Non mantiene le aspettative in Moto2: Acosta sopravvalutato?

Non mantiene le aspettative in Moto2: Acosta sopravvalutato?© Luca Gorini

Durante i test invernali, il campione in carica della Moto3 aveva meravigliato, battendo spesso i più esperti rivali di categoria. In due Gran Premi disputati, il podio è rimasto lontano dalla portata di Pedro

25.03.2022 11:25

Due Gran Premi disputati, due risultati da zona punti. Niente male, verrebbe da dire, parlando di un debuttante della Moto2. Sì, ma questo debuttante si chiama Pedro Acosta, il campione in carica della Moto3, cioè, il pilota più atteso della middle class edizione 2022.

Più atteso poiché meraviglioso nel suo anno da rookie iridato, lo scorso, nel quale ha immediatamente calcato il podio e poi vinto, nella doppia trasferta qatariota di Lusail. Da lì in avanti, risultati sempre al top, testa a testa con Dennis Foggia, titolo mondiale vinto nel finale e passaggio di classe garantito.

Ancor prima che iniziasse la contesa odierna, "tutti" davano nel numero 51 - che meglio gli sta del precedente 37 - il dominatore della stagione cominciata nel deserto del Golfo Persico due gare fa, ma non sta andando esattamente come preventivato: una cosa erano i test invernali, altro affare i Gran Premi in cui si consegnano trofeo e assegnano punti.

Qatar e Indonesia, due purgatori per Pedro Acosta


Inferno? No, perchè Acosta ha comunque preso punti in entrambe le tappe completate, ovvero, le trasferte di Lusail e Mandalika. Dodicesimo in Qatar, nono sull'Isola di Lombok: sapete quanti esordienti vorrebbero due piazzamenti del genere?

Tanti, ma lui è stato dipinto quale fenomeno del momento, perciò i parametri che deve - o dovrebbe - rispettare sono diversi, più pesanti e onerosi. Fa niente se il salto dalla Moto3 alla Moto2 è sempre complicato, perché il pilota passa da ruote strette a larghe, da potenza e peso ridotti a qualcosa di decisamente più impegnativo.

Non importa nemmeno se gli avversari, già molto esperti, lo hanno relegato a miti consigli: l'interpretazione dei critici è la seguente: "Non hanno fatto bene loro, è stato Pedro ad andare male". Dannazione, letta così, la frase sembra una spada di damocle pronta a bacchettare. Chiunque? No, solo i predestinati.

Già si parla(va) di MotoGP: e se Acosta fosse sopravvalutato?


A precedere il debutto in Moto2, attorno a Pedrito ventilavano voci di top class. Addirittura. Ma come, Acosta doveva ancora saltare sulla KTM spinta dal tricilindrico Triumph da 765 centimetri cubi. e già lo volevate "buttare" su una MotoGP da quasi 300 cavalli di potenza, rigida come un balcone, tecnologica quanto un aereo da guerra?

Sì, qualcuno lo avrebbe fatto volentieri. Qualcuno che non lavora nel paddock, ovviamente. Anche perché - giustamente, dai - è scattato il paragone con un altro pilota, il sudafricano Darryn Binder: "Se salta da Moto3 a MotoGP lui, lo possono fare tutti" la sentenza delle penne più cattive. 

Bè, a parte che in Indonesia il fratello di Brad ha fatto bene nel duello tutto in famiglia, sorge però un dubbio su Acosta: e se fosse un tantino sopravvalutato? Ci spieghiamo meglio: le doti di guida e spettacolarità rimangono, tuttavia non è il "sistema" a esagerare, nella ricerca disperata dei nuovi Marc Marquez, Valentino Rossi, Casey Stoner & affini? 

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