Trofeo Junior Sei Giorni, intervista al vincitore Morgan Lesiardo

Trofeo Junior Sei Giorni, intervista al vincitore Morgan Lesiardo

L'enduro italiano ha un nuovo leader con una crapa dura come le pietre delle colline della Brianza che sono la sua terra. 

16.01.2023 ( Aggiornata il 16.01.2023 11:57 )

CANTU' -  Nel 2022 Lesiardo è un giovane esordiente semi-sconosciuto nei confini dell'enduro, che ha però al suo debutto il Titolo Junior degli Assoluti d'Italia e il Trofeo Junior con la squadra dell'Italia in Maglia Azzurra alla Sei Giorni in Francia.

Morgan Lesiardo, la carriera e i risultati


Ventitreenne ex crossista comasco di Cantù (CO) tra i più promettenti giovani piloti del motocross italiano inserito prima nell'allora Team Italia nel 2014 e 2015, poi nel 2019-2020 nel Progetto Pata Talenti Azzurri FMI MX, Lesiardo nel 2016 è stato Campione Europeo Supercross 250 e nel 2017 Campione Europeo EMX 250. La prematura scomparsa della giovane mamma Samantha dopo una breve malattia lo colpiscono negli affetti più cari. Morgan, reagisce e nel 2021 è pronto per una stagione 2021 da protagonista con il Team Honda di Giacomo Gariboldi ma in allenamento si danneggia i legamenti del polso destro rimanendo fermo sette mesi. In questo forzato stop, Lesiardo decide di lasciare il cross, per affrontare il 2022 con i galloni di debuttante tra gli Junior degli Assoluti d'Italia e del Mondiale nel team Sherco-CH Racing di Fabrizio Azzalin.

Dopo altri ex crossisti passati con successo all'enduro ora ci sei anche tu che al tuo debutto nel 2022 hai vinto subito il titolo Junior agli Assoluti d'Italia e il Trofeo Junior alla Sei Giorni con la squadra dell'Italia.
“Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, non ero mai salito su una moto da enduro e partecipato a una gara effettuando solo dei primi test lo scorso inverne. Gara dopo gara e allenamenti i risultati ottenuti sono il frutto di un grande lavoro”.

Cosa ti sei lasciato alle spalle quando hai deciso di passare all'enduro con il Team Sherco CH-Racing di Fabrizio Azzalin?
“Ho capito che era arrivato il momento di voltare pagina e di iniziare qualcosa di nuovo. Il tutto grazie alla fiducia di Fabrizio Azzalin”.

Dal motocross all'enduro, ecco le differenze


Quali sono state le maggiori difficoltà per adattarti alla guida nell'enduro rispetto al cross?
“Non è stato facile adattare la mia guida del cross all'enduro., o meglio, a volte è uguale a volte è completamente diverso. Abbiamo lavorato molto con i settaggi delle sospensioni grazie a PolTech per avere quel feeling necessario per sentirti cucito sulla moto”.

Che differenze hai trovato nel mondo e nel paddock dell'enduro rispetto al cross?
“Credo che non ci siano molte differenze. Paddock A per i team ufficiali, Paddock B per i team privati e camper dei piloti. L'unica differenza che ho trovato sono state le strutture dei team; nel cross camion officina e tende più grandi, immagine molto curata. Nell’enduro eccelle il lavoro di squadra tra meccanici a un controllo orario e al paddock”.

Come affronti le gare? Nel senso se nel cross non c'è il problema di percorrere a piedi le speciali, mentre nell'enduro c'è parecchio da camminare.
“La preparazione 2021 è iniziata novembre partendo da zero. Siamo andati in Francia, Spagna per alcune settimane di allenamenti anche con Christophe Nambotin della Sherco. Azzalin mi ha sempre consigliato su come cercare di imparare in un 2022 di rodaggio con l’obiettivo di migliorami nel 2023”.

Quali solo le speciali che ti piacciono maggiormente e dove devi sai che devi crescere?
“Non ho ancora una tipologia di speciale preferita. Solitamente nelle più lente e tecniche vado meglio, mentre può sembrare strano, nel 2022 ho faticato più nei Cross Test”.

"Con Rinaldi e Spanu abbiamo gestito bene la gara"


Più impegnativi gli Assoluti d'Italia, il Mondiale EnduroGP o la Sei Giorni?
“Direi che il Mondiale EnduroGP è stato il campionato più impegnativo e faticoso”.

