Duelli da leggenda: Alex Marquez e Jack Miller, due poli opposti

Duelli da leggenda: Alex Marquez e Jack Miller, due poli opposti© Milagro

Ruspante, schietto, pronto al salto immediato in MotoGP, Miller conquistò sei gare ma perse il duello per il titolo contro il secondo dei Marquez, timido, educato e favorito da un rendimento molto più regolare

15.12.2021 ( Aggiornata il 15.12.2021 20:25 )

Una piccola MotoGP. Questa era la Moto3 del 2014, ricca di piloti circondati da grandi aspettative: da Alex Rins a Miguel Oliveira passando per Jack Miller, Pecco Bagnaia, Alex Marquez, Brad Binder, tutti saliti almeno una volta sul podio della top class, e ancora Romano Fenati e l’allora rookie Enea Bastianini. Tale platea di candidati generò un duello per il titolo tra i più accesi dell’era moderna. E il paradosso è che il Team KTM-Ajo, campione nel 2010 con Marc Marquez in 125, questa volta si ritrovò a sfidare l’altro Marquez, Alex, schierando invece Miller. Un pilota agli antipodi rispetto ai tanti protagonisti europei: dal carattere ai tempi un po’ scontroso e irascibile, Jack ai sorrisi di circostanza preferiva la schiettezza. Fin troppo ruspante per l’ambiente sornione del paddock, per lui quella stagione rappresentò però una svolta.

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Due piloti agli antipodi


Molto diverso era il suo rivale: 18 anni, viso pulito e un cognome già molto pesante, Alex guidava una Honda, quella del Team Estrella Galicia 0,0. Sin dal debutto in Qatar, iniziò il duello: Miller conquistò la prima vittoria nel Motomondiale mentre Marquez arrivò secondo. Jack ad Austin infilò la seconda vittoria mentre Alex rimediò uno “zero”, ma si rifece in Argentina dove arrivò secondo dopo una battaglia con Romano Fenati che si aggiudicò la corsa. Miller chiuse terzo. La bagarre proseguì incessante: a Jerez a vincere fu nuova mente Fenati, che si portò a cinque lunghezze da Miller, quarto all’arrivo. Marquez, rimasto intruppato nel gruppone centrale, chiuse in settima posizione, mentre a Le Mans arrivò quarto.

La Francia vide trionfare per la terza volta Miller dopo una corsa combattuta fino all’ultimo giro con Rins e Isaac Viñales. Al Mugello, il primo colpo di scena: all’ultimo giro, la caduta di Miller decimò il gruppo di testa, dato che nella ghiaia lo seguirono Marquez e Bastianini. Da quell’inconveniente, Alex uscì con due vittorie, a Barcellona (primo successo della Honda in Moto3 dopo quasi due anni) e Assen, mentre per Miller arrivarono un quarto posto e uno “zero”.

Lotta fino all’ultimo giro


Arrivati al Sachsenring, “Jackass” riuscì a risollevare le sue sorti andando a centrare il quarto successo. Alex chiuse quarto e anche nelle gare successive, Indianapolis e Brno, non brillò – sesto e quarto – con Miller che invece arrivò terzo e poi quinto. Ma da qui in poi la stagione prese la piega migliore per il catalano, che nell’arco di cinque gare ottenne un successo (a Motegi) e quattro secondi posti. In quello stesso arco di tempo, Miller crollò, passando dal +23 al -20 in classifica. L’australiano vinse in casa a Phillip Island, dopo la gara emblematica disputata ad Aragón, dove tra i due furono scintille: al quarto giro Jack impostò una traiettoria all’esterno con Alex che tentò di infilarsi all’interno. Lo spagnolo allargò leggermente la linea e andò a toccare l’australiano che cadde.

La beffa fu doppia per Miller perché Marquez, grazie a quel secondo posto, si portò in vetta alla classifica Con 20 punti da recuperare in due gare, a Sepang Miller chiuse secondo, mentre Marquez gestì, chiudendo quinto. E così si presentò a Valencia a +11: gli sarebbe bastato un podio per regalare alla famiglia di Cervera il secondo titolo di quel 2014, dopo quello di Marc in MotoGP (il quarto per il Fenomeno, ai tempi soltanto 21 anni).

Valencia aveva deciso la corsa al titolo della Moto3 già l’anno prima, con la battaglia tutta spagnola tra Luis Salom, Alex Rins e Maverick Viñales. Il compianto Salom, arrivato davanti a tutti all’ingresso nell’ultimo weekend, scivolò, e fu Viñales ad aggiudicarsi la gara, in volata, e il titolo. La corsa finale del 2014 si accese già dalle prime curve fino a quando, dopo il 20° passaggio, ci fu l’ennesimo contatto tra i due contendenti che fece perdere a entrambi posizioni importanti. Miller e Marquez ricucirono lo strappo con gli avversari e alla fine l’australiano tagliò per primo il traguardo ma grazie al terzo posto Alex conquistò il titolo iridato con due punti di vantaggio. Fu la prima volta di due fratelli iridati nella stessa stagione del Motomondiale, i Marquez. Mentre Valencia lasciò l’amaro in bocca a Miller, che con sei vittorie venne sconfitto da un pilota che aveva vinto la metà dei GP. Miller poté consolarsi con il doppio salto immediato di categoria, passando subito in MotoGP, dove Marquez l’avrebbe raggiunto soltanto nel 2020, dopo aver vinto un secondo titolo, in Moto2.

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