Esclusiva, Orioli su Petrucci: “Sarà uno dei protagonisti nel 2023”

Esclusiva, Orioli su Petrucci: “Sarà uno dei protagonisti nel 2023”© Danilo Petrucci

Il quattro volte vincitore alla Dakar in moto ha commentato il primo Rally Raid del ternano, sperando che sia protagonista nell’edizione del prossimo anno

13.01.2022 ( Aggiornata il 13.01.2022 12:08 )

La Dakar 2022 è alle sue battute finali e nonostante le difficoltà di questa seconda settimana Danilo Petrucci sta calamitando su di sé tutte le attenzioni, specialmente dei grandi protagonisti del Rally Raid quando ancora si chiamava Parigi-Dakar

Ne abbiamo parlato con uno di questi grandi, un pilota che ha vinto quattro edizioni in moto del Rally Raid più famoso del mondo, Edi Orioli

Edi, un tuo commento sulla prestazione di Danilo Petrucci.

Posso solamente fargli un grande complimento perché non avrei mai immaginato che già dalla prima tappa avesse le capacità di stare con i primi. Ovviamente per lui è tutta una esperienza nuova, da quello che so non ha fatto grandi corse nel deserto in preparazione, di conseguenza si è presentato a fare la più difficile. Devo dire che per essere la sua prima partecipazione si è già distinto con i migliori e quindi non posso che augurargli di ritornare alla Dakar e farci fare il tifo per un italiano nelle prime posizioni di classifica.”

E’ proprio quello che sorprende, catapultato alla Dakar senza preparazione e sta facendo molto bene pur essendo fuori dalla classifica generale…

“Ha avuto penalità nel secondo o terzo giorno ed è stato recuperato per poi ripartire. Ma nelle tappe dove non ha avuto problemi riuscendo a stare coi primi, ha dimostrato una grande capacità di guida. E’ molto diversa da quella che facevo io, basta vedere la classifica per rendersi conto che tra il primo ed il secondo ci sono 2’. Significa che chi parte davanti è svantaggiato mentre chi parte dietro ha più possibilità di recuperare la traccia di chi ha aperto la strada per tutti. Questo non vuol dire che Petrucci non è bravo, dovrà farci vedere quando ci sarà una tappa giusta di navigazione per fare uno scarto maggiore rispetto agli avversari. Sicuramente di manetta ne ha, prima di correre in pista non sapevo che avesse fatto Motocross ed Enduro che gli sono serviti parecchio.”

Paradossalmente ha avuto più problemi in questa settimana che nella prima…

La Dakar è fatta di tanti km, tante incognite, può capitare, non va sempre bene. I primi sono lì che se la giocano, ci vuole tanta esperienza. Secondo me deve già essere felice del suo risultato, credo sia la cosa giusta. Se devo fare dei paragoni, la gara è un’altra cosa rispetto a quella che facevamo noi, quest’anno oltretutto è stata accorciata ancora di più perché le speciali sono tutte corte, noi facevamo tappe di 800 km ed era forse un po’ più vera. C’è il solito GPS che ha sballato un po’ tutto il sistema di navigazione anche se i piloti si perdono anche con il GPS. Non è lo stesso fascino della Dakar di un tempo.”

Anche se ha l’invidiabile record di essere il primo pilota a vincere in MotoGP ed una tappa alla Dakar…

Questo non glielo toglie nessuno e spero che ne vincerà di altre alla Dakar, ne sarei molto felice.”

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