Vincendo a Portimao, Pedro diventa campione del mondo a 17 anni: "Il merito è di Red Bull, KTM, Ajo e la mia famiglia. Il loro supporto mi ha fatto capire di poter credere in me stesso"
Finale rocambolesco per la Moto3 di Portimao, nel quale Pedro Acosta ha raggiunto il suo obiettivo personale, doppio: vincere la gara e conquistare il titolo mondiale. Il diciassettenne spagnolo ha "pescato" nel giorno giusto, usando la canna prestatagli dal babbo nelle vie di fuga del tracciato portoghese, per una festa originale e significativa.
Poi, sul podio e nel parco chiuso il nuovo campione ha lasciato spazio alle emozioni: "Difficile trovare le parole - ci ha provato a spiegarsi, a fatica - se non che io mi senta felicissimo. Ho percorso tutto l'ultimo giro piangendo, avevo lacrime da tutte le parti".
Prima di saltare sulla Moto2, il rookie più promettente delle ultime stagioni dovrà espletare la pratica entry class. Lo farà con grande soddisfazione nei confronti di chi lo supporta: "Il mio ringraziamento è per Red Bull, KTM, Ajo e la mia famiglia. Il loro supporto mi ha fatto capire che posso e devo credere in me stesso. Il lavoro condiviso insieme è stato fantastico, duro, ma ha dato profitto".
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