Il team Celestini partner di FIM Europe

Il team Celestini partner di FIM Europe

La squadra impegnata nell'europeo di Motocross e nel CIV ha ospitato per uno stage i diplomati del Master in Motorcycle Management

21.07.2017 11:09

La Federazione Motociclistica Europea – FIM Europe – ha realizzato un’interessante iniziativa per formare nuovi manager nel mondo del motociclismo e ha dato vita ad un Master in Motorcycle Management del quale vi abbiamo parlato a questo link, con l’obiettivo di acquisire la conoscenza dell’ordinamento sportivo e delle istituzioni del motociclismo a livello internazionale, continentale e nazionale, acquisire la capacità di amministrare il team, di indirizzarne la comunicazione, di  sviluppare le qualità di leadership e le capacità relative al team building e al problem solving.

Le lezioni si sono svolte all’Università Foro Italico di Roma, dallo scorso novembre fino a febbraio al termine del corso è stato progettato, come completamento della preparazione degli studenti, una formazione "sul posto di lavoro" con un Team, accanto al Team Manager.

“Per il tirocinio studente ha scelto la disciplina di cui si è occupato”, spiega Alessandro Sambuco, Segretario Generale della FIM Europe e promotore del corso.
“Penso che questo contatto con la realtà operativa del Team Manager sia fondamentale per gli studenti per due ragioni principali: possono concentrarsi meglio su ciò che è richiesto al Team Manager in un weekend di gara in termini di operazioni e "vivere" da vicino il suo essere il Team Leader; possono controllare il livello di conoscenza acquisito durante il corso fornendo approfondimenti su eventuali mancanze.
“Le prime tappe di tirocinio si sono svolte con il team Celestini sia per il Motocross che per la Velocità. Desidero ringraziare personalmente chi ha deciso di offrire questa opportunità speciale agli studenti per la loro crescita professionale e per completare la formazione offerta dal Corso”, aggiunge Alessandro Sambuco.

CHI HA FATTO LO STAGE - Lavinia Soppelsa, 26 anni, e Michele Fusillo, 40 anni.

Quali erano le vostre aspettative prima del corso?

Lavinia: “Le mie aspettative erano alte da un punto di vista didattico, e sono state mantenute. Ho imparato che non si smette di apprendere. La base teorica è stata importantissima e mi è piaciuto soprattutto l’aspetto psicologico, che infatti ho affrontato anche nella mia tesi”.

Michele: "Sono stato attratto a questo corso dalla mia passione per il motociclismo per avvicinarmi a questo mondo, vedere com’è strutturato e cosa ti può dare. E’ stato un modo ottimo perché mi ha dato la possibilità di vedere il motociclismo a 360°, dagli aspetti legali a quelli tecnici alla psicologia del pilota. Mi ha fatto capire com’è difficile. Facendo motocross con mio figlio ne ero già cosciente, perché preparo i mezzi, so quanto devi lavorare e quanto è faticoso. Però vederlo declinato in un aspetto più ampio, i weekend di gara, è stato bello. Mi ha dato più nozioni di quello che mi aspettavo. La ciliegina sulla torta è il tirocinio da Celestini. Loro sono il team ufficiale KTM del settore giovanile. E’ bello vedere i materiali che testano i team ufficiali".

Lavorativamente pensate che questo corso vi sia stato utile?

Lavinia: "Lavorativamente vedo il mio futuro faticoso ma sono fiduciosa sia riguardo le mie capacità sia riguardo le persone che mi stanno facendo lavorare con loro. A corso fatto, ci vuole tanta esperienza, umiltà e voglia di imparare, questo ho appreso nelle ultime settimane. Sono stata molto felice di poter entrare nei box di un campionato come quello italiano per vedere come si svolge un weekend di gare".

Michele: "E’ un lavoro che costringe a degli sforzi enormi, economici e fisici. Devi avere una passione irrefrenabile. Ho già un lavoro, sono agronomo, ma mi farebbe piacere cambiare, e impegnarmi soprattutto nel settore giovanile, che già vivo nel rapporto con mio figlio, che ha 7 anni e corre in motocross".

