Tony Cairoli dice basta: il simbolo del motocross si ritira a fine stagione

Tony Cairoli dice basta: il simbolo del motocross si ritira a fine stagione© L.Resta

All'Hotel de la Ville di Roma, davanti ad una platea commossa, composta dai vertici di KTM, da giornalisti invitati per l'occasione da tutto il mondo, dal suo team, dai suoi amici e dalla sua famiglia che Cairoli ha annunciato il ritiro dalle competizioni a fine anno

14.09.2021 17:39

Una serie incredibile di capolavori unici


Il podio di Arco nel 2017, una delle vittorie più entusiasmanti di sempre @S.Taglioni

Come dimenticare il primo successo a Namur, nel 2004, su quella che universalmente era conosciuta come la pista più difficile e affascinante dell’intero mondiale, una sorta di Montecarlo nei boschi attorno alla Cittadelle belga, o il primo titolo, ottenuto nel 2005 a Lierop con una mano rotta. E ancora i duelli epici con Christophe Pourcel, persi nel 2006 e vinti nel 2007, la magnifica manche al Nazioni 2006, battendo con la piccola Yamaha 250 i grandi della 450, oltre a Ryan Villopoto, Ben Townley e Ivan Tedesco, l’incredibile titolo del 2009 con la Yamaha 450 privata di De Carli, ultimo mondiale ad essere stato vinto da un pilota privato, su una moto preparata in casa. E poi il 2010, il primo incredibile anno con KTM ed il titolo vinto con la piccola 350, impresa mai ripetuta da nessun altro, se non da lui per i successivi quattro anni consecutivi. Come dimenticare Glen Helen e la gara vinta in terza marcia, con la leva del cambio rotta ad inizio manche. I Nazioni di Franciacorta, di Lommel, di Teutschenthal, fino al trionfo di Pietramurata nel 2017, quando da ultimo riesce a rimontare fino al secondo posto, superando tutti nella stessa curva, vincendo un Gran Premio incredibile, involandosi verso il nono titolo, conquistato poi ad Assen. 

La consacrazione del nono titolo ad Assen nel 2017 @S.Taglioni

Velocità, Fango, Gloria


Cairoli è stato e sempre sarà Velocità, Fango e Gloria, come recita il motto tatuato sulla sua schiena. Cairoli è stato, è e sarà sempre la storia incredibile di un ragazzino siciliano, figlio di una terra tanto bella quanto povera che con una determinazione inarrivabile ha saputo scalare le vette del Mondiale, sino a conquistarne le cime più belle, vincendo almeno un Gran Premio all’anno per 18 anni, conquistando 14 podi iridati in 17 partecipazioni, lottando ancora una volta per farcela contro ragazzi che lo guardavano in televisione quando lui iniziava a mietere successi, sognando di poterlo emulare e che ora lo sfidano ogni domenica. Tim Gajser ha compiuto 25 anni la settimana scorsa, lui ne compirà 36 la prossima, Jorge Prado aveva l’età di suo figlio Chase, quando lui cercava disperatamente di qualificarsi per il suo primo Gran Premio su una Honda 125 due tempi che non andava avanti nemmeno a calci. I suoi coetanei si sono ritirati praticamente tutti, incapaci da anni di competere con le nuove leve e con lui ovviamente, che ha saputo trasformare il suo stile alle nuove piste, ai nuovi format, alle nuove moto.

La partenza, una delle armi più affilate di Cairoli, innumerevoli i suoi hole-shot @S.Taglioni

Tony: tu sei leggenda


Insomma Tony, si, tu sei leggenda, oggi puoi concedercelo. Ci mancherai in pista, anche se ti incontreremo ancora nel paddock, questo l’abbiamo capito ma ci mancherà vederti allineare la moto a quel cancello di partenza che tante soddisfazioni ti ha saputo regalare. Sarà bello continuare a seguirti nelle tue avventure e nelle nuove sfide ma più di tutto sarà bello poter raccontare un giorno di averti visto all’opera, tu davvero, per aspera ad astra. Buona vita Tony.

Sportività e correttezza in una foto, ad Arco quando lo sloveno conquistò l'iride 2020 @ L.Resta

Tony Cairoli, l'uomo che ha portato il Motocross al centro del mondo

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