Moto3, Acosta: “Prima la mia mentalità era o gloria o ospedale”

Moto3, Acosta: “Prima la mia mentalità era o gloria o ospedale”

Il leader della classe cadetta ha raccontato il suo passaggio dalla Rookies Cup al Mondiale e come sta vivendo questo speciale momento della sua carriera

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17.06.2021 19:04

Ha compiuto 17 anni lo scorso 25 maggio Pedro Acosta e al suo debutto in Moto3 è il leader del campionato. Peraltro con un buon vantaggio: 39 lunghezze sul secondo Sergio Garcia. Il pilota del Red Bull KTM Ajo affronterà questo weekend la sua ottava gara stagionale, in Germania, e dopo tre gare lontano dal podio è pronto per tornare a stare davanti.

Il pensiero non va al campionato


Attualmente il suo bottino parla di tre vittorie, un secondo posto e lo spagnolo ha spiegato al sito ufficiale motogp.com: “Se ci sono molte telecamere puntate su di te è perché stai facendo un buon lavoro. Durante un anno ci sono momenti in cui si sente di più o di meno la pressione, ma un po’ ne hai sempre. Preferisco pensare gara per gara, perché se inizio a pensare al campionato potrei commettere alcuni errori che normalmente non commetterei”.

La fama però è già arrivata e lo ammette: “Sono una persona divertente a cui non piace avere problemi con nessuno. Adesso sono un ragazzo più tranquillo rispetto all’anno scorso. Quando torno a casa, a Mazarrón, continuo a essere un ragazzo normale, ma quando vado a Murcia ad allenarmi o a fare spese, tutti mi riconoscono e vogliono parlare con me”.

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La Red Bull Rookies cup dal suo punti di vista


Prima che approdasse al Mondiale ha vinto la Red Bull Rookies Cup e di quell’esperienza ha detto: Nel mio primo anno di Rookies Cup non avevo nulla da perdere, ma tutto da guadagnare. Ho imparato a stare tranquillo, a pensare di più mentre ero alla guida e a capire che essere secondo al traguardo non era un grande disastro. Perché la mia mentalità fino a quel momento era “gloria oppure ospedale” e ho imparato che passare dall’ospedale non è la miglior strada”.

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Facendo un confronto tra la Rookies e il Mondiale ha ammesso: “Qui è un po’ più semplice, ci sono più sessioni e più gente che lavora nel box e posso trovare il mio setting ideale”.

Pronto alla Moto2?


Il suo arrivo in Moto3 ha portato con sé nuovi consigli, che sta seguendo alla lettera: “La prima volta che sono arrivato al team, la prima cosa che mi hanno detto è stata che dovevo divertirmi, concentrarmi in quello che dovevo migliorare e stare calmo. Aki (il team principal, ndr) è una persona fredda, dice sempre che le gare sono facili se le affronti con calma”.

Girano voci sul suo conto che lo vorrebbero già in Moto2 il prossimo anno e Acosta per il momento le ha così commentate: “Vedremo cosa succederà. Mi piacerebbe passare in Moto2 perché mi piacciono di più le moto grandi e forse vanno meglio per il mio stile di guida. Se andrò in Moto2 sarà un grande step, altrimenti vorrà dire che imparerò di più in Moto3”. Il suo desiderio, l'ha espresso.

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