Moto2, la fiducia di Tony Arbolino: “I risultati arriveranno”

Moto2, la fiducia di Tony Arbolino: “I risultati arriveranno”© Milagro

"Ho vissuto weekend difficili, perché la Moto2 è una categoria che non perdona. Ma i progressi visti ad Austin dicono che sono sulla strada giusta: e nel 2022, con Marc VDS, voglio correre al top"

21.10.2021 ( Aggiornata il 21.10.2021 11:01 )

La sua prima stagione in Moto2 non è stata paragonabile a quella di Raul Fernandez, ma i progressi, il lavoro e il talento di Tony Arbolino non sono passati sotto silenzio. Se è vero che il Team Marc VDS, due volte titolato nell’ultimo lustro, con Franco Morbidelli nel 2017 e Alex Marquez nel 2019, ha deciso di ingaggiare il ventunenne milanese per il 2022. Il team del Conte Van der Straten è specialista nel lancio di giovani emergenti verso il firmamento della MotoGP - un altro nome è quello del campione uscente Joan Mir - e ora è pronto a scommettere su Arbolino.

Il cui obiettivo, prima, è di finire con una nota alta il 2021 con il Dynavolt Intact GP: il sesto posto di Austin, preceduto da un’altra Top 10 ad Aragón, è un viatico promettente per un epilogo sulla scia della scorsa stagione, quando nella seconda metà era stato il miglior pilota della Moto3, poi chiusa da vice campione. Meglio anche di quel Fernandez che oggi corre per il titolo della categoria di mezzo.

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Arbolino: "Riesco a guidare come voglio"


Mancano tre gare alla fine della stagione e in Texas hai viaggiato nel gruppo davanti, com’è stato?

“Bello tornare al top. Ho visto il trofeo da vicino, ho dato tutto per prenderlo. Sto guidando come voglio e questa è la cosa di cui sono più contento. Non vedo l’ora di tornare a Misano, abbiamo cambiato alcune cose dal precedente GP. Siamo vicini a ottenere dei risultati belli e importanti".

Come stai vivendo questo momento, un po’ di transizione tra l’anno da rookie e il futuro con un team molto ambizioso?

"Ho trovato un buon equilibrio, anche in allenamento, sono in una bella forma fisica e mentale, cerco di pensare gara per gara provando a migliorare. Sono molto motivato per finire davanti questa stagione e cercare di conquistare altri buoni risultati”.

Se dovessi tracciare un bilancio, non ancora definitivo, della stagione, cosa diresti?

“Ci sono stati molti alti e bassi, ma anche numerose occasioni in cui ho imparato tantissimo. Occasioni nelle quali ho capito parecchie cose sulla moto e sullo stile di guida richiesto dalla categoria. Abbiamo sbagliato qualche volta e bisogna capire perché, è stato complicato. Continuiamo a lavorare e a maturare esperienza. Però sono uscite anche tante gare belle, nelle quali sono riuscito a dire la mia, perché sono stato aggressivo in partenza e ho recuperato tante posizioni. Per esempio a Le Mans, dove ho chiuso quarto, ma anche ad Assen ho avuto un bell’inizio, da nono a quinto, ma poi sono caduto. Anche la seconda corsa disputata in Austria non è stata troppo negativa. Ci sono state gare positive. È l’altro lato della medaglia e mi porto dietro anche questo”.

Qual è stato invece il GP più difficile a livello di sensazioni?

“Quelli di Jerez e Portimao, e anche la Gran Bretagna. Sono stati tosti. A partire proprio dalle FP1, quando eravamo già arrivati al limite e non sapevamo dove migliorare. Da quelle situazioni esci soltanto lavorando e credendoci, e nelle gare successive sono andato forte”.

"Manca poco per stare lì davanti"


Il miglior risultato, finora, è stato il quarto posto nel GP Francia.

“In quel caso, ho guadagnato tante posizioni nei primi giri. Poi ho tenuto un passo che mi ha fatto sentire molto ‘libero’. È stato bello vedere Gardner e altri piloti forti davanti, e non li perdevo. Riuscivo a fare più o meno quello che volevo e quella è stata una sensazione molto bella, che mi ha dato molta fiducia. Finire a due secondi e mezzo dal terzo, Bezzecchi, è stato ottimo”.

Ora manca soltanto un ultimo step.

“Sì, manca veramente poco, la Moto2 è una categoria in cui, con tre decimi in più o in meno, sei davanti o sei indietro nel gruppo. Quei tre decimi li cerchi, ma bisogna soltanto stare tranquilli, perché prima o poi arrivano. Quando si inizia a peggiorare è perché si sta cercando qualcosa che non si dovrebbe cercare. È una categoria tosta e lo sapevo, ero convinto che avrei fatto un bel lavoro e continuo a crederci. Vedo che è tutto alla mia portata, devo soltanto continuare a lavorare”.

Mancano soltanto tre gare alla fine della stagione, quale obiettivo ti sei posto?

“Chiudere nei primi 10 del Mondiale (il 10° posto di Xavi Vierge dista 32 punti, ndr). Difficile, ma fattibile. Ci sono tante gare in cui posso fare bene. Devo prendere il meglio di queste piste e cercare di trasformarlo a mio favore. Il resto poi verrà da sé. Con il duro lavoro che sto facendo, sono sicuro arriverà tutto”.

A partire da Misano, dove c’è da migliorare quel 15° posto di settembre.

“Me la devo far piacere, lì c’è sempre una motivazione extra, trattandosi della gara di casa. Poi ci saranno tanti sponsor che verranno, la famiglia, è sempre qualcosa in più che ti porta a fare bene”.

Il prossimo anno sarai con il Team Marc VDS, cosa significa per te?

“Sono estremamente contento di questo, sono fiducioso e orgoglioso, perché mi hanno dato un’opportunità molto buona e so che il team ci crede molto. Ho già parlato con le persone che lavoreranno con me e sono davvero motivate, remiamo tutti nella stessa direzione. Questa è la cosa migliore per andare forte. Non vedo l’ora, ma prima finiamo bene questo campionato e cerchiamo di fare al meglio queste gare per poi partire con un altro mood l’anno prossimo”.

Nel 2022 tra gli avversari ci sarà Pedro Acosta, cosa ne pensi?

“Che è il benvenuto! Vedremo come andrà. So che gli piace la lotta uno contro uno, e anche a me, cercheremo di divertirci insieme. Sicuramente andrà forte da subito, ha tutto per farlo”.

Sei molto amico del leader della MotoGP Fabio Quartararo, ti dà qualche consiglio?

“Alcune volte viene a trovarmi al box, magari durante le prove, vede cose da fuori che io da dentro non riesco a percepire. A livello umano abbiamo un rapporto estremamente bello. È un ragazzo ‘alla mano’ ed è una persona molto importante per me. Devo ringraziarlo. Poi per ora siamo amici, fino a quando non correremo insieme, dopo sarà più difficile…(ride)”.

Pensando al futuro, quando credi che potrai arrivare in MotoGP?

“Molto presto. Non so quando ci sarà la possibilità, e neanche ci penso. Nella mia testa però l’obiettivo è quello. Il tempo lo dirà. Dobbiamo soltanto aspettare”.

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