Cross, Andrea Bonacorsi: “Punto al titolo nell'Europeo 250”

Cross, Andrea Bonacorsi: “Punto al titolo nell'Europeo 250”

L'intervista esclusiva: "Avrei voluto conquistarlo prima, ma il Covid-19 ha rappresentato un ostacolo. Ora inseguo la vittoria, sfruttando l'esperienza che maturerò nel Mondiale MX2"

20.01.2022 ( Aggiornata il 20.01.2022 14:57 )

Dopo aver vinto l’Europeo 125 nel 2020 (con la Fantic del Team Maddii) Andrea Bonacorsi per il suo primo anno di Europeo 250 è stato chiamato nel 2021 in un team olandese (Hutten Metal) che è l’emanazione ufficiale della Yamaha nel massimo campionato continentale.

A diciotto anni, il bergamasco si è di fatto trasferito in Olanda, a Est di Zwolle, per questo suo Erasmus nel Motocross, a studiare sabbia... “Qui mi sono trovato bene, siamo molto concentrati sul lavoro, ci sono poche distrazioni e tanto da fare. Certo il clima non è dei migliori ma va bene così” racconta Andrea. Dopo l’anno d’esordio nella categoria EMX250 è già tempo di bilanci, per un ragazzo che considerato da tutti - per doti, motivazione e testa - un prospetto su cui puntare, nel novero dei talenti azzurri. “Come prima stagione con la 250 non è andata male. Il mio obiettivo era di fare un po’ meglio, puntare al podio di categoria poi, senza cercare scuse, a complicare le cose ci si è messo il Covid, che almeno nel mio caso in un paio di gare ha influito molto sulla condizione fisica e quindi sui risultati”.

Ci ha lasciato Alvaro Vertemati

Il bilancio del 2021


Nella prima stagionale a Matterley Basin, hai esordito con un positivo settimo posto assoluto, con una bella rimonta in entrambe le manche. Poi nella seconda prova, a Oss in Olanda, due solidi quarti posti a soli due punti dal podio. Poi...

“Sì, ho iniziato benino in Inghilterra, poi bene a Oss dove mi sentivo in forma e ho lottato con i migliori, ma purtroppo subito dopo la gara, tornato a casa in Italia il lunedì, mi sono sentito molto male e il giorno dopo ho fatto un tampone ed era positivo. Così ho osservato la quarantena di dieci giorni a casa e poi abbiamo provato a fare un tampone per provare a correre a Lommel, ed è andata bene, fortunatamente il tampone era negativo. Sono partito subito, il giovedì prima di Lommel e quel giorno ho provato ad allenarmi in moto ma sentivo una stanchezza mai provata: pesantezza, una sensazione particolare. Con la testa ti senti pronto a girare bene, ma il fisico non risponde, non hai forza, e soprattutto non riesci ad allenarti fisicamente, non ce la fai con il fiato”.

Gli stessi risultati confermano che eri quasi al tappeto.

“Ho corso quel sabato a Lommel e il successivo in Lettonia ma ero stanco già nel giro di ricognizione, non mi era mai capitato ed è stato davvero difficile portare a termine le manche...”.

Nove punti in Gara 1 a Lommel (12°) e nelle retrovie sin dal via in Gara 2 (29°), poi a Kegums soltanto tre punti raccolti in Gara 2 (18°). Fortunatamente dopo la Lettonia il campionato è rimasto fermo per quasi due mesi.

“Infatti in quel periodo ho avuto la possibilità di lavorare molto a livello fisico, e mi sono rimesso a posto, inoltre abbiamo compiuto delle modifiche efficaci sulla moto, disputando qualche gara di allenamento e già in Germania i problemi erano alle spalle. E infatti è arrivato il primo podio: terzo assoluto con un quarto posto in Gara 1 e il terzo in Gara 2. Stavo bene fisicamente ed è cresciuta anche la fiducia. In Francia, infatti, sono stato secondo in Gara 1 e terzo nella seconda manche, secondo sul podio di giornata”.

Poi ad Arco è giunta anche la prima vittoria di manche.

“Sì, lì finalmente ho compiuto un’ottima partenza, che è sempre fondamentale per il risultato. Proprio in quel frangente c’è ancora da lavorare parecchio”.

Possiamo dire che è un tuo tallone d’Achille.

