Mugello, Pasini: “Con Simoncelli nel 2009 fu un round di pugilato”

Mugello, Pasini: “Con Simoncelli nel 2009 fu un round di pugilato”

Da pilota a telecronista, con la voglia di tornare in pista. Il romagnolo, vincitore tre volte sulla pista toscana ci ha raccontato (quasi) tutto del Mugello

30.05.2021 ( Aggiornata il 30.05.2021 10:01 )

Oggi lo troviamo telecronista delle due classi minori su Sky (ecco il calendario 2021), ma Mattia Pasini è in primis un pilota del Mondiale che vuole tornare a correre. L’appuntamento al Mugello gli porta alla mente tanti bei ricordi, dal momento che qui ha vinto tre volte, in tre modi molto diversi, mettendo sempre in mostra la sua grinta. C’è anche, però, un brutto ricordo difficile da digerire. Ce l’ha raccontato, ma prima partiamo dalle cose belle.

Cos’ha di speciale questa pista?

“Tutto. È la pista più bella del mondo su cui guidare, ha un clima molto speciale con il pubblico, l’atmosfera è unica, la carica in più che hai qui ce l’hai solo al Mugello”.

Hai vinto ben tre volte, a partire dal 2006 in 125, poi nel 2009 in 250 e per finire nel 2017 in Moto2.

“Sono stati tre successi molto diversi tra loro. Nel 2006 è stata la mia prima vittoria in quella cornice, è stato bellissimo, venivo da qualche gara in cui avevo sbagliato. Era un momento chiave per tornare a vincere, dopo il 2005, e ci sono riuscito al Mugello, con una gara bella molto combattuta fino all’ultimo in volata con Bautista”.

Nel 2009 hai sfidato il tuo amico Marco Simoncelli.

“Quella è forse una delle gare più significative della mia carriera, con uno degli ultimi giri più belli del Mugello. Più che un duello è stato un round di pugilato l’ultimo giro. Botta e risposta. Alla fine ce l’ho fatta a fregarlo, però quel giorno lì penso che abbiamo vinto un po’ tutti e due. Questo è il mio ricordo più bello del Mugello, una di quelle cose che rimarrà sempre”.

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Hai vinto poi nel 2017, in Moto2.

“Quella è stata una grandissima rivincita. Dopo un periodo difficile, dove sono capitato in situazioni in cui non ho potuto esprimere il mio potenziale, tornare proprio lì al Mugello a vincere in quella maniera, con un ultimo giro abbastanza d’effetto, mi ha dato proprio gusto".

Qual è invece il ricordo più brutto sulla pista toscana?

“Il grande rimpianto del 2018: era quasi fatta per la quarta volta, invece sono scivolato come un patacca, a cinque giri dalla fine quando ero in testa. Ancora oggi non ho ancora ben capito il perché di questa scivolata, mi è rimasta moltissimo, ma spero di fare in tempo a vincerne ancora qualche d’un'altra”.

Visto che conosci così bene questo tracciato, che consigli darebbe ai piloti per oggi?

“Nessuno. Non ho ancora smesso di correre, quindi i segreti li tengo per me”.

Che pronostico facciamo di Moto3, Moto2 e MotoGP?

"Parto dalla top class e dico Francesco Bagnaia vincente. In Moto2 punto su Marco Bezzecchi e la Moto3 è imprevedibile, non si può fare un pronostico".

Non vuoi fare neanche un nome?
“In passato gli italiani hanno regalato emozioni, ma ora c’è questo Pedro Acosta che fa faville. È una bella bega per gli avversari. Sarebbe bello vedere un italiano sul gradino più alto del podio, un’altra tripletta come quella del 2017 con io, Dovi e Migno, e quello di Valentino Rossi, Simone Corsi e Marco Simoncelli nel 2008”.

Che impressione hai di Acosta?

“Sicuramente è un pilota molto forte. Mi piace molto il suo atteggiamento, si è un po’ esternato da quelli che sono schemi e tattiche della Moto3 dell’ultimo periodo. Mi sembra più concentrato a stare in pista, a dare del gas e a non pensare tanto alla strategia. Pensare così fuori dagli schemi sta dando i suoi frutti.  Vedremo se continua così, ma io penso proprio di sì”.

Potrebbe essere lui il vincitore del 2021?

“Sicuramente è un candidato. Poi tra le due cose ci passano molte situazioni, e te lo posso confermare sulla mia pelle per molte volte. Per dire se vincerà il titolo bisogna aspettare la bandiera a scacchi dell’ultima gara”.

Se pensi al Mugello qual è la curva che più ti piace?

La “Casanova Pasini”! (ride) La Casanova Savelli e le due Arrabbiate subito dopo penso che sia una delle serie di curve più belle al mondo. A me vengono particolarmente bene, sia a farle sia per fare sorpassi, sono particolarmente legato a quel tratto”.

Che sensazioni ti dà?

“Sono stato un mese fa a girare al Mugello con la mia moto e dopo vent’anni che corro lì, ogni volta che entro in pista il primo giro sotto la tuta c’è sempre la pelle d’oca. Rende l’idea di che cosa voglia dire correre qui”.

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