MotoGP, la scoperta di Uccio: ecco il nuovo talento della VR46

MotoGP, la scoperta di Uccio: ecco il nuovo talento della VR46© gold & goose

Con la presentazione della moto per la stagione 2023 la squadra italiana è pronta, ma hanno già nel mirino Celestino Vietti come prossimo pilota

09.03.2023 13:06

L’anno dell’esordio si è concluso con un ottimo risultato per il team Mooney VR46 che ha visto Luca Marini prendersi la dodicesima posizione in classifica generale e Marco Bezzecchi trionfare come Rookie Of The Year. Proprio sul duo di piloti esprime le sue parole Uccio Salucci: "I ragazzi sono diventati grandi e forti. Se andassero in un'altra squadra, potrebbe essere solo una squadra ufficiale, oppure rimarrebbero con noi, quindi il nostro obiettivo è raggiunto."

E' da diverso tempo che la Academy non punta su nuovi talenti e quindi se Bezzecchi e Marini dovessero ricevere questa “convocazione” cosa ne sarebbe del team?

VR46 Academy

In vista di questo possibile cambiamento nella line up della squadra, in un'intervista concessa a Crash.net, Uccio punta le sue speranze su un pilota nello specifico: “Speriamo che Celestino Vietti meriti di entrare in MotoGP. Secondo me ci riuscirà, sarà il nostro prossimo candidato. Poi, quando non ci saranno più piloti dell'Accademia, ci guarderemo intorno – continua Salucci - La squadra andrà avanti".

Sarà quindi il pilota di Cattolica il prossimo a salire sulla Ducati del team di Valentino Rossi, è solo da definire la data; Tutto dipende però dalle intenzioni del duo titolare.

Programma e orari test Portimao

Luca Marini e Marco Bezzecchi

Due piloti molto differenti sia nel carattere che nella guida in pista, questo il pensiero di Salucci: “Marco è istintivo. Sbatte le regolazioni e le gomme e dà sempre il 110%. Bezzecchi a volte dovrebbe essere più calmo. Nella MotoGP di oggi il talento non basta. A volte ha troppa fretta, va veloce ma non raccoglie tutto quello che dovrebbe. Luca invece impiega più tempo a mettere insieme le cose ma, quando ci riesce, è una macchina. Lo conosco da quando era nella pancia di sua madre ma questa sua caratteristica mi ha colpito da quando era in Moto2. Ci è voluto del tempo per sistemare tutto, ma poi ha capito e ha continuato a farlo. A volte Marini si innervosisce e perde la concentrazione su cose che non lo meritano, come una tuta un po' troppo stretta o una gomma che non va. Dobbiamo calmarlo".

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