Moto3, Paolo Simoncelli sconsolato: “Mollerei tutto per aprire un chiringuito”

Al tredicesimo e al quattordicesimo posto hanno concluso il Gran Premio di Gran Bretagna Lorenzo Fellon e Riccardo Rossi, rispettivamente, dopo che il pilota ligure era partito dalla quarta casella. Risultati che il capo della SIC58 Squadra Corse non sa spiegarsi e che commenta con una profonda amarezza. Ma prima, Paolo Simoncelli ha commentato la gara da spettatore, ammettendo: “Una delle più belle gare mai viste negli ultimi dieci anni della Moto3. Veramente da cardiopalma, sorpassi, all’esterno, all’interno, staccate all’ultimo sangue, nessuno è riuscito ad andarsene via in solitario”. E sul vincitore ha detto: “Faccio i miei complimenti a tutti, ma in primis a Dennis Foggia per come ha condotto la gara, è stato fortissimo si merita la Moto2”.

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Le reazioni inaspettate dei due piloti

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Poi ha aggiunto: “Questa gara ha avuto un’unica sola pecca; noi lì davanti a giocarci le prime posizioni non c’eravamo. Bensì nelle retrovie stando attenti a non recuperare posizioni”. Quello che più l’ha fatto arrabbiare è stato il post gara: “Dopo una gara così ti aspetti che i piloti escano dicendo: ‘La moto fa schifo, non ha accelerazione…’ invece no, Fellon é uscito dicendo che andava tutto bene, moto perfetta. Mentre Rossi ha detto che semplicemente ha avuto un black out, non riusciva a riprendersi né a prendere in mano la situazione. Latitavano entrambi tra il 17º è il 19º posto quando poi per varie cadute di quelli davanti hanno chiuso a punti”.

L'opzione Bora Bora lascia spazio alla ragionevolezza

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Ad aggiungersi alla disastrosa domenica, una notizia poco gradita: “Sono anche venuto a sapere che Fellon ha già firmato per un’altra squadra l’anno prossimo. Questo non mi avrebbe creato nessun problema, visto che le nostre strade si sarebbero divise, però sapete… Dopo due anni insieme penso ci sia modo e modo di dirsi le cose”. Il bilancio non può che essere triste: “Ho un po’ l’umore sotto i piedi, mollerei tutto per aprire un chiringuito a Bora Bora. Ma siccome inizio ad essere grandicello so bene che appena c’è un problema, c’è un periodo di tempo in cui vedi tutto buio, non trovi via d’ uscita, tutto sembra più grande di te. Poi pian piano, giorno dopo giorno metabolizzi il problema, lo spezzetti e lo fai tuo e inizi a vagliare le papabili soluzioni, ti dici 'ok si può risolvere'. Si chiama rimettersi in sesto. Ed é quello che farò, insieme a Grana e alla Sic58 iniziando a lavorare per il futuro”.

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