I TEAM MANAGERAbbiamo incontrato Sandro Celestini nel suo quartier generale di Civitavecchia. Qui lavorano anche suo figlio Alessandro, che segue il settore velocità, e Gianluca, che si occupa delle relazioni esterne. Abbiamo intervistato i due team manager.

Quando e come è iniziata la vostra attività di team manager?

Sandro - "Era il 1994: correvo ancora nel motocross. Poi ho iniziato ad aiutare Emiliano Caprioli che era a piedi e mi sono tolto la moto per darla a lui. Da allora ho capito che potevo aiutare qualcuno. Abbiamo iniziato l’avventura con Claudio De Carli, con Caprioli e Claudio Federici, secondo al campionato europeo, che erano a piedi. Da allora abbiamo avuto in squadra anche Camerlengo, Cherubini e lo stesso Antonio Cairoli. Adesso il team del mondiale lo segue completamente Claudio De Carli e io lavoro con i giovani, cercando di aiutare chi ha le capacità e non le possibilità".

Alessandro – "Tre anni fa con mio padre. Adesso seguo tutto il settore velocità".

Qual è l’aspetto di maggior soddisfazione del vostro lavoro di team manager?

Sandro - "I due piloti vivono a casa nostra, grazie anche a mia moglie, come se fossero altri due figli. Noi guardiamo la struttura, la moto, il camion, ma dietro c’è anche tanti aspetti che nessuno conosce".

Alessandro - "Avere fiducia dei piloti e portarli ad avere dei risultati. Lavoro molto a livello mentale con i piloti, cerco di entrare in sintonia con la testa del pilota".

E qual è  l’aspetto più difficile e impegnativo?

Sandro - "Quello organizzativo, perché devi preparare una stagione nel più breve tempo possibile, e ogni volta devi avere tutto ciò che serve per la partenza: ci sono occasioni in cui non si rientra dopo una trasferta, ma si continua per quella successiva. E allora devi avere tutto: ricambi, attrezzatura, etc. Quando un team del genere si sposta, tutti gli occhi sono puntati addosso".

Alessandro - "Tra gli aspetti più difficili c’è quello di interfacciarsi con i piloti, ognuno ha il suo carattere e le sue esigenze. E’ una grande responsabilità ma proprio per questo mi affascina".

Che cosa avete voluto trasmettere maggiormente agli allievi del corso che sono venuti a fare il training da voi?

Sandro - "Tutta la mia esperienza. Sono contento di essere coinvolto in questa avventura dalla Federazione Motociclistica Europea. E’ giusto aiutare chi investe sui giovani, anche a livello di team manager".

Alessandro - "L’approccio con i piloti, l’aspetto organizzativo, le tempistiche: il weekend richiede decisioni rapide, entrare in sintonia con il team e con il pilota".

Quali sono gli impegni del vostro team per questa stagione?

Sandro - "Abbiamo una struttura che segue Andrea Zanotti, sanmarinese, che lo scorso anno  ha concluso 10° all’europeo disputando 4 gare in meno. In squadra con noi c’è anche Emilio Scuderi, che è un pupillo di Antonio Cairoli. Hanno 15 anni e corrono nella EMX 125.

"Mio figlio Alessandro, segue la velocità con Gabriele Fusco, un pilota interessante impegnato nel National Trophy 600, nel contesto del CIV. Il nostro scopo è stare vicino ai giovani perché molti genitori non hanno la capacità di seguire i figli". 

IL PRESIDENTE DI FIM EUROPE - "Il primo Corso in Motorcycle Management è stato un grosso successo", ha commentato il Presidente di FIM Europe, Dr. Wolfgang Srb. "Sono grato all'Università, ai tutti i professori che hanno tenuto le lezioni, ma prima di tutto agli studenti che hanno frequentato il Corso con esiti proficui. Hanno imparato molto in questi mesi: nozioni che potranno essere loro utili nei loro impegni, che siano con una squadra o con una Federazione. Gli auguro un grande futuro!"

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