Moto3 Algarve, la domenica più difficile del team Leopard

Moto3 Algarve, la domenica più difficile del team Leopard

A Portimao è stato consegnato il titolo dopo una gara ricca di emozioni, decisa però da un incidente. E l’atmosfera nel box è passata dall’adrenalina alla delusione

07.11.2021 ( Aggiornata il 07.11.2021 17:41 )

La domenica la sveglia è sempre puntata almeno mezz’ora prima dei giorni precedenti, perché arrivare al circuito richiede più tempo. La coda inizia appena fuori dall’autostrada e anche questo fa parte della giornata più emozionante perché iniziare a vedere tifosi che indossano le magliette dei loro idoli e cappellini dei vari diversi colori, fa percepire l’antipasto dell’adrenalina che poi si proverà quando l’azione entrerà nel vivo (il resoconto della gara).

Che abbia inizio il giorno più intenso


Tutto si concentra nella giornata di domenica, quando sono arrivata al box Leopard il morale è alto, c’è la solita allegria e c’è l’assoluta voglia di andarsi a prendere quello per cui ogni componente del team ha lavorato instancabilmente. È una domenica di quelle importanti, dal sapore unico e dopo aver accompagnato i piloti fino al warm up, è facile per me restare con il fiato sospeso mentre li guardo disputare l’ultimo turno prima della gara. Subito dopo ci si prepara per il momento più emozionante e stressante, di cui però non si può mai farne a meno. La griglia di partenza prende forma, nell’aria c’è un’energia strana, si percepisce la concentrazione dei piloti, che si chiudono nel loro mondo prima del giro di ricognizione. Il team si unisce intorno a loro, gli dà la carica e rispetta il loro momento di raccoglimento, prima che tutto abbia inizio. Dennis, partito quarto, ha fatto una gara da protagonista. La squadra dal box l’ha spinto più che poteva e il romano stava facendo tutto alla perfezione, motivo per cui di certo non può recriminarsi nulla. Solo non è stato disputato l’ultimo giro.

Questo finale non ci voleva


Ogni speranza di gloria è diventata vana con la mossa di Darryn Binder, che ha fatto concludere la gara di Foggia nella ghiaia. Inevitabile che l’arrabbiatura e l’amarezza prendessero il sopravvento. L’ultimo giro avrebbe parlato da solo, avrebbe decretato il vincitore della gara e forse del campionato. Invece no, tutto si è concluso anzitempo e senza nulla togliere ad Acosta, ovviamente, che il titolo se l’è meritato. Il romano è arrivato al box in lacrime, giustamente, e la prima persona esterna del team e della famiglia ad avergli parlato è stato Romano Fenati. Che dopo aver lasciato la moto, nel box accanto, ha voluto fargli sentire la sua vicinanza, calmando la sua reazione a caldo. Un bel gesto del rivale e amico, seguito poi dagli stessi di Aron Canet e Fabio Quartararo, che prima di cambiarsi in vista della sua di gara è venuto nel box a fare i complimenti a Foggia e al team. La domenica si chiude con l’amaro in bocca, ma resta la consapevolezza del grande talento di Dennis, della competitività della Honda, dell’intera squadra e di questo matrimonio che, nonostante abbia vissuto delle difficoltà, è decisamente solido.

Foto: Leopard e Milagro

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