Kevin Benavides: “Mi sono preparato una vita per vincere la Dakar”

Kevin Benavides: “Mi sono preparato una vita per vincere la Dakar”

“Nell’ultima speciale i piloti davanti sono andati in direzione sbagliata. Io ho visto le loro impronte ma sapevo che erano non erano giuste. Mi sono fidato della mia navigazione e ho aperto la strada”, racconta il vincitore della Dakar 2021

16.01.2021 ( Aggiornata il 16.01.2021 13:56 )

“Che gara incredibile! La più dura che mi sia capitato di correre!” ha detto Kevin Benavides dopo la vittoria della sua prima Dakar.

Anche la speciale di oggi (venerdì 15 gennaio) è stata incredibilmente complicata, sapevo che dovevo difendermi. Al km 14 ho fatto un piccolo errore, ho perso un po' di tempo, ma ho continuato a spingere", continua Benavides. "Poi al km 55 i piloti davanti si sono persi in una nota, sono andati in direzione sbagliata, io ho visto le loro impronte ma sapevo che erano sbagliate, così mi sono buttato su un'altra strada. In quel momento mi sono dovuto fidare molto della mia navigazione e dell'istinto. Sono riuscito a trovare la strada giusta, questo ha fatto sì che gli ultimi 150 km li aprissi io e dovessi dare il 120 % perché sapevo che aprendo pista si può perdere tempo…"

È stata una gara incredibile fino all'ultimo minuto, e alla fine sono riuscito a lasciarmi andare e a piangere dall'emozione per questa vittoria che stavo sognando da tanto tempo. Mi sono preparato non da un anno, ma da una vita intera per ottenere questo! Sono davvero felice. Ancora non credo che sia reale…” conclude Kevin.

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La Dakar di Benavides


Kevin Benavides ha iniziato la Dakar con un settimo posto dopo il prologo di 10 km. Dopo una prima tappa complicata, dove ha iniziato a prendere il feeling con il roadbook e la moto, nella seconda giornata ha subito conquistato il secondo posto e lo ha mantenuto anche nella terza speciale.

Benavides è tornato sul podio anche nella quarta tappa, piazzandosi secondo nonostante qualche piccolo errore. La prima vittoria è arrivata nel giorno più difficile, il quinto, quando è caduto su una duna e il suo casco si è rotto nell’impatto con il GPS. Nonostante la ferita al naso e le caviglie doloranti, l’argentino della Honda ha siglato la vittoria di tappa. Il giorno successivo Benavides ha continuato a lottare contro il dolore, limitando i danni, in vista della giornata di riposo.

La Dakar ha poi ripreso con le due tappe Marathon. Nella settima speciale, però, a 70 km dalla fine Benavides ha commesso un errore di navigazione e ha perso una decina di minuti. L’indomani l’argentino è partito indietro, ma ha spinto ed è riuscito a recuperare posizioni, risparmiando la moto, che lo ha portato sano e salvo al bivacco dopo due giorni senza assistenza.

Nella nona tappa Kevin è tornato alla vittoria, che ha dedicato all’amico Paulo Goncalves. “La tappa è passata sul mare, con un paesaggio molto bello ma è stata molto lunga, difficile, tecnica, di molta navigazione e anche molto pericolosa. Mi sono sentito a mio agio ho potuto stringere tutto il giorno”, dirà Benavides.

L’indomani il pilota Honda ha aperto la strada, incappando in qualche difficoltà di navigazione ma concludendo comunque al secondo posto e passando al comando, complice anche l’uscita di scena di Corbejo Florimo.  

Nella penultima tappa Benavides si è piazzato terzo, mantenendo il comando, e nella dodicesima e ultima speciale l’argentino della Honda si è limitato ad amministrare, conquistando così la sua prima Dakar.

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