Zacchetti racconta la sua Dakar: “Quest'anno è andato tutto secondo i piani”

Zacchetti racconta la sua Dakar: “Quest'anno è andato tutto secondo i piani”

Il pilota piemontese, reduce dalla trasferta saudita, ci ha parlato della sua esperienza in esclusiva: “Sono arrivato in fondo senza problemi e sto già pensando al 2023. Petrucci? Ha portato interesse verso la nostra disciplina”

21.01.2022 ( Aggiornata il 21.01.2022 13:06 )

La Dakar 2022 è ormai andata in archivio, con la vittoria di Sam Sunderland sulla Gas Gas e migliaia di chilometri percorsi da centinaia di piloti in Arabia Saudita. Tra i numerosi centauri italiani giunti a destinazione a Jeddah va annoverato Cesare Zacchetti, che in sella alla sua KTM è riuscito a concludere la maratona più dura del mondo nella classe Original by Motul, ovvero la cosiddetta “Malle Moto” in cui i piloti possono contare soltanto sulle proprie forze.

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Il piemontese ci ha raccontato la sua avventura, andata secondo i piani: “Devo dire che quest'anno mi è sembrata quasi semplice, visto che sono riuscito a non cadere mai e a procedere con un buon passo per tutte le giornate. Ovviamente non è stato facile per davvero viste le numerose insidie del percorso, ma mi sono davvero goduto questa Dakar, corsa divertendomi e con il giusto spirito d'avventura, grazie anche alla classe Malle Moto che, secondo me, racchiude tutta l'essenza di questa gara”.

A proposito della location araba, motivo di polemica per diversi appassionati e piloti, Cesare ha le idee chiare: “E' vero, non è più il classico percorso con partenza da Parigi e arrivo a Dakar, ma non lo vedo come un punto a sfavore della competizione, perchè io sono uno di quelli che fa queste esperienze anche per godermi il viaggio vedendo posti nuovi che, altrimenti, non avrei mai visitato. Da questo punto di vista, l'Arabia Saudita è incredibile visto che durante la gara si scorgono paesaggi bellissimi, anche se sarebbe bello correre superando il confine in altri Paesi come l'Oman o il Kuwait. Magari succederà nel 2023”.

Un 2023 che, salvo imprevisti, dovrebbe rivederlo al via del celebre rally: “Se tutto va secondo i piani, conto di esserci anche l'anno prossimo. Il bello della Dakar è che si inizia a preparare tutto con grande anticipo, perchè per correrci serve una buona preparazione fisica e quindi ci si tiene in forma tutto l'anno per poter ottenere un buon risultato in una gara che, come detto, pur essendo diversa da com'era una volta, continua ad essere durissima”.

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“Petrucci ha dimostrato di non aver paura”


Uno dei grandi motivi d'interesse di quest'anno è stata la presenza di Danilo Petrucci, che secondo il 52enne ha disputato una gran gara: “Sapevamo che Danilo, da amante del fuoristrada, sarebbe andato fortissimo. Ha stupito tutti andando a vincere una tappa e, soprattutto, dimostrando di non aver paura pur confrontandosi con piloti che sono dei veri e propri specialisti di questa disciplina. Inoltre, la sua presenza ha portato grande interesse verso la gara, perchè arrivando dalla MotoGP ha portato un pubblico molto ampio. Se tornasse il prossimo anno, con l'esperienza maturata e la consapevolezza di doversi gestire un po' di più, potrebbe essere un serio contendente per il titolo”.

Infine, non è mancata una battuta sul vincitore Sam Sunderland e sulla grande lotta al vertice: “Era difficile pronosticare la vittoria di Sunderland, perchè quest'anno ci sono stati davvero tanti piloti in grado di lottare alla pari. Basti pensare che fino a due giorni dal termine in testa c'era Van Beveren che poi non ha chiuso nemmeno tra i primi tre. Ci tengo però a sottolineare anche la prestazione di un giovanissimo, Mason Klein, che per ciò che ha dimostrato all'esordio penso possa diventare un futuro pilota ufficiale KTM”.

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