Moto2, Vietti e Arbolino: i nuovi riferimenti italiani, sono pronti per vincere?

Moto2, Vietti e Arbolino: i nuovi riferimenti italiani, sono pronti per vincere?© Getty Images

La classe di mezzo inizia il campionato 2022 senza un vero favorito, un'occasione in più per i nostri due piloti, entrambi arrivati alla loro seconda stagione e chiamati al salto di qualità per provare a lottare per il titolo

24.01.2022 ( Aggiornata il 24.01.2022 14:32 )

Mai come nella stagione che sta per iniziare, la classe di mezzo sembra essere caratterizzata da un equilibrio lampante; manca il favorito ma sono tanti i piloti che possono fare bene, tra questi ci sono sicuramente Tony Arbolino e Celestino Vietti, arrivati alla loro seconda stagione in Moto2 e protagonsti di un percorso di crescita molto simile.

Possono essere loro i piloti italiani in grado di prendere l'eredità di Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio, entrambi passati in MotoGP e prosecutori di un ciclo vincente di piloti tricolore in Moto2 che con Morbidelli e Bagnaia ha trovato il suo punto più alto. Arbolino e Vietti hanno la velocità per prendere l'eredità dei suddetti piloti, anche se serve ancora un ultimo salto di qualità.

Tony Arbolino alla ricerca del salto di qualità


Nel loro primo anno da rookie, Vietti e Arbolino hanno concluso rispetivamente in 12esima e 14esima posizione finale. Un risultato che lascia in analisi alcune considerazioni da fare, che ricadono automaticamente sulla stagione che sta per iniziare. Sebbene in classifica siano arrivati relativamente vicini, la stagione dei due piloti italiani è stata leggermenta diversa, nella prima parte di campionato il pilota milanese è partito meglio del connazionale raggiungendo il quarto posto a Le Mans (miglior risultato della stagione) e il settimo al Mugello. Tutto lasciava presagire a una restante parte di campionato in crescendo e, magari, da protagonista. Tuttavia solo il sesto posto di Austin ed il nono di Aragon hanno consentito all'attuale pilota del team Marc VDS di affacciarsi nuovamente alla top ten, in una seconda parte di stagione in cui ha faticato sia in qualifica che in gara. 

Dallo stile di guida aggressivo, Arbolino ricorda un pò Mir nelle linee e nell'approccio alla gara, tanto da essere riconosciuto senza alcun dubbio, tra i piloti di più talento della categoria di mezzo. Dopo un anno di apprendistato il salto di qualità è d'obbligo per un pilota già abituato a sentire la pressione di un mondiale. Nel 2019, infatti, ha concluso in quarta posizione in Moto3 con 2 vittorie all'attivo, mentre l'anno dopo ha terminato da vice-campione del mondo alle spalle di Albert Arenas con una vittoria in stagione e con un andamento molto regolare, a dimostrazione del fatto di essere un pilota con una buona freddezza nella condotta di gara. 

Celestino Vietti tra i favoriti al titolo


Potrebbe rivelarsi una considerazione azzardata, ma se il buongiorno si vede dal mattino ci sono tutti i presupposti per vedere Celestino Vietti tra i possibili contendenti al titolo 2022. Al contrario di Arbolino, il pilota della VR46 Academy ha fatto intravedere nella seconda parte di stagione 2021 qualcosa in più rispetto al connazionale e agli altri rookie della categoria, eccezion fatta per Raul Fernandez (al momento di un altro livello), mostrando una maturità nella guida, fluida e pulita, e nella gestione della gara, che ha ricordato per certi aspetti la prima stagione in Moto2 di Pecco Bagnaia. Anche per il pilota torinese il miglior risultato è stato un quarto posto, colto a Misano e nell'ultimo GP di Valencia, prestazioni che se valutate insieme al primo tempo fatto registrare nell'unico test prestagionale 2022 al momento effettuatosi, fanno presagire buone sensazioni.

Sin da subito, Vietti è sembrato a suo agio sulla Moto2, anche maggiormente rispetto alla Moto3, sia per lo stile di guida che per le dimensioni fisiche. Tuttavia, è proprio nella piccola cilindrata che il 21enne della VR46 Academy ha mostrato una velocità e delle doti di guida che non sono passate inosservate agli occhi dei più attenti. Come ad esempio il primo podio in carriera, arrivato nel 2018 solamente alla seconda gara, corsa in sostituzione di Niccolò Bulega, infortunato. L'anno dopo arrivarono altri 3 podi, di cui un terzo posto a Barcellona raggiunto dopo aver superato all'ultima curva dell'ultimo giro Alfonso Lopez, non proprio un posto qualsiasi per sorpassare e che la dice lunga sulle potenzialità del giovane pilota. Nel 2020 arrivò la stagione fin qui più proficua della carriera di Vietti, che vinse 2 GP convincendo il team di Valentino Rossi a promuoverlo nella classe di mezzo. Proprio il "Dottore" ha più volte fatto capire di aspettarsi molto dal suo giovane pilota, dotato di molto talento ma di un approccio mentale che ancora va migliorato. 

I due giovani piloti italiani saranno il riferimento del plotone azzurro intento a riprendersi lo scettro in una categoria dove negli ultimi anni è stato sempre protagonista, aspettando l'exploit tanto atteso di Lorenzo Dalla Porta, senza poi dimenticarci di Antonelli, Fenati, Zaccone e Corsi che potrebbero regalare più di una sorpresa.

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