Esclusiva, Sandi: “Bastianini talento mostruoso. Lowes è il pilota da battere”

Esclusiva, Sandi: “Bastianini talento mostruoso. Lowes è il pilota da battere”

In vista dell’ultima tripletta del Mondiale abbiamo fatto due chiacchiere con il capotecnico del team Italtrans Racing, che affianca il pilota di Rimini nella lotta al titolo

02.11.2020 ( Aggiornata il 02.11.2020 18:24 )

Fra i piloti in lizza per il titolo iridato c’è Enea Bastianini, che ha al suo fianco un asso nella manica che risponde al nome di Giovanni Sandi. Capotecnico di lusso, può vantare titoli con Max Biaggi, Tetsuya Harada, Jorge Lorenzo e oggi che veste i colori del team Italtrans Racing lo aspettano le ultime tre gare della stagione al fianco del riminese. Solo sette punti li separano da Sam Lowes e ora gli occhi sono solo sul titolo.

Come sta andando questo campionato?

“Ci sono delle difficoltà per come lavoriamo, per come ci muoviamo dettate dal periodo. Mancano le gare extra europee, ma non cambia niente. I valori sono quelli. Proprio per le difficoltà che ci sono mi piacerebbe riuscire a dare ad Enea questo titolo perché se lo merita anche lui”.

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In cambio delle gare extraeuropee ci sono le gare doppie su uno stesso circuito.

“Sono importanti perché per quanto riguarda il pilota, deve avere qualche attenzione in più e inoltre con tre gare di fila non c’è il recupero. Una caduta, qualcosa che mette fuori gioco, crea qualche tensione di troppo. O il pilota può non esprimersi al meglio anche se a lui sembra di dare il 100% perché volente o nolente c’è quel pensiero che se salta una gara è un po’ tagliato fuori. Inoltre i piloti devono fare i conti con più restrizioni, devono stare attenti a non uscire per evitare contagi. Non hanno la spensieratezza di andarsi a rilassare, a divertirsi prima di un altro evento. Sono sempre sotto pressione”.

Come descrivi Enea?

“Ha un talento mostruoso, proprio grandissimo. Da quando ha iniziato a lavorare con me lo scorso anno si è anche un po’ responsabilizzato, è diventato un po’ più maturo sotto i punti di vista della preparazione, della concentrazione. È cresciuto anche come uomo. È quello che gli mancava per giocarsi un titolo, anche se se l’è già giocato in Moto3. Con il talento che ha poteva vincerne uno o forse anche due. Ha bisogno di lavorare e lo sta facendo per sfruttare il suo enorme talento. Adesso che farà il salto in MotoGP, se continuerà su questa strada di determinazione potrà fare bene anche lì”.

In cosa è consistito questo step?

“Ho cercato di capire dove poteva migliorare le sue prestazioni e penso che abbiamo fatto un buon lavoro”.

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Sam Lowes è il leader e arriva da una tripletta, che avversario è?

“Questa è la sua unica stagione in cui sta facendo valere la sua esperienza. È da molti anni nella categoria, quest’anno non fa gli errori che ha commesso in passato, perché è sempre stato un pilota veloce, ma negli anni scorsi incappava in cadute che gli compromettevano il risultato. Non sta sbagliando, è molto in forma. È il pilota da battere”.

A 23 punti dal leader c’è Marini.

“Luca è altrettanto bravo, come Enea. Non lo conosco personalmente, ma i risultati parlano. È lì che si gioca il Mondiale. Ha avuto questa défaillance dopo la caduta di Le Mans, che ci sta. L’anno scorso ho visto con Enea che dalla caduta dell’Austria ha fatto fatica a riprendere la scia dei buoni risultati. Però non è tagliato fuori, ci sono ancora 75 punti in palio e sono tanti, con le difficoltà che ci sono nelle gare”.

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È un campionato molto combattuto.

“Secondo me sarà aperto fino all’ultima gara. Nessuno dei tre è tagliato fuori. Basta una condizione come quella bagnata, della Francia, che ribalta tutto, anche se Lowes è il pilota da battere. Ha dimostrato di andare forte in tutte le condizioni. Il campionato è aperto e che vinca il migliore, ma spero sia il mio!”

Questo weekend si correrà a Valencia e non rientra tra le preferite di Enea.

“È una di quelle piste dove il pilota che non ha mai fatto risultato parte un po’ con questo tarlo. Invece quest’anno è capitato che ha fatto peggio nelle piste dove sapeva di andare forte. Per esempio abbiamo lasciato dei punti in Austria. Era la pista a lui più favorevole, ha sempre fatto le prestazioni migliori. Queste cose devono essere mentalmente superate, abbiamo i mezzi per affrontare le piste anche meno favorevoli per capovolgere la situazione. È maturato, e noi abbiamo dei riferimenti importanti. Non sento di dover esser già battuto in una pista a lui non favorevole”.

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