“Purtroppo ho sofferto diverse volte le partenze, e anche se ho effettuato buone rimonte, certamente è necessario migliorare la fase del via perché il livello è alto e non puoi inseguire sistematicamente”.

Nel Campionato vinto da Nicholas Lapucci con la Fantic, hai chiuso al quarto posto, con due vittorie di manche e tre podi, nonostante l’inconveniente del Covid.

“Sì, non ho chiuso lontano dall’obiettivo, che era il podio di campionato”.

Ora si punta più in alto?

“Si era valutato per questo 2022 anche il passaggio direttamente al Mondiale, ma poi abbiamo deciso di restare nella EMX250, perché questo campionato è formativo e molto combattuto. Il livello sarà molto alto anche se passano al Mondiale i due piloti che hanno lotta to per il titolo, Lapucci e Kevin Horgmo, e altri come Fredriksen e Liam Everts (rispettivamente quinto e settimo nella classifica finale, ndr). Ora in questa stagione l’obiettivo è vincere e dobbiamo dare tutto per riuscirci. Non è mai facile, però ci proviamo. La novità è che correrò anche diverse prove del Mondiale MX2, quelle in Europa non concomitanti con l’Europeo 250 e sono molto contento perché fare esperienza nel Mondiale è molto importante. Vediamo se già da Matterley Basin...”.

Il 2022


L’europeo EMX250 parte un mese dopo l‘inizio del Mondiale.

“Sì, il 20 marzo, e ancora la location non è stata annunciata. Il programma con il team prevede di svolgere la preparazione invernale in Spagna, e potrei disputare le due tappe degli Internazionali d’Italia in Sardegna; io ci terrei e poi sarebbe ottimo per la preparazione. Poi in calendario ci sono dieci gare con una certa varietà di piste tra quelle di sabbia come Riola Sardo, Lommel, e terreni duri come Russia, Erneé e Saint Jean d’Angely. Come preparazione si lavorerà molto sulla sabbia, comunque il duro non mi dispiace e da italiano ci sono piuttosto abituato”.

Nella tua squadra arriva l’olandese Rick Elzinga, terzo in campionato l’anno scorso.

“Di sicuro è un ottimo avversario, saremo compagni di squadra, così c’è la possibilità di tirarci a vicenda, di fare un’ottima preparazione".

Come detto, Lapucci passa al Mondiale: cosa pensi degli altri azzurri nella EMX250?

"Dalla 125 sale Valerio Lata, dovrà fare esperienza nelle prime gare, ma soprattutto se riesce a partire bene potrà prendere il ritmo giusto. Poi vedremo quali saranno gli altri piloti, mi aspetto Roncoli, Razzini, Tuani”.

Sulla Fantic che ha vinto con Lapucci ci saranno i norvegesi Toendel e Osterhagen. Il motore due tempi è stato la sorpresa del campionato, vincente da subito. Cosa ne pensi?

“Sinceramente non mi piace molto che si corra con le moto due tempi a parità di cilindrata, forse andrebbero sistemate meglio le categorie. Io ho guidato quella moto e se su alcune piste, come sul duro di Lacapelle in Francia, non è facile da condurre, devi essere bravo e sfruttarla bene, sulle altre e soprattutto in partenza ti dà sicuramente qualche vantaggio. E, come detto, partire lì davanti non è un vantaggio da poco. Difficile valutare pregi e difetti, forse proprio la partenza è l’arma in più delle moto due tempi”.

L’Europeo è cresciuto molto da quando si corre in parallelo al Mondiale.

“È fantastico correre sulle stesse piste del Mondiale e negli stessi weekend. A me piace stare lì a vedere e studiare i piloti del Mondiale. Il 2021 è stato combattuto sia in MX2, dove a parte le prime gare in tre, Geerts, Vialle e Renaux, facevano la differenza e Mattia (Guadagnini, ndr) al primo anno è andato veramente forte. Nella MXGP Herlings nelle ultime gare era molto veloce e ha meritato di vincere, è sembrato più maturo anche se poi in quella gara ad Arco ha preso dei bei rischi... Cairoli è stato con loro, poi ha pagato la caduta in Sardegna. Questo sarà il primo anno senza Antonio, per noi italiani è sempre stato un riferimento: sarà strano senza di lui. Herlings proverà a confermarsi, sarà di sicuro in lotta con Gajser e penso anche Prado e Seewer. E poi Febvre, vediamo come rientra”.

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