Che fine ha fatto: Shane Byrne

Che fine ha fatto: Shane Byrne© GPAgency

Il secondo atleta di Sua Maestà a finire sotto la lente d’ingrandimento del nostro focus “Che fine ha fatto” è il sei volte campione del BSB con un passato nel Mondiale Superbike ed in MotoGP

13.03.2021 ( Aggiornata il 13.03.2021 18:10 )

Oggi è il commentatore per Eurosport UK al seguito del Mondiale Superbike e del BSB ma fino al 2018 del campionato inglese ne è stato pilota e sei volte campione, quattro con Ducati e due con Kawasaki, oltre ad aver vinto due gare nel Mondiale Superbike ed essere stato in MotoGP. Stiamo parlando di Shane “Shakey” Byrne.

Gli inizi


Nato a Lambeth il 10 dicembre 1976, la sua carriera si sviluppa principalmente nel campionato nazionale. Dopo una lunga gavetta nei confini inglesi, nel 1998 partecipa al round europeo del Mondiale Supersport a Brands Hatch in sella alla Yamaha senza peraltro riuscire a partire per la gara.

La Superbike


Da pilota Ducati nel BSB disputa un paio di gare inglesi come wild card nel Mondiale Superbike, Silverstone e Brands Hatch. Nel primo round fa 9° e 5° mentre a Brands Hatch è due volte 10° chiudendo con 30 punti in 21^ posizione.

Nel 2003 disputa come wild card il round di Brands Hatch vincendo entrambe le gare, uniche in carriera in Superbike.

Il 2009 è l’anno della prima stagione effettiva di Shakey in Superbike con la Ducati del team Sterilgarda. Stagione che lo vede andare a punti in 22 gare su 28 con un paio di acuti importanti: il secondo posto a Misano in gara-1 alle spalle di Spies ed il doppio quarto posto nel round finale di Portimao per un totale di 192 punti e l’8^ posizione finale.

Rimane in Superbike anche nel 2010 con la Ducati del team Althea al fianco di Carlos Checa. Stagione che lo vede andare a punti in tutte le gare tranne gara-1 a Valencia ma senza salire sul podio. Tre volte sesto come miglior risultato, chiude a quota 169 punti in 10^ posizione.

La sua carriera in Superbike si chiude con 2 vittorie, 3 podi e 441 punti in 60 gare disputate. 

La MotoGP


Il successo nel BSB del 2003 apre le porte della MotoGP a Byrne per il 2004. A chiamarlo è il team MS Aprilia Racing per guidare la RS Cube, evoluta rispetto all’anno precedente. Byrne fa molta fatica e la stagione non decolla. Racimola solo 18 punti nelle 11 gare completate chiudendo al 20° posto.

Nel 2005 inizia la stagione in sella alla Proton KR5 KTM: raccoglie solo 1 punto in 9 gare. In Malesia e a Losail sostituisce Bayliss sulla Honda del team di Sito Pons andando a punti in entrambe le gare e chiudendo la stagione con soli 6 punti al 24° posto.

La carriera in MotoGP termina con 24 punti in 20 gare disputate tra il 2004 ed il 2005.

Il BSB


Gran parte della carriera di Shane si sviluppa nel campionato inglese Superbike. Nel 2003 centra il suo primo titolo inglese in sella alla Ducati 998F02 del team di Paul Bird con 488 punti e 12 vittorie su 24 gare e 5 pole position.

Dopo le esperienze fallimentari in MotoGP, torna nel campionato inglese arrivando a prendersi il secondo titolo nel 2008, sempre in sella alla Ducati del team Airwaves-GSE con 474 punti e 10 gare vinte su 24.

Dal 2011 è una presenza fissa del campionato inglese. Nel 2011 corre in sella alla Honda del team HM Plant al fianco del giapponese Kiyonari. A fine 2011 lascia Honda per passare in Kawasaki. Con la verdona di Akashi centra il titolo nel 2012 e 2014 prima del rientro in Ducati.

Rientrare in Ducati porta bene al pilota inglese perché nel biennio 2016-2017 centra il quinto e sesto titolo nazionale, l'ultimo della sua carriera.

L’incidente


Il 17 maggio 2018 si disputano i test infrastagionali a Snetterton. Shane Byrne, sei volte campione, è in pista per prepararsi alle prossime gare della stagione quando cade alla curva 3. Nell’incidente riporta contusioni ad entrambi i polmoni, frattura di tutte le costole, quattro vertebre, collo in due punti, setto nasale, clavicola. Un brutto incidente dal quale Shane ne esce miracolosamente in vita nonostante le tante fratture. Stagione finita ed anche carriera motociclistica finita per l’esa campione inglese.

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