Africa Eco Race, Botturi: “Devo abituarmi di nuovo a questi terreni”

Africa Eco Race, Botturi: “Devo abituarmi di nuovo a questi terreni”

“Proprio negli ultimi chilometri ho avuto un'incertezza e ho rallentato perché non sapevo se ero sulla pista giusta”, dice il bresciano, che perde la leadership della gara

 

09.01.2020 ( Aggiornata il 09.01.2020 11:16 )

La seconda tappa dell’Africa Eco Race, 329 km da Tarda a Mhamid, era proprio una classica del Marocco, con tanti sassi, piste pietrose e qualche duna verso la fine: in definitiva veloce, ma anche navigata.

“Tutti dicono che era la stessa tappa dello scorso anno, ma sinceramente io non me la ricordavo”, ha commentato Alessandro Botturi appena arrivato al bivacco.

Ho fatto la mia gara, aprendo la strada ma facendo molta attenzione perché se è vero che era veloce, è anche vero che era molto facile sbagliarsi. Proprio negli ultimi chilometri, quando Pal Anders mi stava dietro, anche se staccato di qualche centinaio di metri, ho avuto un'incertezza e ho rallentato perché non sapevo se ero sulla pista giusta”.

Alessandro Botturi si è piazzato terzo di giornata, passando così in seconda posizione nella generale alle spalle di Pal Anders Ullevalseter. Ma solo per 1’ e 29”.

“Conosco già Ulleval e so come viaggia”, ha detto il 'Bottu'. “Però oggi ho avuto modo di osservare anche Lyndon (Poskitt, ndr). Devo dire che non se la cava male, è veloce e anche con la navigazione sbaglia poco, mi sa che dovrò tenerlo d'occhio".

“Sto cominciando a entrare in gara”, aggiunge Botturi. “Devo abituarmi di nuovo a questi terreni e al road book ed ogni giorno è importante”.

Oggi si scende ancora più a sud, in Marocco, con la terza tappa da Mhamid a Oued Draa: una tappa di 516 chilometri di cui 497 e mezzo di prova speciale (leggi qui).

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