Gualdi (FMI Enduro): ‘Un buon inizio’

Gualdi (FMI Enduro): ‘Un buon inizio’

Il mondiale userà il format già presente in Italia ma è necessario unire enduro tradizionale e wess

 

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Redazione

25.01.2018 12:54

Grandi novità per gli Assoluti d’Italia 2018, dove vi sarà il ritorno al frazionamento delle classi suddivise per moto 2T e 4T. Qual è lo scopo di questa importante rivoluzione? Lo abbiamo chiesto a Franco Gualdi (nella foto), coordinatore FMI per l’Enduro.  

«Siamo ritornati alle classi suddivise per moto a 2T e 4T frazionate per cilindrata: 125 2T, 250 2T, 300 2T (oltre 250 2T), 250 4T, 450 4T (oltre 250 4T).  Ci sarà sempre una classe EY per moto 125 2T riservata agli Under 21 come nel Mondiale. Vorrei però che tutti i piloti capissero che le gare degli Assoluti d’Italia 2018 saranno alla portata di ogni partecipante con prove speciali adeguate a ogni livello di preparazione. Per questo abbiamo previsto anche due ulteriori classifiche distinte: una per i piloti della Coppa FMI e una per quelli della Coppa Italia. I piloti in gara negli Assoluti dovranno svolgere prove più impegnative, mentre quelli della Coppa Italia avranno a disposizione percorsi alternativi più semplici. Per esempio la prima gara a Passirano in Franciacorta sarà praticamente senza percorso, articolata su cinque prove speciali a giro».  

- Nel 2018 sono stati istituiti dei nuovi Trofei. Di cosa si tratta? 
«Avremo tre nuovi Trofei. L’Enduro Country, con gare su anelli della durata di quattro-cinque minuti da ripetersi più volte per due-tre ore; il Trofeo Scrambler, rivolto a tutti i piloti appassionati di fuoristrada possessori di una moto Scrambler; un campionato che comprenderà tre-quattro prove su anelli di fuoristrada molto facili, lunghi circa 20 km con all’interno una prova speciale e una prova di abilità che potrà essere di accelerazione o di altro tipo, l’obiettivo è portare nuovi partecipanti al fuoristrada, abbinando se possibile anche tour enogastronomici; infine l’Enduro Estremo, che sarà organizzato su cinque prove, unendo gli Enduro Estremi già esistenti in Italia. Tra questi: Hell’s Gate, The Wall di Pietramurata, ci sarà poi una prova in zona Abetone a settembre, una in Sardegna al Sulcis nelle miniere, infine una a Polcanto».  

- Nel Mondiale si registra il ritorno alle classi E1, E2, E3 con la EJ divisa in due categorie per 2T e 4T che assegnerà il titolo iridato per somma dei tempi delle prove speciali, mentre nella EY è stata innalzata l’età dei piloti da 20 a 21 anni. 
«Nel 2017 il campionato Mondiale è stato impostato seguendo soprattutto i suggerimenti di due Case. Per il 2018 è stato fatto un passo indietro mettendo in pratica ciò che come FMI avevamo già deciso di fare nel campionato italiano, a esclusione delle classi. Non dico che sarebbe stato meglio anche per il Mondiale proporre di frazionare le classi tradizionali ma la scelta fatta dalla FIM e dal Promoter per il 2018 può essere considerata molto positiva come inizio. Il discorso degli scarti per EJ e EY non lo vedo invece appropriato, perché obbliga i piloti a partecipare comunque a tutte le gare se non si vuole avvantaggiare l’avversario».  

- La decisione di KTM e Husqvarna di non partecipare al Mondiale FIM ha portato alla nascita di un torneo alternativo che però divide l’Enduro stesso. Cosa potrà succedere nel 2018 e come vedi questa decisione sportiva ma anche politica? 
«Il WESS sembra soprattutto una strategia di marketing studiata per sovrapporre questo nuovo torneo allo stesso campionato del Mondo, a scapito delle migliaia di appassionati in tutto il Mondo. Se analizziamo il Mondiale e il WESS, sappiamo che l’Enduro ha ormai cent’anni di storia, una storia che non si può cancellare per interessi di marketing o commerciali che non sono in favore dello sport. Si sarebbe potuta trovare la soluzione inserendo qualche manifestazione del WESS all’interno del Mondiale, come già fatto nel 2017 per l’Enduro del Lago Päijänne in Finlandia e in Gran Bretagna con l’Enduro Sprint e il Cross Country. Invece con il WESS si è creato un qualcosa di nuovo per il solo spettacolo ma senza regole. Se il WESS assegnerà titoli importanti, porterà inevitabilmente alla nascita di problematiche che dovranno essere affrontate con regole non gestite da chi fa le gare. Non critico chi ha voluto il WESS, perché anche in Italia come FMI avremo Trofei dedicati a queste tipologie di manifestazioni. Dico però che queste tipologie di eventi avrebbero potuto benissimo convivere: da una parte l’Enduro tradizionale, dall’altra il WESS, tutti e due sotto l’egida FIM».  

- Quali sono i programmi FMI a supporto dei giovani dell’Enduro? 
«Il programma FMI 2018 di contributo ai giovani non sarà più chiamato Team Italia ma i piloti selezionati godranno del supporto “Talenti Azzurri” uguale per tutte le discipline sportive FMI. Parliamo di 50-60 piloti che saranno aiutati direttamente dalla FMI in collaborazione con i rispettivi team. I Talenti Azzurri per il Mondiale saranno: Soreca, Cavallo, Facchetti, Spandre, Verona. Per l’Europeo Macoritto e Spanu. Negli Assoluti d’Italia continueremo con  quattro piloti che gareggiano con i Codice 50 cm³. Un tecnico FMI sarà inoltre a disposizione dei piloti dai 14 ai 16 anni senza patente di guida della 125 2T che potranno percorrere soltanto la prova speciale fettucciata senza andare assolutamente su strada».
 

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