Enduro, Lorenzo Bernini: il rookie del progetto Pata Talenti Azzurri FMI

Enduro, Lorenzo Bernini: il rookie del progetto Pata Talenti Azzurri FMI

Conosciamo Lorenzo Bernini, giovane pilota del Progetto Pata Talenti Azzurri Enduro FMI Campione Europeo 2022 Junior EJ2 e vice tricolore Assoluti Youth.

06.02.2023 ( Aggiornata il 06.02.2023 15:53 )

CASTEGNATO - Toscani 100%, come lui tutti di nome Lorenzo. Nulla però a che fare con la storia di Lorenzo di Piero de' Medici, detto il Magnifico, scrittore, mecenate, poeta e tra i più significativi personaggi del Rinascimento fiorentino e neppure con Giovanni Lorenzo Bernini, scultore, urbanista, architetto, pittore, scenografo e commediografo italiano.

Qui, parliamo e facciamo conoscenza con Lorenzo Bernini, giovane pilota del Progetto Pata Talenti Azzurri FMI Enduro vincitore nel 2022 del Campionato Europeo Junior EJ2 e Vice Tricolore agli Assoluti della classe Youth. Insomma un autentico “rookie”, classe 2002, vent’anni compiuti lo scorso 13 ottobre, Lorenzo Bernini rappresenta una delle più recenti promesse dell’enduro azzurro brillando anche alla Sei Giorni in Francia nella classifica di Club con Kevin Cristino e Luca Colorio dopo essere stati sempre nelle primissime tre posizioni fino all’ultimo.

Lorenzo Bernini, l'esordio e l'avvicinamento all'enduro


Come ti sei avvicinato all’enduro?
Ho iniziato con un PW 50 che mi ha regalato mio papà Fabrizio essendo un grande appassionato di cross a livello amatoriale seguendo come spettatore anche gare di mondiali in Europa a cui mi portava. Anche se ero solo un bambino, all’insaputa di mia mamma Gloria, papà riuscì a farmi partecipare con una KTM 50 a una gara di Mini Supercross in Toscana arrivando primo. A causa di un serio infortunio mi sono però fermato per alcuni anni con le gare di cross senza però smettere di andare in moto fino a quando insieme alla mia famiglia abbiamo deciso di provare a partecipare a una gara di minienduro, che subito mi è piaciuta. Ho avuto tante difficoltà, infortuni, gare sfortunate. Tutto questo mi ha però fatto crescere come carattere perché l’enduro è una esperienza di vita, ci vuole determinazione, gioiere per le vittorie e mai scoraggiarsi davanti alle sconfitte

Come descriveresti l’enduro ai ragazzi della tua età?
L’enduro è scuola di vita. È uno sport impegnativo, faticoso ma completo perché ti coinvolge al 100%. Ti insegna a gestire gli imprevisti nella guida sui vari percorsi. Ti indirizza a come affrontare le gare educandoti alla forma fisica. Ti fa capire delle persone di cui avere fiducia anche se devi contare soprattutto su te stesso e sulle tue capacità.

Campione Europeo Junior EJ1 su una 250 2T, mentre al Mondiale Youth hai corso con 125 2T finendo 11°.
La vittoria del titolo europeo EJ1 con la Beta 250 2T è stata una grande soddisfazione personale anche se devo ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito e aiutato. Al Mondiale Youth ho debuttato preparandomi al meglio anche se inizialmente ho sofferto causa un brutto infortunio al primo GP in Spagna rimanendo fermo per 4 giornate. All’ultimo GP in Germania mi sono ritirato al sabato per problemi tecnici. Diciamo che ho fatto tutto il possibile per concludere il campionato, orgoglioso di aver portato la mia Beta 125 in undicesima posizione nel Mondiale Youth 2022.
 
Meglio la 250 2T o la 125 2T
Sono due moto totalmente diverse. La 250 è una moto caratterizzata da un motore stupendo in ogni situazione.
Con la 125 cambia tutto. È agile, leggera nei cambi di direzione ma per essere competitivi devi tenerla sempre su di giri con ogni componente sempre al top. Se dovessi scegliere dico che preferisco la 250 visto che alla Sei Giorni ho corso proprio con questa cilindrata.

