Esclusiva, Paolo Lucci: “Quando ci corri, la Dakar diventa la tua vita”

Esclusiva, Paolo Lucci: “Quando ci corri, la Dakar diventa la tua vita”© BAS World KTM Racing Team

Dopo aver chiuso l'edizione 2023 come miglior italiano (e 15° assoluto), il pilota di Castiglion Fiorentino ci ha raccontato la sua avventura nel Rally Raid più importante al mondo

19.01.2023 ( Aggiornata il 19.01.2023 14:58 )

La Dakar 2023 è ormai andata in archivio, con un epilogo emozionante in cui è stato l'argentino Kevin Benavides a conquistare la vittoria per la seconda volta in carriera. Per quanto riguarda i colori italiani, il migliore è stato invece Paolo Lucci, che pur essendo soltanto alla sua seconda Dakar è riuscito a brillare chiudendo in quindicesima posizione assoluta e al secondo posto tra le Rally2.

Di Castiglion Fiorentino come il leggendario e compianto Fabrizio Meoni, Lucci ha affrontato una gara ricca di colpi di scena (e qualche disavventura) con la KTM del BAS World Rally Team, con cui disputerà l'intero mondiale Rally Raid. Rientrato in Italia, l'abbiamo sentito per farci raccontare in prima persona la sua esperienza: ecco cosa ci ha detto, in esclusiva.

Lucci: “Soddisfatto del mio risultato finale”


Allora Paolo, com'è andata la tua Dakar 2023?

Tutto sommato è andata bene e sono soddisfatto del risultato finale. Non è una novità, ma è una corsa davvero impegnativa anche solo da portare al termine. Dopo la delusione dello scorso anno, in cui ho dovuto abbandonare la corsa anzitempo, questa volta volevo assolutamente finirla e sono felice di esserci riuscito, anche se non senza qualche difficoltà, come la brutta caduta nella quinta tappa. Tutto sommato, posso dire di aver trovato decisamente più dura la prima settimana rispetto alla seconda”.

Com'è stato il percorso di quest'anno?

Molto vario. Nella prima settimana abbiamo incontrato percorsi veloci, passaggi da enduro estremo, pietre...di tutto! La seconda invece era incentrata sulle dune, che per quanto fossero complicate erano comunque più semplici e brevi rispetto a ciò che abbiamo incontrato nella prima parte, almeno per noi che abbiamo corso con le moto. Inoltre, il meteo ha complicato ulteriormente le cose, tra bivacchi allagati e fango nelle speciali, ma fa tutto parte del gioco”.

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