Moto2: Corsi, il 200° GP, sognando la classe regina

Moto2: Corsi, il 200° GP, sognando la classe regina
Simone Corsi al Sachsenring segnerà la duecentesima presenza nella mondiale. "È il mio sogno arrivare in MotoGP, non l’ho mai nascosto", dice

Redazione

09.07.2015 ( Aggiornata il 09.07.2015 11:19 )

Al Sachsenring Simone Corsi, schierato in Moto2 con il team Athinà Forward Racing farà registrare la 200ª presenza nel mondiale. "Il mio debutto fu al Mugello, nel 2002 come wild-card, ero abbastanza emozionato, mi ritrovavo affianco i più forti piloti del mondo che fino ad allora avevo visto solo in televisione. La corsa in sé non andò benissimo, ma mi servì da lezione, imparai molto", ricorda Simone Corsi in un'intervista rilasciata a Dorna. "L’anno successivo, nel 2003, iniziai la mia prima stagione da pilota titolare. Non potrò mai dimenticare Suzuka, fu un contrasto di emozioni: da una parte l’entusiasmo dell’esordio, dall’altra lo choc per l’incidente Daijirō Katō che mi segnò". Quale gara ricordi con più piacere, e perché? "Il primo podio (Motegi 2004) fu un gran giorno, ma nulla vale quanto la prima vittoria (Istanbul 2007): proprio perché arrivata dopo qualche anno, a lungo cercata, inseguita e voluta!" Siamo alla vigilia del Sachsenring: nel 2014 sei salito sul podio. Che obiettivo avrai quest’anno? "Effettivamente sono due anni che salgo sul podio in Germania. È una pista che si adatta alle mie caratteristiche. In questa stagione non mi presento con i risultati del 2014, ma nelle ultime uscite, soprattutto in prova, abbiamo dimostrato di esser veloci. Domenica voglio fare una buona gara e giocarmela con i ragazzi davanti". Te la senti di sbilanciarti in un pronostico? "Un podio sarebbe fantastico! E alla nostra portata! Per la vittoria invece sarà dura, perché il livello in questo 2015 si è alzato tantissimo: tempi alla mano, quest’anno giriamo sempre sotto il record di ogni pista. Anche ad Assen siamo stati veloci nelle libere e in qualifica, poi purtroppo in gara, nella seconda partenza dopo la bandiera rossa, non sono partito benissimo ed oggigiorno è difficile recuperare come prima. Comunque sia, sono già due o tre gare che mi sento a mio agio sulla moto, ho un buon feeling: ecco perché al Sachsenring credo di poter esser davanti". Quale gara del calendario aspetti con ansia? "Sachsenring e Indianapolis sono le mie due piste preferite, in assoluto. Soprattutto il tracciato tedesco: nonostante la sua prima parte molto lenta, iniziano poi i curvoni veloci e il tratto guidato che esaltano il mio stile di guida. E poi la Germania è un Paese che richiama sempre un grande pubblico di appassionati". Chi è stato il compagno di squadra con cui ti sei trovato meglio? "Ho avuti tanti compagni di squadra, mi sono sempre trovato bene con tutti. In particolare, con Mattia (Pasini ndr) ho avuto sempre un bel rapporto, ci conoscevamo già da molto tempo". Chi è il tuo idolo o chi ti ha ispirato? "Ho iniziato a seguire le gare per Max Biaggi, mi piaceva il suo stile di guida e tifavo per lui. Poi è arrivato anche Valentino [Rossi] e ho iniziato a seguirlo. Quando sono arrivato nel Mondiale era proprio il primo anno della nuova era che vedeva la sfida nella sfida tra le MotoGP a 4 tempi e le 500cc a 2 tempi". Superati i problemi fisici, cosa ti manca per tornare alla vittoria? "Abbiamo la velocità, ma non ancora la costanza per tutta una gara. La prima non ci manca e il cronometro lo dimostra; ma come sappiamo, una corsa è fatta di oltre 20 giri: dobbiamo quindi lavorare di più sul setup della moto con l’obiettivo, in queste dieci gare che mancano alla fine, di tornare ai ‘piani alti’. In particolare, ci dobbiamo concentrare sul posteriore, perché quando il grip cala, fatico maggiormente avendo io una guida molto pulita. A livello di sospensioni, Öhlins ci sta dando una grossa mano per fare uno step decisivo". Stai facendo un pensiero alla MotoGP? Ci sono delle trattative in corso? "È il mio sogno arrivare in MotoGP, non l’ho mai nascosto. Spero si presenti qualche possibilità, qualcosa si sta muovendo, non so se all’interno del team Forward o in un’altra struttura. È ancora troppo presto, ma con la pausa estiva il mercato entrerà nella sua ‘fase calda’".

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