Moto3, Acosta: “Devo ancora realizzare quello che è successo”

Moto3, Acosta: “Devo ancora realizzare quello che è successo”© Milagro

“Dal 2022 non mi aspetto nulla in particolare, non vedo l’ora di provare la moto nuova” dice lo spagnolo dopo la conquista del titolo, a Portimao

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10.11.2021 ( Aggiornata il 10.11.2021 11:57 )

Da rookie della Moto3 a campione del mondo in sette mesi. Tanto è passato dalla prima apparizione di Pedro Acosta in quel di Losail il 26 marzo. Sette mesi dopo, il 7 novembre a Portimao, lo spagnolo si laurea campione del mondo vincendo anche la gara

Un risultato incredibile considerando che si tratta del primo rookie a vincere il titolo 125/Moto3. Lo spagnolo si è raccontato subito dopo la conquista del titolo in una intervista per KTM ed il team RedBull Ajo.

Acosta: “Devo ancora realizzare quello che è successo”


Pedro Acosta ancora non ha realizzato del tutto il fatto di essere diventato il primo rookie 125/Moto3 a laurearsi campione del Mondo. Lo spagnolo sta metabolizzando tutto quello che è successo in una stagione da rollercoaster di emozioni, proprio come il tracciato di Portimao. “Stiamo ancora assimilando ciò che è successo e che abbiamo raggiunto - dice lo spagnolo -. Non ci posso ancora credere, mi ci vorranno un paio di giorni per assimilare tutto”.

Sul fatto di essere il primo rookie a vincere il titolo in 125/Moto3 aggiunge: “La verità è che non sapevo nemmeno che fosse così. Nemmeno ci sto pensando in questo momento. Sto ancora cercando di assimilare tutto quello che è successo domenica in Portogallo”.

Poi Acosta parla dei pensieri che gli sono venuti durante il giro d’onore: “Ho pensato a tutto quello che è successo nell'ultimo anno. È stata una stagione molto dura perché, all'inizio, poche persone credevano in me per il passaggio al Mondiale. Questo è quello che mi è venuto in mente quando ho tagliato il traguardo. Dopo, non ho potuto smettere di piangere durante l'intero giro d'onore”.

Questo titolo è grazie al lavoro che abbiamo fatto, perché senza la squadra non sono nessuno - continua Pedro -. A poco a poco abbiamo raggiunto determinati obiettivi e questo ha contribuito a rendere possibile questo titolo. Soprattutto, lo abbiamo raggiunto grazie al grande lavoro che ognuno dei membri del team ha fatto”.

“Dalla stagione 2022 non mi aspetto nulla in particolare”


Lo spagnolo parla poi dei fattori chiave della conquista del titolo: “Il team. E’ stato importante, tutti gli uomini mi hanno dato da subito grande confidenza, dal primo test fino ad ora. Hanno sempre avuto fiducia in me e aiutato per qualsiasi cosa necessitassi. Non hanno mai perso il sorriso - e questo è importante. Sia il mio team che il mio entourage sono gli unici che mi hanno guidato sulla giusta strada facendomi diventare il campione che sono oggi”.

Il neo iridato traccia dunque un bilancio della sua stagione, individuandone anche i lati negativi: “Parto dall’inizio dell’anno, è stato incredibile - dice Pedrito -. Ricorderò anche i momenti difficili, perché abbiamo imparato molto grazie a loro. Preferisco guardare alla stagione in generale, perché è stata molto buona sia per imparare che per migliorare”.

 “Ci sono state gare nelle quali eravamo vicini alla vittoria, ma non siamo riusciti a farcela, ed è stato difficile per noi - continua Acosta -. Tuttavia quest’anno abbiamo fatto progressi costanti e non c’è un periodo che io possa considerare “brutto” in quanto tale. Avevamo bisogno di imparare dai nostri errori e continueremo ad imparare”.

Conquistato il titolo, il pilota spagnolo guarda al 2022, anno che lo vedrà al via della Moto2 con il team RedBull KTM Ajo. “Non vedo l’ora delle prime sessioni di test con la moto. Nonostante io non mi aspetti nulla dalla stagione, voglio continuare ad imparare e divertirmi sulla moto. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare per la prossima stagione”.

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