Il piemontese è riuscito a concludere il Rally Raid saudita per la quarta volta consecutiva, riportando in gara i mitici colori Lucky Explorer: ecco cosa ci ha raccontato in esclusiva
A proposito del meteo, quanto ha complicato le cose per voi della Malle Moto?
“Molto, visto che oltre a tutti i problemi legati agli spostamenti sotto la pioggia e al fango nelle speciali, noi che non avevamo assistenza dovevamo dormire nelle tende e in un paio di notti è stato impossibile visto che il bivacco era completamente allagato. Abbiamo dormito in strutture che solitamente si usano per mangiare o in sala stampa, ma anche questo fa parte dell'avventura e l'avevamo messo in conto”.
Parlando del percorso, quello di quest'anno è stato diverso dai precedenti: ti è piaciuto?
“Sì, soprattutto perchè è stato molto vario. Nella prima settimana abbiamo disputato prove con tante pietre e percorsi veloci, quasi enduristici, per poi spostarci nel classico deserto a cui tutti pensano quando si parla di Dakar, con dune alte e tantissima sabbia soffice nella seconda settimana. Siamo anche passati dall'Empty Quarter, che è una vera e propria distesa immensa di sabbia con una navigazione impegnativa. Ma devo dire che, in generale, dal punto di vista di percorsi e paesaggi l'Arabia Saudita regala sempre grandi soddisfazioni”.
Dakar, Howes al settimo cielo: "Un onore salire sul podio con due leggende"
Hai detto che con Ottavio vi siete aiutati spesso. Il rapporto con gli altri piloti alla Dakar, è sempre particolare...
“E' un rapporto fantastico, perchè non siamo solo rivali, ma soprattutto colleghi e amici. Credo che lo spirito debba essere questo quando si affrontano delle gare così dure e, anzi, ci tengo a precisare che l'ottimo rapporto non si crea soltanto con i propri connazionali, che spesso si conoscono già prima della gara, ma anche con avversari in arrivo da ogni parte del mondo. E' anche questo che rende la Dakar una vera e propria esperienza, oltre ad una gara come tante altre”.
Ora che la Dakar è finita, conosci già i tuoi prossimi impegni?
“I miei programmi per il resto della stagione non sono ancora definiti del tutto, ma con buona probabilità rifarò il Campionato Italiano Motorally e poi qualche altra gara da utilizzare come pretesto per viaggiare. Ad esempio, mi piacerebbe correre la “Roof of Africa” a settembre, che si disputa in Lesotho ed è organizzata da Charan Moore, vincitore della Malle Moto. Sarebbe una gran bella avventura da inserire nel mio calendario di quest'anno”.
Gabriel Fabio Vuono: "Sogno la MotoGP, nel segno di Capirossi"
2 di 2
Link copiato