Moto3 Misano: Binder doma la “Bestia”

Moto3 Misano: Binder doma la “Bestia”

Sia in pista, sia fuori dal circuito, il sudafricano mostra una sicurezza fuori dal comune. Neppure il migliore Bastianini è riuscito a fermarlo

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11.09.2016 12:52

 

MISANO ADRIATICO - In Moto3, normalmente, si corre in gruppo, perché nessuno riesce a fare davvero la differenza. A Misano Adriatico, invece, due piloti sono stati più veloci degli altri. Brad Binder ed Enea Bastianini avevano un altro passo, si sono tenuti sotto controllo per tutta la corsa e alla fine hanno lottato per la vittoria senza interferenze. Nonostante un Bastianini in grandissima forma, l’ha spuntata Binder, che ha messo in mostra una sicurezza e una visione della gara fuori dal comune:

“Già dal quarto giro, quando Enea ha iniziato a seguirmi, non ho perso la calma e ho continuato a girare con regolarità - ha dichiarato Binder -. Il ritmo che abbiamo tenuto ci ha permesso di distanziare gli altri, così ho capito che la lotta per la vittoria sarebbe stata a due. A un certo punto Bastianini mi ha passato, però quando lui era in testa gli inseguitori rimontavano, quindi ho ripreso il comando della gara e sono riuscito rispondere ai suoi attacchi fino alla fine”.

Bastianini non ha nulla da rimproverarsi, perché ha corso al massimo delle sue potenzialità, che purtroppo non sono state sufficienti a mettere in crisi Binder. “Sono molto contento per il podio - ha detto Bastianini -. La gara è stata durissima, perché Binder è andato molto forte, più di ieri, quando aveva già un passo eccezionale. È incredibile quello che è riuscito a fare. Sono un po’ arrabbiato solo per quello che è accaduto all’ultima curva. Per un metro, un solo metro, non sono riuscito a sorpassare Binder. È stato un vero peccato, però sapevo che era un sorpasso difficile, perché durante gli ultimi giri mi ero accorto che Binder aveva qualcosa in più”.

Alle spalle di Binder e Bastianini, due rookie che non hanno paura dei top rider: Mir e Bulega. Lo spagnolo e l’italiano, protagonisti del CEV 2015 (vinto da Bulega, davanti a Mir), si stanno dimostrando velocissimi anche nel mondiale, dove Mir, dopo un avvio di stagione cauto, ha cambiato passo. A Misano Adriatico, Joan è stato un po’ più veloce di Nicolò, però a pochi giri dal termine lo spagnolo ha commesso un errore (passando sulla zona rossa della via di fuga), è stato penalizzato dalla Direzione Gara e ha dovuto cedere la posizione all’italiano, che però non è riuscito a resistere ai successivi attacchi di Mir.

“Dopo delle difficili qualifiche e un warm up complicato - ha dichiarato Mir -  ho deciso che avrei dovuto correre la gara della vita e l’ho fatto! Per fortuna la mia moto, che funzionava benissimo, mi ha permesso di prendermi dei rischi. A un certo punto, però, ho esagerato, ho commesso un errore e ho dovuto cedere la mia posizione a Bulega. L’ho fatto senza perdere tempo poi mi sono subito ripreso il terzo posto”.

Bulega ha cercato di difendersi dagli attacchi di Mir, però il motore della moto di Nicolò non era all’altezza di quelli dei suoi concorrenti. “È andata abbastanza bene - ha detto Bulega -, però mi mancava un po’ di potenza, pertanto non riuscivo a tenere la scia degli altri. Avrei voluto salire sul podio e mi dispiace di non esserci riuscito, perché ho dato il massimo, ho corso col cuore. Alla fine il quarto posto non è male, anche perché penso di avere fatto un passo avanti in campionato. Questa gara è archiviata. Ora devo pensare ad Aragon, un’altra pista che per fortuna conosco”.

Al sesto posto troviamo Andrea Locatelli, l’autore del giro più veloce della corsa, che corrisponde anche al nuovo record del circuito. “Sono davvero soddisfatto per il risultato - ha dichiarato Andrea -. Purtroppo a metà gara ho perso il contatto con i piloti che mi precedevano e non sono più riuscito a ricucire il gap perché la messa a punto della moto non era perfetta. Nonostante questo ho portato a termine un ottimo giro, il nuovo record della pista. Per questo sono soddisfattissimo”.  Locatelli sta migliorando moltissimo; sta diventando un protagonista Moto3. Il prossimo anno, però, guiderà una Moto2. Forse il suo cambio di categoria sarebbe potuto avvenire con un po’ più di calma...

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