Il ‘terzo capitolo’ della Dakar

Il ‘terzo capitolo’ della Dakar

Il 5 gennaio prenderà il via l’edizione numero 42 della gara più estenuante al mondo. Dopo l’Africa e il Sud America, è la volta di aprire nuove piste in Arabia Saudita

30.12.2019 ( Aggiornata il 30.12.2019 16:33 )

Dopo 30 anni in Africa e un decennio di avventure esplorando gli spettacolari paesaggi del Sud America, ora la Dakar si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia: il più grande rally raid al mondo si prepara infatti a fare il suo debutto nel Medio Oriente, in Arabia Saudita.

L'evento punta ad offrire ai piloti molto più di una gara: il rally vuol essere un’opportunità di mettersi alla prova fra paesaggi sconosciuti e territori che non sono stati ancora tracciati, dandogli la possibilità di mettere alla prova le loro capacità di guida e di navigazione, e il loro coraggio di affrontare le sfide.

Al via della 42esima edizione della Dakar ci saranno 351 mezzi, 17 in più rispetto al 2019: 170 fra moto e quad, 134 auto e side by side, 47 camion. Ben 53 le nazionalità rappresentate, con 258 piloti francesi, 77 spagnoli, 53 olandesi e 18 sauditi.

UN TERRITORIO INESPLORATO - “Il libro della Dakar racconta la storia di personaggi che hanno avuto la possibilità e il talento di vivere più vite in una”,ha detto David Castera, direttore della Dajar. “Spesso hanno preso al volo opportunità, hanno seguito i loro sogni e hanno attinto al loro coraggio per raggiungere e consolidare il successo. Proprio questa visione ha ispirato Thierry Sabine a esplorare l'Africa con un gruppo di pionieri, portandolo alla creazione della Dakar. Dopo 30 anni di scoperte, incontri e exploit, Étienne Lavigne ha affrontato una nuova sfida quando ha portato la manifestazione attraverso l'Atlantico e portato la febbre di Dakar in un nuovo continente. Ora è giunto il momento di impostare una nuova rotta ed entrare in un territorio inesplorato con la prossima destinazione della Dakar e dei suoi concorrenti: l'Arabia Saudita”, ha spiegato ancora Castera.

“Africa, Sud America ... e ora Asia. Il terzo capitolo della storia è particolarmente affascinante ed emozionante per una gara incentrata sull'esplorazione come la Dakar. Ho provato questi brividi 25 anni fa, quando ho guidato per la prima volta nel Sahara. Ora mi sono imbarcato in una nuova avventura in Medio Oriente. La sfida sportiva che stiamo raccogliendo per la 42a edizione sfrutterà il pieno potenziale di questo vasto paese e il suo mosaico di deserti, montagne, canyon, vallate e paesaggi costieri. Qualunque sia la loro origine e qualunque sia il loro obiettivo, tutti i concorrenti e gli equipaggi della Dakar hanno una cosa in comune: il loro desiderio di camminare dove nessuno ha mai camminato prima. E la loro audacia gli mostrerà la giusta via sulle piste e sulle dune dell'Arabia Saudita”, ha concluso il direttore della Dakar.

I NUMERI - Il percorso della Dakar 2020 prevede 7.856 km, di cui 5.097 km di prove cronometrate. La carovana della leggendaria gara prenderà il via il 5 gennaio da Jedda, per poi dirigersi in direzione di Riyadg in mezzo a montagne e canyon. Il giorno di pausa sarà l’11 gennaio, al termine della prima settimana di gara. Poi i piloti affronteranno il deserto di Rub al-Jali.

Due le tappe Marathon, ovvero quelle dove si corre senza assistenza del team: la decima da 608 km e l’undicesima, da 744 km).

LE NOVITA' - In Arabia Saudita i piloti dovranno fare i conti con le escursioni termiche, con temperature massime oltre i 30° e minime sotto i 5°. Un altro nemico sarà l’oscurità, perché alcune tappe si potranno concluder oltre il tramonto.  Quest’anno è stata inserita anche la Super Marathon, per i piloti meglio classificati fra le moto che hanno a disposizione solo 10 minuti di assistenza. Chi è costretto al ritiro può tornare in gara ma in una classifica separata rispetto a quella generale.

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