Buon compleanno Viñales! I numeri del pilota dalla Moto3 alla MotoGP

Il campione del mondo della Moto3 2013 compie 28 anni, un momento perfetto per tracciare un bilancio di una carriera già molto longeva, potendo vantare 12 stagioni alle spalle. La sfida intrapresa con Aprilia nello scorso anno rappresenta forse l'impresa più ardua per un pilota che in tutte le categorie in cui ha corso è sempre stato considerato tra i top rider del campionato.

Nel 2013 Viñales trionfò nella piccola cilindrata, portandosi a casa il mondiale ai danni di Alex Rins e Luis Salom; il successivo salto in Moto2, avvenuto nel 2014, dimostrò tutte le qualità del giovane spagnolo, aggressivo nello stile di guida e dotato di una velocità tale da attirare le sirene della MotoGP dopo un solo anno di passaggio nella classe di mezzo. Nella sua stagione da rookie in Moto2 Viñales riuscì a vincere sin da subito, dalla seconda gara, cogliendo quattro successi totali e terminando il campionato in terza posizione in classifica generale. 

La MotoGP e la prima vittoria in Suzuki

L'esordio di Viñales in Motogp (nel 2015) coincise con la consapevolezza generale di trovarsi di fronte ad un futuro top rider. Lo spagnolo, in sella ad una Suzuki ancora acerba, sin da subito mostrò le sue qualità, esaltando come nessuno la moto di Hamamatsu, tanto da cogliere nella stagione successiva il successo a Silverstone, il primo squillo in carriera ma anche il primo trionfo di Suzuki dal momento del rientro tra i grandi del motomondiale. La vittoria in terra inglese attirò le sirene di gran parte degli addetti ai lavori, compresi i vertici Yamaha che iniziarono a pensare a lui come il pilota più indicato da affiancare a Valentino Rossi nel post Jorge Lorenzo. La scelta di Yamaha si mostrò incredibilmente azzeccata e l'esordio di Viñales in sella alla M1 nel 2017 è da ricordare come uno tra i debutti più esplosivi della storia recente della Motogp.

Nei test invernali lo spagnolo si mostrò competitivo nonché come più che credibile "anti-Marquez", teoria dimostrata e confermata anche ad inizio stagione, quando riuscì a vincere in tre delle prime cinque gare della stagione. Insomma, tutto lasciava presagire ad un roseo futuro per Viñales e la casa di Iwata, tuttavia tra lui e la costanza di rendimento e di risultati si frappopse una caratteristica che in molte occasioni in carriera gli impedì di cogliere quanto meritava.

Quando la moto e le condizioni di pista erano idone al suo stile di guida, lo spagnolo era (ed è) veloce come pochi, una peculiarità che si rovesciava nel momento in cui la M1 non rispettava i suoi canoni, con l'inevitabile conseguenza di un rendimento ricco di alti e bassi che mise nella testa di Viñales e dei vertici Yamaha la convinzione della non adeguatezza dello stesso spagnolo in relazione all'obiettivo iridato. 

La sfida in Aprilia e le chance mondiali

I numeri di Viñales lo ergono tra i piloti più vincenti dell'attuale MotoGP ed in generale del motomondiale: 25 vittorie conquistate tra tutte le classi, di cui 9 in top class, per un totale di 206 gare disputate e 71 podi. La stagione più proficua rimane il 2017, anno del primo campionato trascorso in sella Yamaha in cui lo spagnolo realizzò tre successi e sette podi, chiudendo l'annata al terzo posto alle spalle di Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Come annunciato, il binomio con Yamaha s'interruppe bruscamente e malamemente e a metà della stagione 2021 Viñales sposò la causa Aprilia, andando ad affiancare il connazionale Aleix Espargarò con il duplice obiettivo di tornare ai vertici della top class, dopo un paio d'anni non all'altezza del suo talento, nonché di trainare la casa di Noale verso grandi obiettivi.

Dopo un primo comprensibile approccio insidioso con la moto italiana, nel 2022 Viñales è riuscito a trovare la sua dimensione all'interno del box italiano ed in sella ad una moto che in qualche occasione si è sentito cucito addosso come ai primi tempi vissuti in Yamaha. Tuttavia anche in Aprilia l'ex pilota Suzuki ha confermato quanto detto in precedenza. Veloce e competitivo in alcune occasioni, spaesato ed in difficoltà quando il contesto tecnico non si mostrava come quanto desiderato.

Dopo una prima metà di stagione in cui ha raccolto poco in termini di risultati, nella seconda parte il pilota di Figueres ha trovato il feeling auspicato, cogliendo tre podi in quattro gare (Assen, Silverstone e Misano) e sfiorando la vittoria a Silverstone, dopo aver battagliato fino all'ultimo giro con Pecco Bagnaia. A 28 anni appena compiuti, Viñales si trova probabilmente di fronte all'ultimo treno che può portarlo verso il sogno titolo mondiale; un obiettivo che nei primi anni di MotoGP sembrava molto più raggiungibile di quanto non si mostri adesso. Sebbene sia migliorata molto l'Aprilia deve ancora dimostrare di essere pronta per giocarsi il titolo mentre lo spagnolo dovrà dimostrare di sapere guidare sopra i problemi, tanto tecnici legati alla moto quanto personali legati alla convinzione di poter essere sempre competitivo.

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