Dakar, tappa2: vince Branch davanti a Sunderland, nuovo leader

Dakar, tappa2: vince Branch davanti a Sunderland, nuovo leader

Il pilota del Botswana conquista la seconda tappa del rally, seguito da Sunderland e Quintanilla

 

06.01.2020 ( Aggiornata il 06.01.2020 11:51 )

Dopo il debutto di ieri, i piloti oggi hanno affrontato la seconda tappa della Dakar 2020 che è stata anche una tappa super marathon. Trecentosessantasette chilometri da Al Wajh a Neom con partenza alle 7.45 ora locale caratterizzati da una navigazione che si fa sempre più difficile e richiede sempre più impegno unito ad attenzione. Un percorso caratterizzato principalmente da terra, pietre e sabbia. Un’altra KTM ha centrato la vittoria, ma se ieri era stato Price a primeggiare, questa volta si tratta di Ross Branch che ha chiuso davanti al compagno di marca Sam Sunderland, nuovo leader della classifica generale. Il pilota del Botswana, miglior debuttante nella Dakar dello scorso anno, ha saputo controllare molto bene l’intera tappa, e ha preceduto l’inglese per solo 1’24.

CROLLO PRICE - Terzo posto per la Husqvarna di Pablo Quintanilla, a due minuti e 21 secondo dal primo, mentre chiude in quarta posizione la prima Honda ed è quella di Kevin Benavides, argentino, a tre minuti e 40 secondi dalla vetta. La top 5 è conclusa dalla KTM del fratello Luciano, che paga un ritardo di soli quattro secondi da Kevin. Crolla invece Toby Price, che dopo l’ottima prestazione di ieri è solo quindicesimo con 12 minuti di ritardo dal primo, ed è quindi ora solo nono nella classifica generale, dietro a Joan Barreda (Honda), autore di un sesto piazzamento oggi e di un settimo ieri. Il campione in carica dovrà recuperare terreno nelle prossime tappe per mantenere il contatto con le posizioni di testa. Il primo italiano al traguardo è stato Maurizio Gerini, ventisettesimo con la sua Husqvarna, a 29 minuti dal primo.

CADUTA PER SANZ - È incappata in una caduta Laia Sanz, nelle prime fasi della tappa, che però è riuscita comunque a raggiungere il traguardo a 43 minuti di ritardo dal leader. Ora i piloti avranno a disposizione solo 10 minuti per affrontare le modifiche tecniche alla moto in vista della terza giornata e non potranno contare su alcuna assistenza. Domani li attenderanno oltre 400 km di speciale – quasi 500 in totale considerando anche il trasferimento – e avranno un avversario in più nell’altitudine, dato che raggiungeranno il punto più alto previsto in questa Dakar, 1400 metri.

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