Jane Daniels, campionessa mondiale Enduro Women: una di noi

Jane Daniels, campionessa mondiale Enduro Women: una di noi

Una di noi, o uno di noi? Endurista o Enduristo? Cosa chiederebbe Cristiano Militello di Striscia lo Striscione, a chi tifa per Jane Daniels? Del resto Militello l’ha già domandato a tifose e tifosi della Juventus: Juventina o Juventino? O a quelli del Milan: Milanista o Milanisto? Non facciamo giri di parole; Jane Daniels è una di noi, cioè, Endurista! E che Endurista; con la “E Maiuscola”.

09.12.2022 ( Aggiornata il 09.12.2022 11:21 )

Jane Daniels è sempre stata una ENDURISTA! Cresciuta con la passione per le moto trasmessa da papà Andy e mamma Karen. Ovviamente, Jane, con la sua Fantic XEF 250 4T è capace di imprese che gli umani dell’enduro della domenica farebbero fatica ad immaginare. Ecco perché scoprire insieme chi è la neo campionessa mondiale della classe Women 2022 ci fa conoscere meglio che la Daniels è quella di sempre.

Una carriera ricca di successi


Da quando ha iniziato timidamente a correre prima nel Campionato Europeo, per debuttare subito nel 2012 nel Mondiale Women centrando subito la top ten con l’ottava posizione. Nel 2013-2014-2015 è vice Campione del Mondo solo dietro lo “squalo” Laia Sanz. Nel 2016 termina è terza ancora dietro Laia Sanz e la tedesca Maria Franke. Nel 2017 è seconda preceduta da Maria Franke. Nel 2018 si frattura una clavicola nella prima giornata dell’unico GP del Mondiale Women in Germania a Rudersdorf, riscattandosi dalla sfortuna nel 2019-2020 vincendo consecutivamente due titoli iridati con l’Husqvarna FE 250 4T. Nel 2021 passa alla Fantic finendo terza dietro la Sanz per la sesta volta iridata Women. Jane, nel 2022 non avuto rivali vincendo tutte le otto giornate di gara dei quattro GP Women.

La campionessa della porta accanto


Aggiungiamo che nel totale delle 62 speciali disputate ha vinto 51 prove, 7 volte è stata seconda, 3 terza, 1 quarta. Nel confronto Mireia Badia finita seconda, si è imposta in 6 speciali, finendo 38 seconda e 11 terza. Jane anche nel 2022 è rimasta esattamente come la vedi accompagnata da un sorriso disarmante, modi educati, semplice e riservata. La campionessa di tutti e della porta accanto, a cui successo e fama non hanno affatto per nulla perdere il contatto con la realtà e i valori con cui è cresciuta.

Come ti sei avvicinata all'enduro?
“Quando avevo due anni i miei genitori mi hanno regalato un piccolo quad Suzuki LT 50 col quale mi divertivo a guidare nei prati dietro casa. Poi mio fratello Gary nel 2005 ha iniziato a correre nell’enduro e da lì, quando avevo 10 anni ho cominciato anch’io con il minienduro fino a debuttare nel 2011 nel Campionato Europeo e nel 2012 nel Mondiale”.

Insomma una famiglia abituata a frequentare le piste di cross.
“Ho sempre amato le corse di fuoristrada perché il profumo degli scarichi delle moto dietro il cancelletto di partenza è qualcosa che è sempre in me”.

"Il mio idolo? David Knight"


Hai un idolo nei tuoi sogni?
“Il mio idolo, come molti giovani della mia età, è stato David Knight. Il migliore e quando ho iniziato a correre ed è stato emozionante trovarmelo vicino”.

Come riesci a organizzare i tuoi impegni di vita quotidiana con quelli dell'enduro?
“Ho un lavoro part-time di tre giorni la settimana in un negozio di bici. Gli altri quattro giorni li dedico agli allenamenti in moto, bici, footing e per tre sere a settimana mi alleno anche in palestra. Sono fortunata con il lavoro perché la proprietà è appassionata di enduro mi permetti di avere giorni liberi non retribuiti per partecipare alle gare”.


Dal 2012 hai dimostrato una continua crescita professionale.
“Dal 2012 sono cambiate molto cose anche se non sono mai stata un pilota professionista ma ho sempre lavorato per crescere. Lo faccio per passione e non sono pagata da nessuno perché per me resta un hobby anche se un po’ costoso”.

Come mai dopo i due titoli iridati 2019-2020 con l'Husqvarna nel 2021 sei passata alla Fantic?
“L’importatore inglese di Fantic mi ha dato un supporto per la moto, cosa che da Husqvarna non ho mai ricevuto”.

