MXGP, A tu per tu con Ivo Monticelli

MXGP, A tu per tu con Ivo Monticelli© R.Archer

Dopo i primi tre Gran Premi, a Maggiora, abbiamo fatto il punto con Ivo Monticelli sulla sua stagione

13.07.2021 ( Aggiornata il 13.07.2021 17:50 )

Per Ivo Monticelli il 2021 è l’anno della svolta; lasciato a piedi dal suo team a fine campionato, dopo che aveva già un contratto firmato, il marchigiano si è rimesso in cerca di un manubrio e forse alla fine gli è andata anche meglio. A Maggiora, in occasione del terzo round del Mondiale FIM di Motocross 2021 abbiamo fatto una chiacchierata con lui sotto la tenda Kawasaki Monster Energy per farci spiegare com’è cambiata la sua vita negli ultimi sei mesi.

 

Ivo ai nostri microfoni a Maggiora

Un 2021 "tutto nuovo" per Monticelli 

Quest’anno per te è cambiato tutto: moto, team, compagno di squadra e preparatore, non dirmi che sei cambiato anche tu? 

No, no, io sono sempre il solito giocherellone, anche se da un paio di stagioni a questa parte sono cresciuto molto, come pilota e come uomo. 

Un cambiamento imposto in qualche modo... 

Si, se parli del team, si. A fine campionato ero tranquillo, avevo un contratto firmato con la mia squadra ma vicende interne al costruttore hanno fatto si che restassi a piedi. Abbiamo fatto tutto di corsa perché non avrei mai immaginato di dover cercare una soluzione diversa da quella che avevo.

 

In azione in prova a Maggiora col completo "dedicato" per il GP d'Italia

Nuovo Team: "Sono tutti fantastici"

Soluzione che non mi sembra di ripiego. 

No, anzi, diciamo che sono stato molto fortunato, mi è stata data una grandissima chance. All’ultimo momento ho trovato questo contatto e ho colto l’occasione al volo. Avevo sentito vari team, valutato diverse ipotesi ma poi ho scelto questa, anche perché era il mio sogno nel cassetto poter correre con una Kawasaki. E’ stata sempre la mia moto preferita e anche la prima è stata una piccola Kawa 65 con le marce. Non li conoscevo, avevo solo un’idea di massima ma mi sono dovuto ricredere. Il team è francese e non c’è nulla di vero in quello che si dice dei francesi qui da noi. Sono tutti fantastici, il personale, i meccanici, i dirigenti, davvero tutti. Mi hanno accolto subito e sono stati molto sinceri con me. L’ambiente mi piace molto e la differenza la riscontro anche nel lavoro di tutti i giorni.

 

I ragazzi del box di Ivo

Nuovo compagno di squadra: "É un grande campione"

Nel nuovo team hai trovato un compagno di squadra nuovo. A differenza di chi ti ha preceduto, sorprendentemente sembra che tra di voi le cose vadano bene, anche perché visto da fuori Romain non sembra essere la persona più espansiva del paddock. 

Non lo conoscevo, pensavo fosse più antipatico, invece, conoscendolo devo dire che è molto diverso da come appare. Abbiamo lo stesso preparatore (Jackie Vimond ndr) e ci alleniamo insieme. Quest’inverno abbiamo vissuto due mesi in Sardegna nella stessa casa e siamo stati costretti ad imparare a convivere. Io sono un giocherellone anche quando lavoro e abbiamo passato 24 ore al giorno insieme. Posso solo dire che è un bravissimo ragazzo e mi piace perché è molto sincero e diretto e io questa cosa la apprezzo. É un grande campione che lotta per le prime posizioni e per vincere il titolo; da lui posso imparare molto, sia tecnicamente che psicologicamente, per come affronta le gare. Per me è un punto di riferimento e cerco di trarre vantaggio dallo stargli vicino.

 

Ivo con Romain prima di entrare in pista

Hai parlato di imparare e lo stai facendo osservando Romain ma credo che sia soprattutto Vimond a giocare un ruolo importante nella tua crescita. 

E’ il primo anno che ho un vero preparatore e mi sta aiutando molto, ci siamo preparati bene durante l’inverno, abbiamo fatto diversi step importanti e dopo cinque mesi posso dire che con lui sono cresciuto sia fisicamente che tecnicamente. 

Nuova Moto: "E' semplicemente fantastica!"

Arrivavo da un’operazione subita a fine stagione e dal Covid, non salivo in moto da tre mesi e quando ci sono risalito, a febbraio, il primo impatto è stato piuttosto complicato. Ci ho messo un paio di mesi prima di capire come lavora la moto ma abbiamo fatto un gran lavoro e adesso è la moto perfetta per me, è semplicemente fantastica! Credo di avere la moto migliore del paddock in questo momento.

"Ora sta a me dimostrare il valore di quello che abbiamo fatto questo inverno"

A che punto sei rispetto ai tuoi programmi? 

Sono molto motivato, purtroppo in queste prime gare non ho raccolto i frutti del lavoro fatto. In Russia ho fatto un brutto errore mentre ero settimo; ho picchiato duro con la testa e sono andato ko. Questo ha condizionato anche la gara in Inghilterra perché ci sono arrivato senza aver mai girato. Ci ho provato ma ho commesso molti errori, non riuscendo a concentrarmi. Anche a Maggiora, che è una delle mie piste preferite, non ho raccolto quello che potevo. In prova sono andato bene ed ho guidato più rilassato rispetto all’Inghilterra, chiudendo nella top ten. Poi però, non ho portato a casa il risultato che speravo, anche a causa del fango e del pit stop per cambiare gli occhiali. Ma resto positivo, perché so che prima di poter correre devo imparare a camminare. 

Ultime verifiche prima di scendere in pista a Maggiora 

Dopo tre gare sul duro, ci spostiamo sulla sabbia, pensieri? 

Sono quasi tre anni che abito in Belgio, quest’anno sono tornato a casa solo per tre settimane; di sabbia ne vedo molta e comincio a conoscerla bene, non sono preoccupato. Ora sta a me dimostrare il valore di quello che abbiamo fatto questo inverno, perché abbiamo lavorato veramente bene e anche i test hanno dimostrato che sono migliorato molto. Penso positivo e non credo nella sfortuna; so di aver commesso degli errori e devo imparare da questi per migliorarmi ancora.

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