio Continente, Nord America, Sud America, Oceania e Asia. Ah, l’Asia: non sarà l’Arabia parecchio frequentata da quelli di Liberty Media, ma mica scherzano ‘sti qui. Eh no, lì si fa sul serio, perciò ci andremo fino a provarne nausea, dismisura. Tracciare orizzonti inesplorati giova alle casse. A proposito di casse: è stato mai calcolato quanto tempo e denaro occorrano per allestire e disallestire tutto? Si parla del materiale necessario per correre, chiaro. Per farcela, si corre. Da un fine settimana all’altro i meccanici dovranno lavorare attorno alle moto, dare retta a chi le cavalca, dormire poco, stare svegli parecchio, pensando che, a bandiera a scacchi sventolata, festa o delusione le mani continueranno a muoversi. Smontare i pannelli dei garage, preparare le cose, ricordarsi di spuntare ogni singola voce della lista. Altrimenti, impossibile giungere puntuali sul luogo prefissato dal successivo viaggio.

Chissà se i team delle cosiddette “categorie minori” staranno imprecando, di certo dovranno far quadrare i conti. Altrimenti, si va incontro a uno scatto, senza sapere se arrivare a fondo pista. Se si inciampa con il soldo qualcuno dovrà metterci una pezza, ti è capitato, vero, Carmelo?! Lo hai fatto per l’amore nei confronti della tua creatura, indi per cui ti capiamo. Ti comprendiamo.

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