Moto2, Bezzecchi: “Sono più uomo squadra che capitano, e sogno il titolo”

Moto2, Bezzecchi: “Sono più uomo squadra che capitano, e sogno il titolo”

"Durante la scorsa stagione Marini mi ha insegnato tanto, ed io cercherò di fare lo stesso con Vietti. L'offerta dalla MotoGP è arrivata tardi, avevo già deciso di restare in Moto2 per provare a vincere"

16.02.2021 ( Aggiornata il 16.02.2021 14:28 )

Un anno fa Marco Bezzecchi era in cerca di conferme, dopo una stagione da debuttante in Moto2 non particolarmente esaltante, ma ora tutto è cambiato. Con un 2020 scintillante il romagnolo si è infatti guadagnato la riconferma nello Sky Racing Team VR46, acquisendo i gradi di capitano abbandonati dal promosso Luca Marini.

“In un team come questo le cose possono rapidamente cambiare - spiega Marco - quindi anche se attualmente sono il capitano non è detto che non possa diventarlo Celestino a suon di risultati. Sicuramente mi fa piacere essere considerato tale in questo momento, dato che è una conferma della bontà della mia stagione scorsa, ma tutto sommato mi sento più un uomo squadra che un capitano. La mia motivazione per il 2021? Voglio tornare rapidamente a vivere le belle sensazioni provate nel 2020, con il sogno di portare a casa il titolo”.

Il fatto che Marco sia uno dei canditati per il titolo è un dato di fatto, ma Bezzecchi predica calma, conscio dei tanti avversari che lo attendono al varco.

“E’ sempre difficile fare dei nomi prima dell’inizio della stagione, anche se piloti come Lowes vanno sicuramente considerati per il mondiale sin dalla prima gara. In Moto2 in tanti possono diventare rapidamente dei contendenti per il titolo, nel frattempo voglio concentrarmi su me stesso. La pressione non si sente tanto all’inizio, comincia ad arrivare piuttosto sul finale di stagione”.

Bezzecchi; "L'offerta dalla MotoGP? Arrivata quando già avevo programmato il mio 2021"


Il numero 72 potrà contare sull’esperienza maturata l’anno scorso, quando solo le due cadute consecutive di Aragon gli hanno impedito di giocarsi realmente il titolo sino all’ultimo appuntamento.

“Ho fatto degli errori l’anno scorso, ma non tantissimi per fortuna. La caduta di Jerez è arrivata in un momento tutto sommato tranquillo, in cui era ancora permesso sbagliare, mentre le due cadute di Aragon sono state molto pesanti. La prima è arrivata davvero a sorpresa, ed anche dai dati è emerso poco, mentre la seconda è stata la conseguenza di un weekend difficile, dove anche emotivamente ero più nervoso del solito. Devo lavorare sotto quest’aspetto e Pablo (Nieto ndr) mi aiuta”.

Un’esperienza che Marco potrà trasmettere al suo nuovo compagno Celestino Vietti, come Marini ha fatto con lo stesso Bezzecchi nella stagione scorsa.

“Ho lavorato tanto con Luca nel corso del 2020, sin dai primi test, ed è stato molto utile. Per me è stata la prima occasione per collaborare davvero con un compagno di team: ho imparato tante cose legate alla categoria, soprattutto come gestire sia il time attack che le gare. Celestino? Abbiamo girato ieri insieme, e credo proprio che sulla moto si muova già bene. Ci sono alcune cose da sistemare, ma il livello è già buono”.

In ultima istanza è impossibile non parlare dell’offerta di Aprilia rifiutata da Bezzecchi, per una sella in MotoGP già per la stagione alle porte.

“L’offerta dalla MotoGP è arrivata tutto sommato tardi, dato che avevo già programmato mentalmente e non il mio 2021, con l’idea di restare in Moto2 per giocarmi il titolo. Ovviamente è stato bello ricevere una proposta da Aprilia, un marchio storico ed italiano con una moto tutta da sviluppare, ma anche in ottica futura ho preferito restare in Moto2”.

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