Moto3: il pagellone del 2023

Moto3: il pagellone del 2023© Luca Gorini

In un’annata con nove vincitori differenti, sono mancati i piloti italiani: l’unico podio è stato firmato dal “supplente” Migno

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30.12.2023 ( Aggiornata il 30.12.2023 11:41 )

Pagelle Moto3, gli altri vincitori


Ivan Ortolá 7

Fuoco di paglia

Lo spagnolo ha fatto la voce grossa ad Austin e a Jerez, conquistando due vittorie consecutive con prestazioni incredibili. Successivamente la sua stagione con il Team MTA Angeluss si è un po’ ridimensionata. Spesso l’abbiamo trovato a lottare nel gruppo di testa, ma non è stato abbastanza incisivo per impensierire i contendenti al titolo. Ha chiuso tornando sul podio – terzo a Valencia – finendo così il suo secondo anno sulla scena iridata con buone sensazioni.

Collin Veijer 8

Gran finale

Diciotto anni, tipiche caratteristiche somatiche degli olandesi, Veijer (nella foto) ha messo in atto una crescita davvero confortante. Con il Team Intact GP ha imparato presto i trucchi del mestiere e sul finire della stagione tutti i contendenti alla vittoria hanno dovuto fare i conti con lui. Dopo aver preso le misure ha ottenuto il primo podio e ha successivamente vinto in Malesia (togliendo punti preziosi al compagno di team Sasaki…). Il giovane talento dei Paesi Bassi ha mostrato qualità importanti, il futuro è promettente.

Diogo Moreira 6,5

Brillante ma con alti e bassi

In Indonesia, con il passaggio in Moto2 per il 2024 già definito, ha vinto il suo primo Gran Premio, risollevando così una stagione in cui, dopo una buona partenza, ha incontrato qualche difficoltà. Il brasiliano ha faticato a mantenersi con i big in ogni uscita e ha terminato il secondo anno nella classe cadetta con lo stesso risultato del precedente: l’ottavo posto.

Tatsuki Suzuki 5

Un epilogo spiacevole

L’inno giapponese lo abbiamo ascoltato due volte: una per Sasaki, l’altra per Tatsu. Il cui successo firmato in Argentina, al secondo appuntamento, sembrava preludio a una grande stagione, e invece il suo percorso ha preso una piega indesiderata. Le cadute sono state ben cinque, una di queste ha causato l’infortunio che gli ha fatto saltare due GP. Le cose non sono andate per il verso giusto ed è anche arrivata la separazione anticipata dal Team Leopard a sei gare dalla fine.

Gli altri

David Muñoz (voto 4) ha ottenuto due podi mostrandosi però spericolato: troppa irruenza fin dal venerdì che spesso gli ha fatto guadagnare penalità. C’erano grandi aspettative attorno a Jose Antonio Rueda (voto 5), dopo la doppietta di titoli JuniorGP-Rookies Cup. Ma a parte un podio e tre Top 5 è stata un’annata di apprendistato. Kaito Toba (voto 6) ha salutato la SIC58 Squadra Corse offrendo la propria migliore annata nel Mondiale, con un secondo posto in India. Un podio, soltanto con il terzo posto ad Austin, non è ciò che Xavi Artigas (voto 5) sperava. Soltanto un podio anche per Taiyo Furusato (voto 6), che comunque ha migliorato sensibilmente le prestazioni rispetto al 2022. Joel Kelso (voto 6) è stato terzo davanti al suo pubblico, in Australia, con un finale in netta crescita. Il finale ha visto tra i protagonisti Adrian Fernandez (voto 7) che, in sostituzione di Suzuki, è stato prezioso per il titolo del compagno di team Masia.

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