BSB, ipotesi naked: si lavora alla nuova categoria

BSB, ipotesi naked: si lavora alla nuova categoria

Il boss della Superbike britannica, Stuart Higgs, ha confermato la volontà di creare una nuova categoria dedicata alle moto senza carena, che assecondi le richieste di mercato e dei costruttori

18.04.2020 ( Aggiornata il 18.04.2020 19:04 )

Dall’Aprilia Tuono V4 1100 Factory, alla Ducati Streetfighter V4, passando per la KTM 890 Duke R e le nuove Kawasaki serie Z, il 2020 è stato un anno ricco di novità sul fronte delle naked, super naked e maxi naked.

Oltre a farsi largo nel mercato a due ruote, le nuove sportive senza carena potrebbero presto allargare il loro raggio d’azione, passando dalle strade ai circuiti, per tornare a essere protagoniste nel mondo del motorsport britannico.

Un’idea lanciata da qualche motociclista entusiasta? No, un vero e proprio progetto che inizia a prendere forma. Come ha ammesso il Direttore del BSB, Stuart Higgs, in un’intervista esclusiva a Bennetts BikeSocial.

Nasce una nuova classe


La crescente popolarità delle naked, streetfighter o roadster, che dir si voglia, non ha lasciato indifferenti i vertici della Superbike britannica, che hanno pensato di cavalcare l’onda iniziando a lavorare alla stesura di un regolamento per una nuova classe, destinata appunto alle moto senza carena.

Un segmento che rientra nella produzione di tutti i più grandi marchi motociclistici e che potrebbe far gola, se non proprio a tutti, alla stragrande maggioranza dei costruttori. Almeno nelle intenzioni del boss del BSB.

“Al momento, non esiste una categoria in cui tutti siano rappresentati, - ha dichiarato Higgs - mentre in questo particolare tipo di classe puoi avere anche otto o addirittura nove produttori; MV, Triumph, i quattro giapponesi, BMW e Ducati. Potresti facilmente immaginare una gamma di moto da 800-1000 cc; bicilindriche, tricilindriche, a quattro cilindri, comparabili fra loro”.

“Parliamo regolarmente con i produttori e proprio all'inizio di quest'anno abbiamo iniziato un altro giro di discussioni con loro per vedere cosa vogliono”, ha continuato a spiegare.

“Nel clima attuale, i costruttori avranno posizioni molto delicate, ma ci sono settori importanti per loro e alcuni che meritano o richiedono una qualche forma di esposizione sportiva. Penso che un valido esempio sia quello delle moto da 800-1000 cc, una fascia in cui ogni produttore ha qualche modello a catalogo”.

Un regolamento che accontenta tutti


Pur prendendo le mosse dalle necessità dei produttori e dalle richieste del mercato moto, la nuova classe dedicata alle naked vorrebbe trovare il giusto compromesso con le aspettative di tifosi e appassionati delle corse. Un lavoro complicato, ma non impossibile, e per il quale Higgs sembra aver già trovato l’uomo adatto a creare il giusto mix.

“Ho incaricato il mio esperto Neil Spalding, di scrivermi una serie di regole - ha spiegato -. Penso che ci sia certamente richiesta, e sarei interessato a vedere cosa ne pensa il pubblico. Penso che molte delle nostre classi abbiano visivamente lo stesso aspetto, quindi qualcosa che rifletta il mercato e ciò che la gente sta acquistando e sia visivamente interessante e competitivo - non ha alcun aspetto negativo”.

Le moto protagoniste


Parlare di moto da 800 a 1000 cc vuol dire aprire la categoria a tantissimi modelli che fanno sognare gli appassionati: dalle più “tranquille” Triumph Street Triple 765, Yamaha MT-09 e MV Agusta Brutale 800 alle vere e proprie “big bike”, come le nuove Kawasaki Z H2 e KTM 1290 SuperDuke R.

Proprio per questo, il boss del BSB vuole andarci con i piedi di piombo, valutando attentamente quali caratteristiche devono avere le moto da impiegare nella categoria.

“Non è mai semplice introdurre una nuova classe di gara. Penso sia valida e ci andremo cauti parlando con l'industria, per vedere chi avrebbe voglia di partecipare e correre. Non c'è un enorme surplus di team, budget e piloti che cercano una nuova classe se non c'è spazio per lei. Penso che sia qualcosa che necessita di ulteriori approfondimenti”, ha aggiunto Higgs, che non esclude comunque la possibilità di ricorrere a pezzi unici preparati appositamente per la classe.

Un ritorno alle origini


Insomma, gli aspetti da valutare sono ancora tanti, troppi per immaginare che la classe naked possa diventare realtà prima di uno o due anni. Ma la volontà di attuare il progetto c'è tutta e l’attesa potrebbe essere ampiamente ripagata, dando nuovo lustro alla Superbike britannica, che andrebbe distinguersi dal Mondiale delle derivate di serie.

Accontentando industria e addetti ai lavori, il BSB potrebbe fare delle naked la sua cifra distintiva, facendo sognare gli appassionati con moto un po' più alla portata del grande pubblico, che inizia a virare sulle moto senza carena.

Avvicinarsi alla produzione di serie, quindi, non sarebbe soltanto un'operazione volta ad accaparrarsi l'investimento dei principali costruttori di moto, ma un vero e proprio ritorno allo spirto della SBK delle origini, che negli anni '80 rispecchiava ben più di oggi l'andamento del mercato, senza che ne risentisse la competizione.

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