AMA Motocross: come tutto ebbe inizio

AMA Motocross: come tutto ebbe inizio

La serie americana è partita nel 1972 sulle orme tracciate dai piloti europei. E da lì sono emersi piloti come Ricky Carmichael, Jeremy McGrath e Ryan Villopoto

01.06.2016 07:23

Subito dopo la conclusione del campionato AMA Supercross - che ha visto la seconda vittoria consecutiva di Ryan Dungey - è partita la serie americana indoor per gli appassionati delle ruote artigliate: il Lucas Oil Pro Motocross Championship, organizzato dalla AMA Pro Racing. Si tratta della massima serie outdoor, che schiera in pista i più veloci piloti di motocross, sulle migliori moto, e sui più difficili tracciati del mondo. E' qui che sono state costruite leggende come Ricky Carmichael, Jeremy McGrath, James Stewart e Ryan Villopoto.

La serie di 12 gare è iniziata a Glen Helen a maggio e terminerà sul circuito Ironman Raceway dell'Indiana nel mese di agosto. Comprende tappe nelle migliori strutture di motocross in America, con eventi in California, Colorado, Pennsylvania, Tennessee, Michigan, Maryland, Minnesota, Washington, New York, Indiana e Utah. I piloti professionisti corrono nel pomeriggio di sabato, in due classi: una per le moto 250cc, e uno per le 450cc.

Ogni tracciato presenta una miscela unica di salti, colline, curve e whoops, ma tutte le gare hanno lo stesso format: due manche di trenta minuti più due giri per ogni classe, con i punteggi combinati di ogni gara a determinare il vincitore assoluto. Le gare mettono alla prova anche lo stato di forma, perché il motocross a queste velocità è senza dubbio lo sport fisicamente più impegnativo nel mondo.

GLI INIZI - Il campionato Pro Motocross ha avuto inizio nel 1972. A quel tempo, i piloti americani stavano ancora imparando dai loro concorrenti europei che hanno inventato questo sport. Hanno imparato presto, però, e piloti ultra-competitivi come Bob Hannah, Marty Smith, Jimmy Weinert, Tony Di Stefano e Kent Howerton hanno spinto lo sport a nuovi livelli.

Nei primi anni '80, le stelle americane erano già leader: piloti del calibro di Rick Johnson, Broc Glover, Mark Barnett, Jeff Ward, Johnny O'Mara, e David Bailey avevano già superato i maestri europei in termini di velocità e la tecnica.

Quei piloti hanno aperto la strada per le leggende moderne come Jeff Stanton e Damon Bradshaw, Jeremy McGrath e Jeff Emig, e, naturalmente, Ricky Carmichael, che è divenuto noto come "The Goat", che sta per "Greatest Of All Times", ovvero "il più grande di tutti i tempi", dopo aver vinto dieci campionati consecutivi.

 

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