Acosta, il più giovane a trionfare in Moto2: la rivincita di Pedro

Ricordate questo articolo? Bè, se non lo avevate ancora "sfogliato", siete sempre in tempo, perché è legato alle parole che state leggendo. Pedro Acosta ha risposto alle critiche di coloro lo avessero sottovalutato, conquistando il Gran Premio di Italia del Mugello. La Moto2 ha ora, davvero, un nuovo e reale protagonista.

Che stile, Pedrito!

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Al di là della indiscutibile affermazione - pole position sfiorata, successo in gara con quattro secondi di vantaggio su Joe Roberts - Pedrito ha impressionato per stile in sella. Lo avevamo già notato e scritto, sin dai primi test prestagionali. La Moto2 è nelle sue mani, forse anche più della Moto3.

Il pilota di Mazarron interpreta al meglio le ostiche gomme Dunlop, gira bene il gas, sfruttando coppia e potenza del propulsore Triumph tre cilindri da 765 centimetri cubi. La KTM - con telaio Kale, ricordiamolo - è cucita addosso ad Acosta, che lavora sodo con il team Ajo: lo avete mai visto con  penna a taccuino degli appunti annotare marce, punti di frenata, sensazioni e velocità in ogni singolo tratto del circuito in questione?

Marc Marquez scansati!

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Taglando il traguardo in testa, Acosta ha realizzato una cosa meravigliosa, capace di riscrivere le statistiche della Moto2: se prima il record di precocità apparteneva a Marc Marquez, da ieri è firmato da Pedro. L'otto volte iridato vinse a Le Mans nel 2011 con la Suter equippaggiata da Honda CBR 600,  quando aveva 18 anni e 57 giorni di vita.

Il campione in carica della Moto3, invece, essendo nato il 25 maggio 2004, nella domenica del Mugello aveva 18 anni e quattro giorni. Questo è un dato relativo all'età, perché il numero 93 si impose in Francia nel suo quarto Gran Premio, mentre il numero 51 era all'ottavo personale.

Titolo Moto2 già al debutto per Pedro? Ce la potrebbe fare

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Qui non esageriamo, a dimostrazione di come noi, dapprima però moderatamente, abbiamo tessuto le lodi di Acosta. Ora che si è "sbloccato", il diciottenne vincitore del Mugello ha conferito sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi, armi che contanto ancor più dei cavalli vapore.

E poi, la classifica malaccio per lui non è: decimo con 45 punti. D'accordo, Celestino Vietti è leader a quota 108, ma il piemontese sembra in affanno - non glielo aguriamo, ci basiamo sui recenti risultati - invece Pedro migliora progressivamente. Oltretutto, restano dodici tappe da completare, perciò i giochi sono apertissimi. La matematica e il talento sono dalla parte della punta KTM.

Eccovi le pagelle della Moto2 disputata al Mugello