Motocross, Pyrhönen: "Mi manda Raikkonen"

Motocross, Pyrhönen: "Mi manda Raikkonen"

Per capitanare il suo team nel mondo del motocross, il pilota della Formula 1 ha scelto un amico, il connazionale Antti Pyrhönen. La persona giusta: molto apprezzando nel paddock, è un ex pilota del Mondiale e ha grande esperienza e professionalità 

21.04.2021 ( Aggiornata il 21.04.2021 14:41 )

Dal 2014 squadra ufficiale Husqvarna in MXGP (dal 2016 Rockstar Energy Husqvarna Factory Racing), l’ICE ONE Team è di proprietà di Kimi Raikkonen. Una grande passione di Iceman, l’ultimo iridato con la Ferrari in Formula 1 è infatti il Motocross e quando può, lontano da occhi indiscreti, gli piace allenarsi con questo mezzo. Per capitanare il suo team, Raikkonen ha scelto un amico, il connazionale Antti Pyrhönen. La persona giusta: ex pilota del Mondiale, ha grande esperienza e professionalità, e nel paddock è molto apprezzato per disponibilità e cortesia.

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Antii, cosa pensi del un nuovo calendario per il mondiale MXGP?

«Penso che al momento sia il miglior calendario possibile, iniziare a metà giugno sarebbe eccellente. Tutti gli sport stanno soffrendo la situazione della pandemia... Ci auguriamo che il 2021 sia l’ultimo anno legato al Covid-19 e che dal 2022 potremo torna-re alla normalità. Come l’anno scorso l’obiettivo è portare a termine la stagione: si partirà dalla Russia... L’importante è cominciare, speriamo si possa viaggiare senza troppi problemi».

Come state vivendo la situazione della pandemia?

«Finora come team possiamo diredi aver vissuto una condizione molto fortunata, perché nessuno ha avuto il Covid-19: tutti hanno seguito un protocollo molto rigoroso, con test setti-manali. Aspettiamo di vaccinarci, non appena sarà possibile, ma ciascuno di noi deve rispettare le norme dei rispettivi Paesi: con noi abbiamo finlandesi, italiani, inglesi, svedesi».

Il Mondiale torna nella tua Finlandia, dopo alcuni anni...

«Sì, è fantastico tornare in Finlandia! Abbiamo una grande storia in questo sport, ci sono esperienza e capacità organizzativa per poter ospitare il Mondiale. Non vedo l’ora: la pista del KymiRing, sabbiosa, si trova all’interno del circuito di nuova realizzazione che ospiterà la MotoGP, quindi anche le infrastrutture saranno il top! Il periodo dell’anno, l’estate (22 agosto, nde), è il migliore in tutti i sensi, quindi ci sarà molto da divertirsi, non soltanto con le gare...».

 In calendario ci saranno anche ulteriori nuove location, come Oss e Riola Sardo.

«Credo che il GP a Riola sarà grandioso, e sarà molto impegnativo per i piloti. A settembre potrebbe fare ancora molto caldo in Italia, e quella pista è più difficile anche di Lommel. Amiamo la Sardegna, la nostra casa invernale».

A che punto siete con lo sviluppo delle vostre Husqvarna?

«Sta andando molto bene, non abbiamo riposato durante il periodo di stop per il Covid-19, quindi abbiamo compiuto bei passi avanti con la moto e tutto quello che riguarda la squadra; abbiamo anche fatto una riorganizzazioneinterna e sono molto contento di come stiamo lavorando. Sono orgoglioso dei miei meccanici e dei miei piloti, tutti hanno mantenuto la motivazione e hanno spinto al massimo».

Il Promoter ha deciso di mantenere il programma del GP in un giorno soltanto: cosa ne pensi?

«Penso che sia una buona decisione: avremo un calendario molto “compresso”, così il formato di un giorno lo renderà un po’ più facile per i piloti e soprattutto per i team, perché c’è più tempo per gli spostamenti, per lavorare sulle moto e per tutto il resto».

Un 2020 difficile


L’anno scorso è stato difficile per la tua squadra, con l’infortunio di Pauls Jonass e poi con il grave incidente di Arminas Jasikonis in Gara 2 a Mantova.

