Christophe Ponsson: “Per me è fondamentale essere nel CIV"

Christophe Ponsson: “Per me è fondamentale essere nel CIV"

"Non penso più alla brutta avventura in MotoGP, ma soltanto alla RSV4, la moto di Biaggi e Guintoli. Sogno il ritorno nel Mondiale", dice il francese

31.01.2020 09:25

Fatichi a contenere l’entusiasmo.

"Ho apprezzato parecchio la connessione instaurata con la RSV4, il primo contatto con moto e team Nuova M2 Racing è stato davvero proficuo. Per me si tratta di un grosso cambiamento rispetto a ciò che ho guidato negli ultimi tempi, ho notato subito come le caratteristiche dell’Aprilia siano più estreme, più racing. Dal telaio al motore, le sospensioni... tutto. In Spagna abbiamo trovato condizioni meteo miste, il tempo non è stato abbastanza. Ho iniziato a capire il temperamento del V4, che è totalmente differente dal classico quattro in linea giapponese".

È un ritorno, per te, nel mondo SBK che avevi conosciuto con Grillini nel 2015.

"Voglio costruire una grande confidenza con Aprilia e con la squadra, essere veloce e forte. Il mio è un grande cambiamento, migliorerò passo passo. Rilancerò la mia carriera nel CIV, dove incontrerò avversari di grande valore".

Il primo avversario sarà Michele Pirro, difficile da battere.

"Non conosco Michele, però ho ammirato le sue imprese davanti alla TV. È un pilota forte e di talento, lo ha dimostrato in ogni categoria in cui ha gareggiato. Poi, con il Team Barni gode dell’appoggio Ducati, un’azienda che sa fare le corse. Negli ultimi anni Pirro ha dominato il CIV, soltanto Baiocco è riuscito a batterlo, in una stagione particolare, con la stessa moto, una Ducati. Nel CIV, comunque, sono tanti i piloti di valore, Michele è il campione, ma anche gli altri sono velocissimi".

Il CIV sembra il trampolino di lancio ideale per un ritorno tuo e dell’Aprilia nel mondiale SBK. A partire dalle wild card iridate previste già nel 2020.

"Innanzitutto dobbiamo fare bene qui. Per quanto riguarda il Mondiale, abbiamo in programma tre wild card 2020, una in Italia, le altre due in destinazioni da definire. Per l’Aprilia saranno gare importanti per gettare le premesse di un rientro. E lo stesso vale per me: sogno di passare in pianta stabile nel mondiale SBK. Siamo soltanto all’inizio di questa avventura, però vengo in Italia per capire la RSV4, correre e fare il meglio possibile. Un anno è il minimo indispensabile, ecco perché vedo questo come un progetto a lunga scadenza. Per me è fondamentale essere nel CIV, un campionato dall’elevata caratura tecnica, umana e organizzativa".

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Se più in là dovesse arrivare l’opportunità di saltare nel paddock di Rea, Bautista e Redding...

"Certo, non mi tirerò indietro. Sin da bambino sognavo la SBK, ancor più del Motomondiale. I miei idoli erano Troy Bayliss, Troy Corser, Noriyuki Haga e quella gente, semplice e pura. Ripenso al weekend terribile in MotoGP, penso che loro non mi avrebbero trattato così al mio debutto, perché Troy e colleghi erano veri gentleman".

Cosa significa l’Aprilia per te?

"La RSV4 è la moto dei due mondiali Superbike di Max Biaggi e ha portato al titolo un connazionale come Sylvain Guintoli. Non serve aggiungere altro. Se mi avessero detto che avrei guidato questa moto, non ci avrei mai creduto".

Punti in alto anche per zittire chi ti ha criticato a scatola chiusa?

"Non cerco una vendetta nei confronti dei detrattori, bensì una specie di rivalsa, soprattutto verso me stesso. Non penso alla gente della MotoGP, io voglio correre, divertirmi e dedicare tempo ed energie al mio lavoro di pilota, migliorando, collaborando con il team. Magari sì, più avanti potrei dire 'ehi, voi della MotoGP, vi ricordate di come mi avete trattato quella volta a Misano?' Potrei farlo, ma non mi interessa. Non spreco tempo in pensieri inutili e infruttuosi. Vengo in Italia per correre bene, non per fare polemiche".

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