Quando ti hanno detto che avresti rappresentato l'Italia alla Sei giorni nel Trofeo Junior cosa ha pensato e come hai affrontato la gara con gli altri piloti della nazionale in Maglia Azzurra?
“Sicuramente una grande emozione. Mi era già capitato nel cross di vestire la Maglia Azzurra, ma nell'enduro, alla mia stagione ha avuto un gusto molto particolare. Insieme a Rinaldi e Spanu abbiamo gestito bene la gara e già dopo il primo giorno da leader della classifica Junior giorno per giorno abbiamo impostato la tattica migliore con i tecnici FMI”.

Già ma in squadra con te alla Sei Giorni ti sei trovato soprattutto Enrico Rinaldi che è stato anche il tuo maggior avversario negli Assoluti Junior e nel Mondiale Junior EJ2.
“Alla Sei Giorni bisogna lasciare ogni aspirazione personale e correre esclusivamente per il risultato di squadra rispetto agli Assoluti e al Mondiale. È stata poi un'emozione unica vincere e alzare al cielo il Trofeo Junior bissando il titolo iridiato vinto nel 2021”.

Cosa ti piace di più nell'enduro e cosa di meno?
“Mi piace il fatto che devi essere un tutt'uno con la moto, impari a lavorare nello sviluppo e nella scelta dei set-up, capisci e apprendi molto di più rispetto al cross anche nel tuo rapporto di lavoro con i meccanici. Unico neo? Certi Enduro Test troppo lunghi dove devi camminare anche per 3 ore”.

Il suo pilota preferito? Un italiano


Se nel cross c'è il confronto diretto con i tuoi avversari, nell'enduro è il cronometro a sentenziare i risultati con i transponder che non mentono mai sui tuoi tempi.
“La rivalità nell’enduro è diversa rispetto al cross. Quando però vedi che il tuo tempo dopo una speciale è buono è molto appagante come se avessi vinto una manche di cross”.

Al termine di ogni giornata di gara come analizzi la tua prova in caso di vittoria o sconfitta?
“Cerco sempre di vedere ciò che ha funzionato bene e cosa può essere andato male. Metto insieme ciò che è positivo per affrontare la seconda giornata oppure la prossima gara. Mi piace analizzare la gara anche vedendo i video di altri piloti per capire traiettorie e tecniche di guida”.

Nel 2022 ha corso con la Sherco 300 SE Factory 2T. Come mai questa scelta? Questione di feeling, tecnica o strategia Sherco? Nel 2023 userai la stessa moto?
“Ho iniziato con la 300 4T perché è una moto molto semplice da utilizzare con un motore progressivo e maneggevolezza. Dopo la convocazione per la Sei Giorni abbiamo optato di gareggiare con la 300 2T con concludere poi il 2022 con la stessa moto. La 300 2T ha un po’ più di motore che ha migliorato anche il feeling di guida. Ecco perché sarà la mia moto del 2023”.

Chi è il tuo pilota preferito?
“Verona e Holcombe dai quali cerco di imparare anche i minimi dettagli della loro tecnica di guida. Hamish MacDonald guida come loro ed averlo come compagno di squadra è stato un bel punto di riferimento”.

La vittoria dedicata alla mamma


Insomma dopo Alex Salvini, Davide Guarneri, Matteo Cavallo, Samuele Bernardini, Zach Pichon, ora tocca a te importi nell'enduro.
“Nel 2023 spero di esprimermi al meglio; so cosa mi aspetta, ho più esperienza nel preparare la moto e come allenarmi. Voglio usare tutti i fattori positivi del 2022 per cercare di migliorare al massimo. A dicembre mi fermerò tre settimane per iniziare la preparazione fisica subito ai primi di gennaio tra palestra e moto. Gennaio e febbraio, saranno due mesi intensi per arrivare al top dell’apertura degli Assoluti d’Italia e del Mondiale”.     

Una dedica speciale per il titolo italiano Junior e il Trofeo Junior alla Sei Giorni.
“Le dedico a mia mamma Samantha che ci ha purtroppo lasciato due anni fa. Nei miei momenti più difficili mi ha sempre insegnato a non mollare mai”.

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