«Sì, è stata una stagione molto complicata; nei primi due GP Pauls ha avuto un po’ di sfortuna e non ha potuto mostrare quanto fosse veloce e pronto. Poi è arrivato il lockdown, lui ha continuato ad allenarsi duramente, migliorando la sua velocità e guidando molto bene, ma è incappato in una brutta caduta in allenamento in Lettonia poco prima di riunirsi alla squadra in Belgio. Ha riportato problemi alla schiena e la sua stagione si è chiusacon largo anticipo, è stato molto frustrante. Per quanto riguarda Arminas. abbiamo visto tutti come stesse crescendo... C’erano velocità, condizione e risultati, poi è arrivata la sfortuna a Mantova. Su quella rampa del salto, in fase di stacco si è scomposto, forse pensava di riprenderla ma non ce l’ha fatta e alla fine era troppo tardi per “saltare via”, e la caduta è stata molto brutta».

 Qual è la tua opinione sulla sicurezza in pista a Mantova e su come Jasikonis è stato gestito dai sanitari italiani?

«Innanzitutto, in pista Arminas ha ricevuto un trattamento impeccabile e il dottore ha preso tutte le decisionigiuste, gliene siamo molto grati! Anche in ospedale ha ricevuto un buon trattamento, tutto quello che serviva. Di fatto c’era soltanto bisogno di tempo, ed è andata bene. Mantova è un buon tracciato, purtroppo ogni anno ci sono cadute abbastanza spaventose ma non voglio incolpare la pista. Forse alcune rampe dei salti potrebbero essere un po’ più scorrevoli e alcuni tratti di pista un po’ più larghi, ma è una pista come altre, niente da eccepire».

Jasikonis era nella sua migliore stagione, con una vittoria di manche, due podi e tre pole position.

«Arminas era uno dei piloti più veloci e in forma. Avrebbe potuto lottare per il podio in ogni gara, l’unico problema erano le pessime partenze, ma è stato uno dei pochi piloti in grado di recuperare su tutto il gruppo dopo un via da dimenticare. Dopo Mantova avrebbe dovuto correre a Lommel (i tre GP successivi, nde) e vi garantisco che lì tutto il Mondo avrebbe visto qualcosa di unico, spettacolare... Che purtroppo ci siamo persi!».

La stazza del lituano (alto 1,96) è un problema nelle partenze?

«Sì, il suo peso non è certo un vantaggio e sappiamo cosa significa, con il livello attuale della MXGP, partire nel gruppo di coda...».

 Il suo è stato un incidente tremendo e ha passato momenti difficili. Non ricorda niente di quel giorno ma è tornato in sella e questo è molto importante, per lui e per lo sport.

«Jasikonis ha un carattere molto forte ed è un combattente, ma è anche uno dei piloti più simpatici con cui abbia mai lavorato e soprattutto è un vero professionista».

Arminas è tornato ad allenarsi in moto in Sardegna e anche in Belgio: com’è la sua situazione?

«Stiamo lavorando, ogni giorno, per migliorare la sua condizione, vogliamo riportarlo ai livelli di prima. Ha fatto grandi passi avanti e sta rispettando bene il programma della sua ripresa. Tornerà di nuovo a correre, senza fretta... Avrà tutto il tempo. Arminas ha detto di voler tornare quando sarà pronto a lottare di nuovo al vertice».

Dalla MX2 è arrivato nel tuo team Thomas Kjer Olsen: in Sardegna agli Internazionali d’Italia ha già dimostrato di poter vincere.

«Thomas ha compiuto ottimi progressi con la 450 e sta lavorando duramente per essere pronto per l’inizio della sua prima stagione di MXGP. La nostra aspettativa è che continui a migliorare dando il massimo impegno ogni giorno, e sono sicuro che seguiranno grandi risultati. Per ora manteniamo un profilo basso e pensiamo soltanto al lavoro...».

Chi sono i favoriti per il titolo MXGP?

«Vedo ancora una stagione con tanti grandissimi piloti... Finché il cancello non si abbassa è aperta per tutti».

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