MotoGP: nuovi capotecnici in Honda, tranne che per Marc Marquez

Honda sta vivendo un periodo piuttosto difficile dal 2020, anno in cui Marc Marquez si è infortunato al braccio destro, restando lontano dalle piste per diverso tempo e recuperando poi con fatica la sua forma fisica. Tanto che l’anno scorso si è sottoposto alla quarta operazione al braccio destro, quella probabilmente definitiva. In sua assenza la Casa alata ha ottenuto soltanto tre podi – tra cui neanche una vittoria - e questo è stato un chiaro campanello di allarme che molte cose nel dietro le quinte sarebbero dovute cambiare.

La massima concentrazione è sullo sviluppo tecnico

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Lo sviluppo della moto, in primis, dev’essere ben indirizzato. E con l’assenza di Marquez si era persa la giusta direzione da seguire. Il suo ritorno in pista quest’anno è stato pensato per il test di Misano, per raccogliere i dati necessari per l’azienda. Lo spagnolo è il miglior intenditore della RC213V, che però deve raggiungere uno step successivo nel 2023 per puntare in alto. Queste erano state le sue ultime dichiarazioni dopo il test di novembre, in cui ha espresso il suo malumore, parlando anche dell’aspetto tecnico.

Ecco le nuove coppie nei box

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Da lì sono partiti altri cambiamenti, come il cambio di ruolo di Takeo Yokoyama, project leader dal 2016. Al suo posto dovrebbe arrivare Shinichi Kokubu, dopodiché si è messo mano anche alle squadre. Intoccabile quella di Marc Marquez, unico pilota a riuscire a vincere con questa Casa, che mantiene al suo fianco il capotecnico Santi Hernandez. Per il resto Giacomo Guidotti, capotecnico finora di Takaaki Nakagami, arriva al fianco di Joan Mir nel team Repsol Honda. Con il giapponese lavorerà Klaus Nohles, mentre Ramon Aurin, che ha lavorato con Pol Espargarò e Jorge Lorenzo, sarà a capo del test team. Il nuovo arrivato Alex Rins, invece, lavorerà con Christophe Bourguignon, ex capotecnico di Alex Marquez.

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