Simone Corsi: “Impossibile avere una data certa d’inizio”

Simone Corsi: “Impossibile avere una data certa d’inizio”©  Milagro

Il pilota romano ha fatto un bilancio della prima gara svolta in Qatar e ha parlato di questa pausa forzata

20.03.2020 15:06

Dopo un 2019 vissuto tra alti e bassi Simone Corsi è tornato in pianta stabile nel Mondiale, con il team Forward Racing alla guida della MV Agusta. La classe di Moto2, come anche la Moto3, ha potuto affrontare il primo GP stagionale, in Qatar l’8 marzo, a cui ha fatto seguito una pausa forzata a causa dell’epidemia del coronavirus in corso. Oggi il romano è costretto a stare a casa, come tutti gli italiani, dal decreto e ci ha raccontato come sta vivendo questo momento.

Com’è andata la prima gara?
“Al di sotto delle aspettative mie e del team. Con l’introduzione della nuova gomma anteriore, con diametro 125, abbiamo un po’ faticato. Come sappiamo il nostro progetto è giovane, quindi sfruttiamo questo tempo per lavorare e migliorare”.

Dopo questa prima gara è iniziata questa pausa forzata, come stai vivendo questo stop?
“Non è facile, eravamo preparati, avevo un’ottima forma fisica e questo stop di due o tre mesi non è facile da affrontare. Gli allenamenti vanno tutti riprogrammati, ed è difficile sia da un punto di vista fisico, sia da quello mentale per la concentrazione. Siamo fermi e non sappiamo quando ripartiremo”.

Che tipo di allenamento svolgi?
“Più che altro mi tengo in forma. Aspettiamo la data precisa per programmare bene tutto. Per il momento vado in bici a casa, con i rulli, e faccio un po’ di corpo libero con gli attrezzi. Meglio di niente”.

Secondo te quando si ripartirà il campionato?
“Penso che il GP di Jerez sia troppo imminente, spero si possa ripartire dal Mugello, dal Gran Premio d’Italia. Oppure dal GP di Catalogna, a Barcellona, ma ora la situazione è difficile ovunque, impossibile avere una data certa”.

Tra le varie ipotesi c’erano quelle di correre un GP a porte chiuse o disputare più gare in uno stesso weekend.
“Per lo spettacolo non è mai bello correre a porte chiuse. A noi fa piacere correre quando c’è gente, anche se già in Qatar non c’era molto pubblico. Fare più gare in uno stesso weekend non è male come soluzione, già che ci sei recuperi i Gran Premi che non hai fatto. Per correre tutti i 19 GP altrimenti dovresti correre ogni domenica”.

A fine campionato dovrete affrontare due “triplette”: Giappone-Australia-Malesia e poi Austin-Argentina-Valencia, un finale senza dubbio impegnativo.
“Sarà dura fare tutti quegli spostamenti ma non c’è problema. Se dobbiamo correre va bene anche così, la cosa più difficile sarà la logistica per la squadra”.

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