Gianluca Facchetti, il Rocky dell'Off Road

Gianluca Facchetti, il Rocky dell'Off Road

"Ho rischiato la vita, ho faticato a recuperare, ma sono tornato, e sono felice di debuttare in MX2. La novità è il mio numero: userò il 94 di Roczen, su consiglio di mio fratello. A non cambiare è il mio spirito, sempre indomito"

08.05.2021 17:22

Chi non conosce Gianluca Facchetti, deve assolutamente andare su Youtube e cercare il video “Gianluca carico a molla”, un filmato di soltanto due minuti che ha avuto ben undici milioni di visualizzazioni; un vero e proprio “spot” per lo sport del Motocross. Sono passati dieci anni ma Gianluca non è cambiato: ha ancora l’energia e la vitalità, la forza interiore di quel ragazzino inarrestabile in attesa dell’abbassarsi del cancelletto.

Un talento, un campione predestinato, che però a 15 anni è incappato in un incidente assurdo, quando a Lommel ha cercato di fermare il suo camper, improvvisamente sfrenatosi, ed è rimasto schiacciato contro un muro. Era il 2015, agosto. A lungo in lotta tra la vita e la morte, Gianluca ha vinto la gara più difficile e dopo diverse operazioni è anche tornato alla sua passione, al Motocross. Ed è tornato anche a vincere, con il titolo mondiale 125 ottenuto in Estonia, nel 2017, nelle fila del Team Husqvarna-Maddii. Arrivato all’europeo EMX250 nel 2019, nelle file del team olandese Hutten Metaal Yamaha, l’anno scorso ha dimostrato grande velocità (è stato a volte vicino al podio) ma ancora poca continuità e problemi di tenuta alla distanza. Comunque, è stato decimo nella classifica finale del campionato.

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Le difficoltà e la ripresa


“In realtà le conseguenze fisiche di quell’incidente le pago ancora adesso. Le lesioni intestinali hanno creato molti problemi al mio stato di salute e alla mia forma fisica e le ripetute trasfusioni avevano di fatto indebolito le mie difese immunitarie. Avevo a volte febbre, digerivo male e tutto influiva sulla preparazione. L’anno scorso, come tempi, ero con i primi; partivo forte, poi fisicamente non reggevo tutta la manche e perdevo lucidità mentale; faticavo a fare risultato. Fisicamente non riuscivo ad allenarmi al meglio. Ho anche pensato di smettere; io corro per vincere, sempre, e se non è possibile provarci è meglio smettere. Quest’anno sto lavorando con una equipe medica della clinica Columbus di Milano e finalmente sta cambiando tutto, si vedono grossi progressi. Adesso riesco ad allenarmi continuativamente e sono più tonico e sto meglio in tutto”.

Ora riesci a prepararti bene?

“Decisamente sì. Sto bene e mi sto allenando tantissimo, come non mai. Ho riscoperto il piacere di allenarmi in moto; negli ultimi anni la mia situazione fisica non mi ha mai permesso di prepararmi al meglio, perché c’era sempre qualche problema. Magari la notte stavo male e dovevo andare in ospedale, o il fisico comunque non recuperava dalla gara o dall’allenamento precedente. Da quest’anno ho Davide Guarneri (ex pilota del Mondiale Motocross, ora pilota di Enduro, nde) come preparatore e sono stracontento, stiamo lavorando fisicamente e in moto. Si è preso a cuore la mia sfida ed è sempre al mio fianco; lui sa come programmare una stagione iridata e anche dal punto di vista tecnico la sua esperienza, i suoi consigli sono preziosi. C’è anche Andrea Bartolini, che è sempre un riferimento per il team”.

Il 2021 con il Team Honda Assomotor coincide con il tuo esordio al mondiale MX2; potevi ancora fare l’Europeo e per la tua età puoi correre con la 250 altri due anni oltre a questo.

"Sì ma sono nel paddock ormai da tanti anni ed era giusto fare questo passo, sono convinto di poter far bene”.

Team nuovo, moto nuova e anche numero nuovo.

“Sono contento. Siamo in un team italiano, ambizioso, che è come una famiglia e mi supporta al 100%, e le nuove Honda 250 sono cresciute! Questa moto mi piace molto, mi diverte tantissimo nella guida. Per il numero, non potevo tenere il mio 22, perché al Mondiale ce l’ha Strijbos ed ero indeciso su quale scegliere. Una sera, a casa, eravamo tutti a tavola e guardavamo il mio primo filmato in sella alla Honda, con mio fratello che diceva ‘Sembri proprio Roczen’... Un po’ scherzava ma poi ha insistito ‘Metti il numero ’94!’. In effetti ho pensato che sarebbe stato un bel numero per il primo anno di Mondiale! E così l’ho preso, poi si tornerà al 22, oppure se il 94 mi avrà portato fortuna lo lasceremo...”.

Hai esordito quest’anno agli Internazionali d’Italia, a Mantova, ma una caduta nelle cronometrate ha condizionato le gare. Hai corso nell’italiano Elite, a Maggiora, e sono arrivati il primo holeshot e anche il primo podio. In classifica sei quarto in campionato, secondo degli italiani dietro a Nicholas Lapucci.

"A Maggiora ho usato per la prima volta la moto da gara, e il mio feeling deve ancora crescere un po’ ma sono ottimista. Ho avuto buone sensazioni. Anche sul motore sono previsti ulteriori step e penso proprio che ci faremo trovare pronti per il Mondiale. Correrò altre prove dell’Italiano; è un campionato cresciuto molto, di ottimo livello, e io ho bisogno di correre, di mettere fieno in cascina. Al momento ho i miei dubbi che il Mondiale cominci in Russia, a metà giugno, ma questo non importa; ci prepariamo per quella data”.

È arrivata in settimana la notizia che Alberto Forato non correrà in MX2 ma in MXGP, con la 450. In MX2, al momento, i piloti azzurri oltre a te sono Mattia Guadagnini e Andrea Adamo.

“Siamo tre giovani... Abbiamo fatto buoni risultati, abbiamo superato qualche infortunio ma questo è il Motocross. Tutti e tre siamo al primo anno di Mondiale, abbiamo una grande opportunità. Con Mattia abbiamo in comune la vittoria del titolo iridato 125 e comunque per noi tre correre al Mondiale è un traguardo, per cui abbiamo dato tanto. Per me, l’obiettivo per il primo anno può essere la Top 10 finale ma voglio lottare anche per salire sul podio. Puoi arrivarci se riesci a portare in gara quello che fai in allenamento; da lì hai una base solida, importante, e puoi soltanto migliorare”.

 Tutti ti riconoscono una grande forza di volontà, che sembra ancora intatta.

“Sì, è per questo che tanti mi chiamano “Rocky”! Ho passato brutti momenti, ho spesso sofferto e mi sono a volte illuso ma sono convinto che non è finita. Sono pronto a lottare e spero, un giorno, di realizzare i miei sogni”.

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