La sua preparazione per la stagione


Nel 2022 ha dominato ogni giornata di gara del Mondiale. Come ti sei preparata per affrontare la stagione?
“Mi sono allenata molto per affrontare il 2022 con più test con la mia Fantic in inverno e primavera adattando alcuni particolari per migliorare il feeling. Mi sono preparata anche fisicamente per essere più veloce in ogni tipologia di speciale”.

Chi sono state le tue maggiori avversarie nella corsa al titolo iridato?
“Soprattutto la spagnola Mireia Badia che nel 2021 era finita seconda precedendomi di 1 punto. Mi è spiaciuto che la Sanz non sia stata in grado di competere nel 2022 perché mi sarebbe piaciuto confrontarmi con lei perché sono sicuramente migliorata rispetto al 2021. Tutti i 4 GP sono andati molto bene rimanendo concentrata al massimo fino all’ultimo”.

Cosa deve avere una donna per emergere nel Mondiale Women?
“Devi avere tanta volontà e fare sacrifici per raggiungere i tuoi obiettivi. Devi avere passione e allenarti molto. Non è facile tra viaggi, ore passate in garage a preparare la tua moto. Ora però dopo la vittoria del mio terzo mondiale mi rilasserò un mese”.

Non ti spaventa il fatto di avere vinto il titolo con una discreta facilità? Oppure è stata più dura del previsto?
“Sono rimasta sorpresa di aver vinto ogni round perché sapevo che la Badia sarebbe stata veloce. Ho solo fatto del mio meglio rispetto al 2021”.

"Non ho visto cambiamenti negli ultimi dieci anni, le ragazze corrono da sole"


Hai vissuto l'epoca del promoter ABC e nel 2022 il debutto del portoghese Prime Stadium. Come vedi il futuro della EnduroGP?
“Nel Mondiale Women non ho purtroppo visto cambiamenti in questi ultimi dieci anni. Se guardi la nostra classe praticamente tutte le ragazze corrono da sole. Siamo tutte lì per passione, in quanto nessuna è pagata. Spero che in futuro la Case, il Promoter o la FIM mettano in palio un premio speciale per la classe Women che incoraggi le ragazze a partecipare al Mondiale”.

Cosa manca mediaticamente all’enduro per farsi conoscere meglio?
“Ci deve essere una copertura in TV, sulla TV britannica abbiamo avuto 30 minuti per un GP con un enorme successo di riscontri. I social media stanno diventando sempre più importanti, ma credo che una maggiore copertura TV sia fondamentale”.

Perché l'enduro Made in England ha vinto così tanto negli ultimi anni?
“Onestamente non lo so visto che abbiamo poche piste per allenarci, condizioni meteo non certo favorevoli come nei paesi mediterranei. Probabilmente è stata mentalità di piloti come Holcombe, Freeman, Watson, Etchells, dei fratelli McCanney e Wootton che hanno concretizzato il loro spirito di sacrifico”.
Capitolo Sei Giorni: la Gran Bretagna ha vinto sia il Trofeo Women, sia il Trofeo Mondiale.
“Io Rosie Rowett, Nieve Holmes siamo andate in Francia per guidare al meglio in ogni test, evitare errori, infortuni e problemi meccanici, correndo ogni giorno molto bene. Le speciali su erba e tecniche sono risultate adatte a tutti noi piloti inglesi ed è stato emozionante vincere i due Trofei Mondiali uomini e donne”.

Dove ti senti più forte: Cross Test, Enduro Test, Estreme Test?
“Mi sento più competitiva negli Enduro Test, mentre i Cross Test sono sempre stati un po’ il ??mio punto debole. Anche gli Extreme Test mi piacciono nonostante ostacoli molto impegnativi dove però sfrutto al meglio la mia corporatura e la lunghezza delle gambe rispetto a altre ragazze”.

Gli obiettivi di Daniels per il futuro non hanno limiti


Meglio il 2T o il 4T nel tuo futuro?
“Da quando dal 2015 ho lasciato le 2T per passare alle 4T non ho dubbi: meglio il 4T”.

A chi hai dedicato la vittoria del tuo terzo titolo mondiale Women?
“A tutti coloro che mi aiutano, soprattutto la mia famiglia, sponsor e amici”.

Chi è il tuo pilota preferito nell’enduro?
“Steve Holcombe. Lo conosco da molti anni e lo ricordo quando correva con l’85cc e già allora era velocissimo. Steve, è rimasto sempre lo stesso; persona disponibile, solare, sorridente, concreta, umile in ogni occasione”.

L'11 febbraio 2023 compirai 29 anni, quali sono i tuoi prossimi obiettivi nell'enduro?
“Gli ultimi 10 anni sono passati così velocemente che non mi pongo limiti. Mi piacerebbe continuare a correre nell'enduro, vincere altri titoli mondiali ma anche provare altre esperienze come partecipare alla Dakar, nel caso si presentasse l'occasione”.

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