Moto2: il pagellone di fine stagione

Moto2: il pagellone di fine stagione© Luca Gorini

I voti del 2023, anno in cui Acosta ha conquistato il titolo con un dominio che non
si registrava dai tempi di Zarco

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27.12.2023 ( Aggiornata il 27.12.2023 11:00 )

Moto2, il pagellone


Pedro Acosta 10

Fenomenale

Niente lode per il campione a causa delle cadute al quinto giro a Le Mans e nel giro di allineamento sotto il nubifragio in Australia, e per via del finale sotto tono. La sua resta comunque una stagione fenomenale, specialmente considerando la giovane età: a diciannove anni e 171 giorni è diventato il più giovane iridato della Moto2, con 83 giorni di anticipo su Marc Marquez. Il pilota del Team Ajo ha capeggiato tutte le graduatorie: sette vittorie, 14 podi, otto giri veloci, tre pole position e 140 giri in testa. Avrebbe potuto fare anche meglio ma in alcuni casi ha preferito accontentarsi. Segno (anche) di una maturità invidiabile.

Tony Arbolino 9

Sbocciato e poi appassito

Il portacolori del Team Marc VDS ha iniziato alla grande con sei podi e un quarto posto nei primi sette round, fra cui i trionfi in Argentina e Francia. Imponendosi sotto la pioggia a Termas de Rio Hondo è passato in testa al campionato, conservando lo scettro fino ad Assen. Con l’estate il suo rendimento è calato e, salvo il secondo posto in India e la vittoria in Australia, ancora sotto l’acqua dove è il numero uno, non è più salito sul podio. Decisive, in negativo, le qualifiche: soltanto tre partenze dalle prime due file, tutte nei primi nove GP.

Pagellone Moto2, gli altri vincitori


Fermin Aldeguer 9

Finale da campione

Mai a podio nei primi 36 GP in Moto2, il pilota della Boscoscuro ha cancellato lo “zero” a Silverstone, diventando a 18 anni e 123 giorni il terzo più giovane a vincere nella classe intermedia dopo Marc Marquez e Acosta. Dopo altre cinque gare deludenti ha cambiato passo con il terzo posto in Indonesia, seguito dal bis a Phillip Island. Con un’ulteriore accelerata ha vinto gli ultimi quattro GP, imitando il Toni Elias del 2010. Uno sprint tardivo che, assieme alla cospicua penale contrattuale, gli ha impedito di salire subito in MotoGP. È il favorito per il titolo 2024.

Jake Dixon 7,5

È arrivato al top

Ha perso la medaglia di bronzo a beneficio di Aldeguer soltanto all’ultima gara ma la sua stagione resta di gran lunga positiva. Merito delle vittorie ad Assen e al Montmeló, di altrettante pole position e dei cinque podi. Tranne a Misano, dove è stato 12°, quando ha tagliato il traguardo è sempre giunto nelle prime sei posizioni. L’inglese ha preso le misure alla categoria: se cadrà di meno potrà scalare ulteriori posizioni.

Somkiat Chantra 7

Sprazzi notevoli

A differenza del 2022, la sua stagione è partita a rilento: mai nella Top 5 nei primi sei appuntamenti. Si è risollevato con i piazzamenti nei Paesi di lingua germanica: quarto al Sachsenring e quinto in Austria. Nulla però a che vedere con lo stato di grazia esibito a Motegi, dove il thailandese ha condotto ogni sessione, ha conquistato la pole e vinto la gara restando sempre in testa con anche il giro veloce. A podio pure nella gara di casa.

Celestino Vietti Ramus 6,5

Ritrovato e… ricaduto

È uscito dal buco nero, che l’aveva inghiottito nella seconda parte dello scorso campionato, soltanto in Francia, dove ha preso la medaglia di legno. Celestino ha pagato l’assenza di un compagno di squadra competitivo: questo, infatti, non ha aiutato il Team Fantic a confrontare i dati ma il piemontese si è risollevato vincendo in Austria e piazzandosi secondo a Misano. Pareva rinato ma la frattura dell’osso pubico in India l’ha riportato punto e a capo. Da allora, ha ottenuto appena dieci punti. Il 2024, ereditando la moto di Acosta, sarà da “tutto o niente”. Sam Lowes 5,5 Uscita in sordina Due pole, altrettanti giri veloci in gara e il successo a Jerez dimostrano che nelle giornate di vena il britannico è ancora un primattore. Questi istanti però sono stati sempre di meno, e nelle giornate meno propizie non ha avuto vie di mezzo: nessun altro piazzamento nella Top 6 con sei “zero” che l’hanno relegato in dodicesima posizione. Andrà in Superbike.

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