 

Il progetto Pata Talenti Azzurri FMI Enduro


Hai preso parte agli Assoluti d’Italia, Campionato Europeo, Mondiale EnduroGP. Esistono differenze qualitative in questi tre campionati come caratteristiche tecniche e dei percorsi?
Nel 2022 ho partecipato davvero a tante gare che mi sono servite anche per capire se l’enduro per me era solo uno sport per divertimento o se a diciannove anni sarei stato capace di tante rinunce per seguire la passione per l’enduro. Agli Assoluti d’Italia ho portato a casa la seconda posizione nella Youth, vinto il titolo europeo EJ2, sfiorato la top ten nel mondiale Youth con una 11° piazza partecipando solo 11 giornate di gara delle 16 disputate. Diciamo che ho centrato i miei obbiettivi in campionati di grande valore e competitività. Gli Assoluti e l’Europeo si assomigliano come tipologie di speciali anche se il primo è composto da differenti giri di percorso a giornate. Il Mondiale ha speciali come l’Enduro Test e Cross Test molto più lunghi e veloci, mentre le Estreme Test sono tutte estremamente tecniche rispetto agli Assoluti e Europeo.

Cosa si prova a essere stati selezionati per far parte dei giovani del Progetto Pata Talenti Azzurri FMI Enduro?
Posso essere solo orgoglioso e felice di essere stato chiamato a far parte di questo gruppo di giovani seguiti da tecnici FMI di grande esperienza come il CT Enduro Cristian Rossi, Alex Zanni e Andrea Balboni con cui abbiamo svolto un grosso lavoro prima, durante e dopo le gare. L’enduro oltre che impegnativo come fattore umano è anche costoso ed il contributo spese come Borsa di Studio FMI è fondamentale per noi giovani.

Chi ti segue come preparazione delle tue moto?
Le moto in generale sono seguite da mio papà Fabrizio che ha un’officina. A lui devo molto perché mi sa consigliare grazie alla sua esperienza di tecnico. Nel 2022 ha però potuto seguirmi solo all’Europeo perché il team con cui ho gareggiato non ha partecipato. Agli Assoluti e Mondiale mi ha assistito Nicolò Mori che colgo l’occasione di ringraziare.

Quarti con l’Italia in Maglia Azzurra nella classifica di Club alla Sei Giorni in Francia con Cristino e Colorio. Si poteva salire sul podio?
Esperienza Unica. Tutto Super con l’Italia in Maglia Azzurra anche se la 4° posizione mi ha bruciato e mi brucia ancora e spero solo di potermi riscattare. Nelle prime giornate siamo anche stati al comando della classifica di Club, nonostante fossimo dei bambini nei confronti di mostri sacri dell’enduro come Meo, Nambotin, Renet. Poi purtroppo io ho dovuto mollare un po’ causa la distorsione a un ginocchio. Colorio ha perso tempo prezioso per qualche scivolata, mentre Cristino ha dato il massimo. Peccato avere sfiorato il podio.

Voglio andare avanti con l'enduro, ma cambiando moto nel 2023


Ora però è tempo di pensare al 2023. Cosa farai?
Dai il 2022 l’ho chiuso bene nell’anno di partenza. Prima vedevo solo il divertimento adesso ho capito che voglio andare avanti con l’enduro cambiando moto per il 2023. Sarò pilota GASGAS con il Team GTG Motogamma in una classe che definiremo in inverno dopo aver effettuato dei test. Dopo aver appena ricevuto il premio Leone Rampante da parte di Alessio Spinelli, Sindaco di Fucecchio per la mia attività sportiva, continuerò a sviluppare un progetto nel territorio di Fucecchio e Santa Croce sull’Arno dove vivo. L’obiettivo è di diffondere l’enduro e utilizzare lo sport come mezzo di integrazione e inclusione nel rispetto delle regole e dei valori dello sport.

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